lunedì 2 settembre 2013

San Felice Circeo Un mare di cemento, il Wwf chiede i numeri

Al via l’indagine territoriale sul patrimonio edilizio DI FEDERICO DOMENICHELLI M a a San Felice Circeo quanto cemento c’è? Questo il dubbio che è stato sollevato dal Wwf Litorale Pontino, che ha inviato una lettera di sollecito al sindaco Petrucci e ai colleghi di Sabaudia e Terracina. Di sicuro non poco, visto che i dati sull’abusivis mo sono di per sé già abbastanza eloquenti. E poi San Felice Circeo e Sabaudia ricadono all’interno dei confini territoriali del parco nazionale, per cui ci sono i vincoli di tutela e l’intero patrimonio ambientale assume ancor più valore. Ecco, per tracciare un quadro più preciso e attendibile attorno all’edili - zia il Wwf Litorale Pontino nel marzo del 2012 aveva inviato al Comune di San Felice Circeo e anche ad altri enti locali una lettera di richiesta di collaborazione per la partecipazione alla campagna nazionale «Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori». Ma ad oggi non è pervenuta ancora una risposta. Cosa prevede nel concreto questo censimento edilizio? Lo scopo - come spiegano - è quello di fotografare «con assoluta esattezza la realtà delle strutture edilizie già presenti nel territorio di ciascun municipio (e in particolare il numero di quelle sfitte, vuote, non utilizzate) e quelle residue ed edificabili previste nel vigente piano urbanistico e quelle previste da eventuali piani adottati». Una questione che da tempo fa discutere. La sostanza, al di là dei numeri, è questa: c’è ancora bisogno di costruire? Il cemento versato corrisponde davvero ad esigenze abitative o si rischia di imbattersi in quella che viene definita «speculazione» edilizia? Questi i nodi da sciogliere mentre a San Felice Circeo così come negli altri comuni in cui è pervenuta la richiesta del Wwf si continua a costruire. E non sempre con tutti i permessi a posto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 2 settembre 2013

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