mercoledì 30 ottobre 2013

Bomasse in svendita ma le aste vanno deserte

Di fronte ai fallimenti delle centrali a biomasse nelle valli bergamesche è evidente che gli amministratori che intendono perseguire questa strada non sono solo irresponsabili ma probabilmente anche qualcosa di peggio.  Mentre si bloccano i lavori per una centrale da 7 milioni di euro a Valbondione (valle Seriana) a Sedrina (Valle Brembana) il comune non riesce a sbolognare a nessuno la fallimentare centrale a cippato. Costata 15 milioni di euro la centrale andrà all'asta a 101 mila euro

fonte: http://news.valbrembanaweb.com/index.php/centrale-a-legna-allasta-terzo-bando-del-comune/#more-24406

Centrale a legna all’asta, terzo bando del Comune

  

(7.10.2013) Sedrina – La centrale a biomassa (cippato di legno) e per il teleriscaldamento di Sedrina non ha ancora trovato il nuovo proprietario. Il Comune ha così indetto il terzo bando. Il primo, deserto, è del giugno scorso, il secondo di agosto (con un’offerta diversa da quella fissata nella gara e, quindi, per ora «accantonata» dal Comune); il terzo, pubblicato alla fine dello scorso mese, scadrà il 6 novembre. In vendita, di fatto, andrà la centrale e tutta la «Servizi comunali Sedrina» (Scs), controllata al 100% dal Comune che, causa le nuove normative, dovrà essere venduta entro fine anno. Costata 15 milioni di euro e realizzata nel 2007 e 2008, la centrale a biomassa con rete di teleriscaldamento (oggi gestita da una società francese), andrà all’asta a 101 mila euro, l’attuale capitale sociale della Scs. Cifra che tiene conto dell’indebitamento e di un contenzioso in essere tra la società stessa e il fallimento della Tail/Mlb, azienda di arredo camper e nautica di Sedrina, fallita tre anni fa; ditta da cui la Scs aveva acquistato parte dei terreni e degli immobili. Una vicenda complessa, iniziata cinque anni fa, quella che ora vede in guerra amministrazione comunale di Sedrina e Tail/Mlb. Nel 2008 la Tail chiese di poter spostare l’attività nell’ex cava di Benago, sempre a Sedrina, in cambio della vendita di capannoni e terreni a inizio paese, ora in parte di proprietà appunto della Scs.
Qui il Comune, che acquistò gli immobili per 4,5 milioni di euro,avrebbe dovuto realizzare un’area attrezzata, per finalità ludico-sportive. Nel frattempo, però, la Tail entrò in crisi e nel 2009 fallì. Ne nacque un contenzioso con la Scs. Il tribunale di Bergamo, lo scorso anno, ha annullato gli atti di compravendita, condannando la Scs alla restituzione di un milione e 106 mila euro (quanto la Tail aveva, alla fine, versato alla Scs per l’acquisto delle nuove aree a Benago) e di capannoni e terreni. Nel frattempo il tribunale fallimentare aveva già ammesso la Scs come creditore della Tail per 1,4 milioni di euro. La questione con la Tail, quindi, resta per ora in stand-by, ma nel frattempo il Comune dovrà disfarsi della Scs, proprietaria della maxi centrale a biomassa avviata tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, della rete di teleriscaldamento del capoluogo (il collegamento con la frazione Botta non è ancora stato finanziato) e degli immobili acquistati dalla Tail. «Se il tribunale darà ragione alla Scs nella causa legale con la Tail – spiega il sindaco di Sedrina Agostino Lenisa –, l’acquirente dovrà versare al Comune anche un milione e 800 mila euro, il valore stabilito da una perizia tenendo conto del valore patrimoniale meno i debiti».
«Nel secondo bando – continua Lenisa – il Comune aveva dato la possibilità agli offerenti di portare proposte diverse da quelle fissate, ma in quel caso il Comune non sarebbe stato obbligato ad accettarla. Così è successo: è arrivata un’unica offerta presentata ma diversa da quella stabilita dal bando. Per ora abbiamo preferito metterla da parte e riprovare con una terza gara. Se non dovesse arrivare nessun’altra proposta allora la prenderemo in considerazione».


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