domenica 26 maggio 2013

movimento contro le biomasse e il biogas, per la salute e l'ambiente, per l'acqua, l'aria, il cibo sani ora è una realtà nazionale

 http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/05/la-manifestazione-di-assisi.html

Assisi, tappa di una nuova ecologia sociale

Terre Nostre, movimento contro le biomasse e il biogas, per la salute e l'ambiente, per l'acqua, l'aria, il cibo sani ora è una realtà nazionale


Il convegno di ieri di Assisi ha rappresentato la prima vera manifestazione nazionale del movimento "Terre Nostre" contro la proliferazione insostenibile delle centrali per l'uso energetico di biogas/biometano e biomasse (solide, liquide, syngas ecc.). Il richiamo simbolico di Assisi, l'eco della Marcia della Pace, il significato di Assisi come centro di riflessione e iniziative a favore della salvaguardia del creato, hanno di certo contribuito a spingere qualcuno restio a intraprendere trasferte in altre parti d'Italia a partecipare, ad incontrarsi. Chi era presente ha percepito che il "coagulo", la reazione chimica che trasforma tante volenterose realtà locali in un movimento, con i suoi valori, i suoi obiettivi, un suo stile e identità era avvenuto nella sala del Centro Congressi Cenacolo di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Era una sensazione palpabile, di quelle che si percepiscono non molto spesso, quando vi sono movimenti collettivi allo stato nascente. Non pochi di coloro che si erano trovati da "carbonari" in occasione dei primi incontri interregionali di poco più di un anno fa (Focomorto, Altedo) non nascondevano la commozione, unita a grande soddisfazione. 


Non è facile per un movimento reticolare basato esclusivamente sul volontariato e composto da tanti comitati spontanei molto eterogenei tra loro organizzare eventi nazionali. Eppure ci siamo riusciti. La passione, la determinazione, le competenze di tante persone che, messe al servizio gratuitamente a favore del movimento e in definitiva delle loro comunità e della collettività nel suo insieme, possono consentire di ottenere molti risultati. 


Dall'altra parte abbiamo l'esercito agguerrito della lobby biomassista, organica al capitalismo finanziario della speculazione, contiguo alle mafie (secondo Don Tonio dell'Olio dell'associazione Libera, che ha svolto l'intervento introduttivo al convegno, anche qualcosa di più). Ci sono amministratori, burocrati, tecnici che dovrebbero operare in modo imparziale al servizio del bene comune, pagati dai contribuenti, che si fanno promotori della realizzazione delle centrali per evidente "cointeressamento personale" (nelle Marche l'accusa ai dirigenti e funzionari regionali è di essere entrati nelle società della speculazione biogassista e biomassista). 
Ci sono settori accademici organici alla lobby. Un esercito che ci ha dichiarato guerra. Un esercito con grandi risorse, armato fino ai denti, ma un esercito mercenario. Di fronte delle "milizie popolari" con armamento di gran lunga inferiore, senza organizzazione gerarchica e catene di comando. Ma deciso a difendere la propria terra, conservarla per le generazioni future, tutelare la salute di figli e nipoti.
L'esercito mercenario biomassista e biogassista ha dichiarato guerra ai territori, alle piccole comunità rurali, ha dichiarato guerra a cittadini esterefatti che si sono viste crescere da un giorno all'altro come funghi (velenosi) le centrali creando un nuovo paesaggio, una volta aperte le finestre di casa (ma sappiamo che le centrali non sono solo un insulto al paesaggio ma anche all'ambiente e alla salute, all'economia locale, alla proprietà privata). 
Credendo di avere a che fare con gente senza competenze specifiche, con gente semplice alla quale si può fare bere di tutto, parlano di "energie pulite", di "ammendanti ottimi per l'agricoltura", di "abbattimenti totali delle emissioni", di "tecnologie di avanguardia", di "sostenibilità", "Kyoto", "20 20 20".
Giorno dopo giorno il potere anestetico delle bioballe sta scemando. Ed anzi si sviluppa una reazione contraria. Quando arrivano all'orecchio dei cittadini le proposte di nuove autorizzazioni spesso la reazione è molto rapida. Si sa cosa fare, si sa chi contattare. Non ancora ovunque. Ma la nostra rete serve proprio a questo. A dare supporto.


L'insulto più grave è quello alla salute come ha ricordato l'oncologa Patrizia Gentilini parlando a nome di Medicina Democratica. I dati sulla grave perdita di speranze di vita sana (ormai è dal 2004 che chi nasce ha speranze sempre più ridotte di campare in salute come le coorti d'età precedenti) hanno colpito i partecipanti al convegno. I giornali del capitalismo finanziario senza scrupoli (variamente di "destra", di "centro" e di "sinistra") parlano di diminuita mortalità per il cancro dimenticando che ci si ammala sempre di più e che ogni hanno l'aumento di alcuni tumori è di diversi punti percentuali, parlano di aumento di speranza d vita dimenticando che aumentano gli anni trascorsi affetti da terribili malattie e diminuiscono quelli di vita sana. 


La lobby pensava che frammentando in migliaia di impianti spalmati sul territorio questa aggressione non ci sarebbero state le opposizioni robuste che hanno bloccato gli inceneritori, le grosse centrali. Per fortuna hanno sottovalutato la capacità di reazione. Grazie a internet, grazie alla diffusione nella società di competenze specialistiche a tutti i livelli, grazie all'accesso all'informazione, grazie a un clima politico che parla di cittadinanza attiva, di democrazia partecipata, grazie al trasferimento verso le aree rurali di gente sensibile alle problematiche ecologiche e competente in fuga dalle città invivibili si sono create condizioni perché, anche nella difficoltà della frammentazione territoriale, la reazione alla green economy della più spregiudicata speculazione diventasse efficace. Forse la frammentazione sta diventando un boomerang per la lobby perché ogni notizia di incidente, di scoppio, di incendio, di sversamento, di contaminazioni, di corruzione, di sequestri ecc. ecc. fa il giro di una rete sempre più ampia e capillare e si moltiplica. 
Anche con la censura dei grandi media (i cui editori sono direttamente o meno biomassisti) il tam tam delle nefandezze delle centrali si diffonde e cresce l'allerta, cresce la capacità di contrastare, le argomentazioni a sostegno del no, le argomentazioni talmente autoevidenti e comprensibili a tutti da smontare quelle dei tecnici mercenari.


Ieri la coagulazione delle forze molecolari è stata palpabile. Il movimento inizia ad esprimersi con una voce unica, inizia a cumulare la forza di tante realtà locali, bravissime a difendersi localmente ma ora anche aperte al network, allo scambio di esperienze, alla prospettiva di azione politica unitaria, alla prospettiva di class action.


Chi ci ha scatenato guerra inizia ad avere delle difficoltà. Noi desideriamo ardentemente che i loro piani finanziari saltino. La massa finanziaria in cerca di remunerazione è molta ma i rischi legati alla crescente opposizione alle centrali dovrebbero iniziare a far dubitare i finanziatori istituzionali e anche le mafie sulla redditività e i rischi delle operazioni legate alla realizzazione di nuove centrali.


La pronuncia del 20 maggio della Consulta apre la prospettiva di una contestazione ad ampio raggio alla legittimità delle autorizzazioni rilasciate aggirando l'assogettabilità alle valutazioni di impatto ambientale. Non staremo con le mani in mano. Certi che alla II Marcia di Assisi per l'acqua, l'aria e il cibo sani contro le biomasse e il biogas oltre ad essere molto più numerosi saremo in grado di poter registrare importanti vittorie. E confidando in un po' di sole.

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