martedì 23 luglio 2013

Il bilancio 2011 approvato col voto contrario del socio privato, che impugnerà la delibera Crolla Latina Ambiente I soci del Cda di parte pubblica annunciano le dimissioni entro domani

DUECENTOCINQUANTA DIPENDENTI RISCHIANO DI PERDERE IL POSTO NON C’È ACCORDO SULL’AMMONTARE DELLE PERDITE SI VA IN TRIBUNALE MASSIMO GIUNGARELLI DOMANI PRESENTERÀ LE DIMISSIONI I l Bilancio 2011 è stato approvato, ma non è una vittoria. Per Latina Ambiente si profila il concreto pericolo del fallimento. L’estenuante assemblea dei soci di ieri ha portato a una rottura dei rapporti tra soggetto pubblico e privato che sembra definitiva. Il documento contabile è stato infatti approvato con il solo sostegno del socio di maggiornaza, il Comune di Latina, e con l’astensione di Unendo, socio al 49%, che preannuncia l’impugnazione della delibera. A dividere senza possibilità di conciliazione i due soci è stata la relazione presentata il 19 giugno scorso al Cda dal Comune di Latina, relazione predisposta dagli uffici di Piazza del Popolo e secondo la quale il disavanzo non sarebbe di 800mila euro, come era emerso il 9 maggio in sede di approvazione da parte dello steso Cda, ma di oltre 5 milioni di euro. Dal canto suo Unendo ha esibito ieri una controperizia dalla quale vengono fuori conti diversi, allineati alla prospettazione del documento già approvato dal Cda. Sulle due diverse valutazioni del debito della spa, l’irrigidimento è stato insuperabile. E Unendo ha sottolineato la singolare circostanza che due mesi aveva visto approvare un bilancio che gli stessi consiglieri di allora, presidente compreso, oggi sconfessano. «La risposta è semplice - dice il socio privato - la perizia degli uffici presentata il 19 giugno ha introdotto elementi e documenti prima sconosciuti, capaci comunque di offrire un quadro inedito della situazione finanziaria della spa». Il tentativo di ricomposizione offerto dal socio pubblico di maggioranza attraverso un accantonamento per fronteggiare il rischio del disavanzo non è stata accolto dal socio privato, nemmeno con la proposta del Comune di rinunciare a 700mila euro di crediti dovuti agli utili di esercizio mai incamerati e trasformarli in quote societarie, consentendo così al socio di minoranza di non dover mettere mano al portafogli in cambio della rinuncia ad una parte minima del pacchetto azionario. Niente, incomunicabilità totale. L’assemblea di è sciolta nel peggiore dei modi. Il Presidente Massimo Giungarelli ha convocato per mercoledì prossimo il Cda con all’or - dine del giorno la ripresa in carico della Tia da parte del Comune e la comunicazione al Tribunale che la società versa in uno stato di liquidazione. terzo e non ultimo, all’ordine del giorno ci sono anche le dimissioni dello stesso presidente e degli altri due membri del Cda di parte pubblica, Mignano e Borrelli. E’ il preludio della disfatta: Latina Ambiente non sembra in grado di poter andare avanti. C’è una sola possibilità di rientro, un passo indietro del socio privato nella riunione del Cda di mercoledì, cioè domani. Ma non ci sono indizi capaci di far sperare in un ripensamento nel giro di 24 ore. La società più importante nelle mani del Comune di Latina rischia di chiudere i battenti. Non è una prospettiva rosea per i 250 dipendenti della spa. E nemmeno per i cittadini di Latina, che volenti o nolenti dovranno comunque farsi carico del servizio, debiti compresi. Preoccupazione anche in Comune. «Domani riunirò la maggioranza per riferire in dettaglio e chiedere che venga convocato un Consiglio comunale specifico al fine di continuare a portare avanti questa vicenda nel modo più trasparente possibile», annuncia il sindaco Giovanni Di Giorgi, ribadendo che la linea dell’am - ministrazione sul fronte della gestione del servizio dei rifiuti «è basata sul coraggio, sulla trasparenza e sul senso di responsabilità». Gli fa eco il Presidente del Cda massimo Giungarelli: «Ritengo che quello che è avvenuto in sede di assemblea dei soci sia un atto doveroso nei confronti della spa e della città che ne rappresenta il 51% delle quote. Non possiamo nascondere i numeri e dobbiamo essere pronti ad affrontare le criticità». Ma domani si dimette. Latina Oggi 23 aprile 2013

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