Centrale a biomasse di Gardone VT (Brescia): scontro tra Comune e i comitati “no” (video)
Fabio Zizzo 19 luglio 2013
GARDONE VT (Brescia) - E’
scontro a Gardone Valtrompia sulla centrale di teleriscaldamento a
biomasse che il Comune vorrebbe costruire sul suo territorio tramite la
società “Naturaenergia” che detiene quote pubbliche (73%) di proprietà
comunale e private (27% della Beretta Holding). Nel 2009
l’amministrazione di via Mazzini si è vista approvare dalla provincia di
Brescia il progetto da 15 milioni di euro per costruire il nuovo
impianto di riscaldamento e la convenzione per poter iniziare i lavori è
stata prorogata fino al 2014 viste le lungaggini burocratiche.
Dall’altra parte, però, ci sono i contrari che parlano di rischio di
un inquinamento ancora maggiore, soprattutto da pm10, le polveri sottili
generate anche dalle auto e mezzi. Passare dalla produzione usando il
gas a quella impiegando legna rischia di aumentare il livello di
sostanze nocive nell’aria e con l’aumento della temperatura estiva di
2-3 gradi. I dissensi sono stati espressi in un’assemblea pubblica
convocata a Sarezzo dal comitato per la Salute e Ambiente della
Valtrompia poche settimane fa alla quale ha partecipato anche l’esperto
di storia ambientale bresciana, Marino Ruzzenenti, in prima fila anche
sul caso Pcb alla Caffaro di Brescia. Assente, invece, il Comune.
L’investimento, di cui l’amministrazione non può farsi carico per i
vincoli del Patto di stabilità e per i nuovi legami previsti dalla legge
in materia di partecipazione pubblica nelle società, sarà chiesto ai
privati che possono acquistare il 100% delle quote messe in vendita da
Natura Energia per il progetto. All’incontro c’era anche Michele Corti,
docente di Zootecnia di montagna all’università di Milano e presidente
del coordinamento nazionale a capo dei comitati locali “No biogas, no
biomasse”. Ciò che è certo, come hanno lamentato i dissidenti, è che c’è
poca chiarezza sulle reali emissioni dell’impianto e le conseguenze
sull’ambiente.
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E se il sindaco di Gardone, Michele Gussago, parla di un’opera
importante, funzionante con le energie rinnovabili e che permetterebbe
ai cittadini di risparmiare sui costi della bolletta energetica, il
comitato parla, al contrario, di una maggiore concentrazione di pm10
nell’aria, proprio quelle polveri sottili che l’Europa nel 2012 ha
contestato all’Italia perché troppo alte e senza alcuna politica per
limitarle. Sempre l’Europa sta puntando l’attenzione sugli Stati che
volessero dotarsi di un impianto del genere per verificare le ricadute
sull’ambiente e la salute. E intanto sta andando avanti il bando
comunale per trovare privati disposti a investire sull’opera.
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