martedì 1 ottobre 2013

Report: ministri scelti per incompetenza

L’INCHIESTA IN PRIMA SERATA
di Franco Patrizi
Con quali criteri sono stati scelti ministri,
viceministri, sottosegretari e presidenti di
commissione?” Questa è la domanda alla base
del ritorno, ieri sera, di Repor t su Rai3. Un
interrogativo rivolto a tutto l’esecutivo guidato
da Enrico Letta, ma al quale hanno risposto
in pochi tra i responsabili dei vari dicasteri.
Forse poco interessati, molto impegnati,
o intimoriti a seconda di come si vuole
vederla. Così Bernardo Iovene ha analizzato
una decina di nomine: alcuni hanno già dimostrato
incompetenza nel settore a loro assegnato,
altri la competenza specifica non ce
l’hanno per niente, e nemmeno i loro sottosegretari.
Allora quale sarà la ricaduta sull’intero
sistema quando una parte degli ingranaggi
dichiara che “imparerà strada facendo?”
CHI GARANTISCE che verranno fatte le scelte
migliori in un momento così drammatico? In
ultimo: qual è l’immagine dell’Italia all’estero
se il presidente della delegazione parlamentare
della Nato era nello stesso tempo agli arresti
domiciliari? Bernardo Iovine racconta: “Un po’
di competenza non è stata indispensabile per
scegliere il ministro dell’Agricoltura, visto che
appena nominato ha dichiarato: ‘Ancora devo
studiare bene, intanto mi godo la nomina’.
Provocando le ire di Barilla che in un momento
di tale gravità per il settore avrebbe preferito un
ministro competente e non uno che scambia la
lontra per un uccello”.
Il ministro additato è la giovane Nunzia De
Girolamo , laureata in Giurisprudenza e dal
2008 in Parlamento per volontà diretta di Berlusconi.
Quindi Sabrina De Camillis, non eletta
nelle Marche, sottosegretario di Stato per i
Rapporti con il Parlamento, brava e attenta a
percepire indebitamente due stipendi. Brava e
attenta a eludere le domande dello stesso Iovine.
E ancora il nuovo ministro della Sanità,
Beatrice Lorenzin, giovane donna di partito che
di sanità non si era mai occupata. Per lei fa fede
una delle prime dichiarazioni a una popolazione
che vive in una zona ad altissima mortalità
e chiede di capire il
perché. “È evidente che nel
momento in cui si mette in
atto uno studio su campioni
di persone all’interno di
alcune aree a rischio – spie -
gava la Lorenzin agli abitanti
campani – poi bisogna
però anche attenersi
all’evidenza scientifica che
viene da questi campioni.
Sempre però tenendo conto
che poi ci sono altre questioni di salute pubblica
e di prevenzione che in un’area come
questa riguarda anche gli stili di vita”. Bene.
L’area di cui parla il ministro è quella dove si dà
fuoco ai rifiuti pericolosi a cielo aperto, è quella
delle pecore morte per la diossina, quella dove
sono stati sotterrati milioni di tonnellate di
rifiuti tossici e radioattivi. Eppure il ministro
spiega che per l’incidenza di malattie tumorali
in questa zona “bisogna considerare anche gli
stili di vita della gente che abita qui”.
FIN QUI siamo nel novero dei nomi noti. Nella
categoria degli “ignoti”, invece, emerge Walte r
Ferra zza , sottosegretario di Stato agli Affari regionali
e Autonomie, la cui dote è quella di
essere il fidanzato della figlia di Giampiero Samorì,
avvocato di Modena che presentando la
propria candidatura alle primarie del centrodestra
organizzò una manifestazione dove parte
del pubblico fu prelevato da un centro anziani
di Roma per fare numero davanti alle
telecamere. Quell’esperienza gli ha regalato un
posto. Per il genero...

Il fatto quotidiano 1 ottobre 2013

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