domenica 1 settembre 2013

Acqua e tariffe, Cori contro acqualatina batte cassa Conti chiede il capitale investito

R estituite ai cittadini e agli utenti la quota di remunerazione del capitale investito applicata sulle tariffe idriche dal 21 luglio 2011, data di pubblicazione del decreto attuativo del referendum, fino ad oggi. La richiesta del sindaco di Cori Tommaso Conti alla società Acqualatina spa è categorica e senza nessuna possibilità di mediazione. Ad oltre due anni di distanza dall’esito del referendum del giugno 2011, che a Cori registrò il quorum più levato della provincia di Latina ed una percentuale totale di «Si» del 96,86%, non solo non vi è stata alcuna normativa post voto, ma non è AL REFERENDUM L’ENTE REGISTRÒ IL QUORUM PIÙ ALTO DELLA PROVINCIA Questa sera a Giulianello in piazza Umberto I Festival tra cultura e sentimenti LAL’EVENTO TARAF DA METROPULITANA stato neppure eliminato dalla tariffa del servizio idrico il famoso carico relativo alla remunerazione del capitale investito. Una rivendicazione - fa sapere l’amministrazione comunale attraverso una nota stampa -questa più volte esternata dal sindaco corese Tommaso Conti , uno dei pochi che ha sempre fatto sentire la propria voce fuori dal coro nelle sedi deputate, e allo stato attuale ancor più legittima in seguito alla sentenza 676/2013 con la quale il Tar del Lazio – sezione di Latina, su ricorso proposto dal Comune di Aprilia, ha dichiarato l’il legi tt im it à delle tariffe idriche approvate dalla Conferenza dei Sindaci dell’Ato 4 dopo il risultato referendario. «Era evidente sin da allora – aggiunge il primo cittadino di Cori Tommaso Conti – che il referendum aveva inciso sulla legge che determina la composizione delle tariffe e aveva determinato l’inapplicabi - lità della quota di remunerazione del capitale investito. Nonostante alcuni interventi – tra i quali quello del sindaco di Cori – nella Conferenze dei Sindaci del 2011, successiva al referendum, avessero evidenziato l’illegitti - mità dell’applicazione di detta voce sulla tariffa, ci si è ostinati a mantenerla comunque in vigore«. «Adesso la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale – prosegue il primo cittadino – anche tenendo conto del parere del Consiglio di Stato in sede consultiva, ha fermamente stabilito che bisogna dare attuazione al voto referendario ed ha dichiarato l’il - legittimità delle tariffe. Ne consegue che la società che gestisce il servizio idrico, Acqualatina, è tenuta a restituire la maggiorazione applicata. Il Comune di Cori si farà promotore, anche tramite il voto del Consiglio comunale, nel richiedere la restituzione di quanto illegittimamente percepito – conclude Tommaso Conti annunciando che la questione verrà presto portata all’attenzione della suprema assise del comune" Latina Oggi 31 agosto 2013

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