venerdì 2 agosto 2013

«Roma-Latina autostrada dannosa: si metta in sicurezza la Pontina» I Comunisti chiedono la revoca del progetto attuale

DI VALERIO SORDILLI Q uesta mattina scade il termine imposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alla Regione Lazio per conoscere le intenzioni dell’esecutivo guidato da Nicola Zingaretti rispetto al progetto di realizzazione del l’autostrada Roma-Latina. Parere dal quale dipende più o meno direttamente lo sblocco, da parte del Cipe, dei fondi necessari alla realizzazione dell’opera. Un «no» della Regione, in sostanza, significherebbe concedere al Comitato interministeriale per la programmazione economica il via libera per dirottare fondi su altri progetti del Paese e il conseqguente addio ai sogni di gloria per il territorio pontino, come ritiene più di qualcuno. Ma non il partito dei Comunisti italiani della provincia di Latina. Da dove si è registrata nelle scorse ore una levata di scudi a difesa, sia pure nelle more di una importante opera di messa in sicurezza, dell’attuale impianto stradale della Pontina a scapito quindi, dell’asse autostradale di raccordo tra la Capitale e il capoluogo pontino. «Senza distinzione di appartenenza i maggiori partiti sono d’accordo alla costruzione dell’autostrada Roma-Latina - tagliano corto dalla segreteria provinciale dei comunisti - Il Pdci provinciale, al contrario, propone di utilizzare i fondi per mettere in sicurezza la Pontina rilevando che la trasformazione in autostrada della stessa comporterà un aumento del volume di traffico su strade secondarie alternative da parte di cittadini, di ditte artigiane che quotidianamente lavorano nell’area romana e di ditte di trasporto, per evitare un aggravio dei costi». Nessuna nuova costruzione, insomma, semmai un ammodernamento, secondo i più moderni parametri di sicurezza in materia stradale, dell’attuale tracciato della strada statale 148 Pontina. Questa, in estrema sintesi, la posizione dei comunisti pontini. Che nel loro intervento non lesinano anche una tirata d’orec - chi a quei partiti che, come loro, seguendo il ragionamento del Pdci di Latina, dovrebbero riservare maggiore attenzione alle dinamiche, anche ambientali, che un progetto come quello attualmente in cantiere potrebbe provocare in un’area come quella della provincia di Latina. «Essere d’accordo alla costruzione di un’autostrada è un’af - fermazione che non costa niente: nessuna responsabilità del prevedibile aumento dei costi di realizzazione in corso d’opera, nessuna responsabilità su quale percentuale dell’importo dei lavori avrà ricadute su imprese pontine, nessuna responsabilità sul mancato adeguamento della rete viaria alternativa al percorso della Pontina» aggiungono ancora i Comunisti del territorio. Che poi citano esempi virtuosi a sostegno della propria tesi. «L’esempio della messa in sicurezza del tratto Latina-Terracina ha avuto effetti positivi con la diminuzione di incidenti stradali - hanno sottolineato ancora - E’ quanto proponiamo per la Roma-Latina: messa in sicurezza e rifiuto della trasformazione in autostrada. Questi i requisiti che la rendono opera necessaria». Ma l’impressione, anche alla luce del pronunciamento di oggi, è che siamo solo all’inizio di un dibattito che minaccia di rendere ancora più calda l’estate appena entrata nel vivo. Latina Oggi 2 agosto 2013

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