lunedì 28 ottobre 2013

Discariche Lazio, dossier dei Radicali alla Procura di Roma e alla UE

SABATO 26 OTTOBRE 2013 22:18 A. P. Non solo Malagrotta. L’emergenza legata ai rifiuti urbani riguarda l’intero sistema vigente nel Lazio e non solo la Capitale. Questo l’assunto dimostrato, carte alla mano, dai Radicali Italiani che hanno presentato il loro lavoro d’indagine nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede di Torre Argentina. Il report, firmato da Riccardo Magi (eletto in Assemblea Capitolina con la Lista Civica) Massimiliano Iervolino (Radicali Roma) con il supporto di Emanuele Luca, e’ accompagnato da un video che offre sufficiente materiale d’analisi. Una domanda va tuttavia posta e riguarda il ruolo che hanno avuto - e stanno avendo - i vari Commissari. Appare che a volte questi Prefetti non siano ferrati in materia, che a volte appaiano succubi delle normative, che a volte subiscano le incertezze dei poteri superiori… Risponde Iervolino, autore peraltro di libri importanti sull’argomento: “Una riflessione su tutte, quella che ci rammenta come il regime di Commissariamento dei rifiuti sia datato, per il Lazio, fin dal 1999! La Commissione Bicamerale sui rifiuti afferma inoltre che in regione il problema si e‘ cercato di risolverlo con l’apertura di nuove discariche… Se a Roma non assistiamo alla ‘monnezza’ sparsa per strada e’ solo perché essa viene spedita lontano… In ogni caso gli esempi di Calabria, Puglia, Sicilia ci dimostrano che i poteri di urgenza non sono mai, mai, serviti a risolvere alcunché!”. Se Malagrotta si porta dietro il peso di decenni di scelte sempre rinviate, ciò che accade altrove non e’ meno preoccupante. Dal balletto di siti che ha accompagnato le cronache degli ultimi tempi (Falcognana, Bracciano, Monti dell’Ortaccio, Riano, Corcolle, Pian dell’Olmo, etc.) si passa infatti a esaminare quanto sta accadendo a Borgo Montello (Latina), Inviolata (Guidonia) e Cupinoro (Bracciano), discariche nelle quali sembra che arrivino rifiuti non trattati in palese violazione delle normative nazionali e comunitarie. “Ecco il motivo per cui non solo porteremo il dossier alla Procura della Repubblica capitolina ma lo invieremo anche alla Commissione Europea”, dichiarano Magi, Iervolino e Paolo Izzo (Radicali Roma), supportati dallo staff di avvocati che ha curato i profili di ordine giuridico del dossier. “Occorre capire se la Regione Lazio sia rientrata nella legalità oppure no, i magistrati e le autorità europee dovranno dare risposte in tal senso”. Le leggi parlano chiaro: in discarica devono finirci solo rifiuti trattati e non quelli definiti ‘tal quale’ (i classici sacchetti!). Le indagini condotte dai Radicali sono il frutto di appostamenti, osservazioni, fotografie e filmati realizzati dall’esterno. “Non potendo entrare in aree private, ci siamo resi conto delle condizioni generali delle discariche in base alla presenza dei gabbiani e dell’odore nauseabondo… entrambi i segnali dicono che in discarica arriva materiale non trattato. A Bracciano, Guidonia e Borgo Montello inoltre non sono visibili ne’ impianti di recupero dei gas ne’ procedure di interramento dei rifiuti. Tutto a cielo aperto”. Gli autori del rapporto hanno aggiunto di essere stati contattati dal Direttore tecnico di ‘Ecoambiente’, azienda che gestisce il sito di Latina, secondo il quale “…nella parte che essa usa non vi e’ conferimento di materiale non trattato. Questa notizia ci rassicura anche se ignoravamo che su un’unica area convivessero più aziende”. Se vi sono fattispecie di reato dovranno dirlo le autorità competenti. Fatto e’ che “Un mese addietro il Commissario Goffredo Sottile ha riferito alla Regione Lazio che la procedura di infrazione sulla discarica di Malagrotta era stata chiusa. Tutto ciò - rivela Iervolino - purtroppo manca di un dettaglio non secondario. E cioè che il problema-rifiuti non e’ riconducibile alla sola Malagrotta bensì all’intero sistema di smaltimento. Esiste una lettera della UE, del 31 maggio 2012, che esprime un parere motivato e nella quale si parla appunto di sistema-Lazio riferendosi non solo a Latina ma anche a Rieti. Non solo: i materiali indifferenziati sono in parte non-trattati e ciò lo si desume dal Piano che la ex-Governatrice Renata Polverini aveva varato e che adesso e’ stato in parte eliminati dalla Giunta Zingaretti”. Che sia, questa, la volta buona per dare un’occhiata anche ad altri argomenti non secondari quali il possibile inquinamento delle falde acquifere, dei prodotti agricoli coltivati in zona, della dispersione in aria dei gas nocivi, della tutela dei lavoratori delle discariche? Dall’esponente dei Radicali Roma apprendiamo inoltre che in data 21 febbraio 2103 il deferimento dalla UE arriva non soltanto per la città di Roma quanto invece per l’intero Lazio. “Tale deferimento e’ al momento pienamente in atto”. Aver tentato la strada del trattamento biologico-meccanico (tritatura dei rifiuti) non ha rappresentato una soluzione: “La procedura non e’ quella accettata dall’Unione Europea e perfino lo stesso ministro per l’Ambiente Andrea Orlando lo ribadisce. Essa non serve a stabilizzare ne’ l’umido ne’ il secco”. L’intera faccenda e’ infine approdata anche in Senato, grazie alla mozione depositata dalla genzanese Elena Fattori (M5S) e che sarà discussa con procedura di urgenza. Nel documento si impegna il Governo a non avvelenare la Provincia di Roma, che invece “Il Commissario straordinario ai rifiuti Sottile sta prendendo di mira. In particolare si chiede di stralciare la discarica di Falcognana e quella di Roncigliano come immondezzaio della Capitale e, contestualmente, rimuovere dall'incarico Goffredo Sottile che si è mostrato di nuovo incapace di assolvere al compito assegnatogli dal decreto Clini e poi prorogato da Orlando”. L'inadeguatezza del Commissario - chiosa Fattori - fu già sottolineata dalla Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti “Quando lo stesso fu chiamato alla gestione dell'emergenza in Calabria”. http://www.prismanews.net/vox-populi/discariche-lazio-dossier-dei-radicali-alla-procura-di-roma-e-alla-ue.html

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