sabato 27 aprile 2013

scoppia il caso biogas 13 avvisi di garanzia inviati a funzionari regionali e imprenditori nelle Marche


SCOPPIA IL “CASO” BIOGAS NELLE MARCHE

18MAR
SCOPPIA IL “CASO” BIOGAS NELLE MARCHE
13 Avvisi di Garanzia inviati a funzionari regionali e imprenditori
Da fonti stampa degli ultimi giorni, apprendiamo di un blitz coordinato di Guardia di Finanza e Corpo Forestale in diversi impianti in Vallesina ed in Regione dello scorso 12 marzo, e di 13 avvisi di garanzia inviati a dirigenti regionali e imprenditori marchigiani del biogas.
Fra i destinatari, risulterebbero anche l’ing. Luciano Calvarese e Sandro Cossignani, i funzionari della Regione coinvolti nelle autorizzazioni.
I reati ipotizzati vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, fino all’abuso d’ufficio per arrivare a reati ambientali ed urbanistici.
Nel mirino degli inquirenti, le autorizzazioni degli impianti di Agugliano, Camerata Picena, Castelbellino, Jesi, Osimo… Un pool di ben 4 magistrati sta indagando su questa enorme vicenda.
Da diversi mesi ormai abbiamo condotto una aspra e a volte impari battaglia contro le autorizzazioni rilasciate, promuovendo assemblee pubbliche per informare i cittadini, manifestazioni, diffide e osservazioni tecnico/procedurali a funzionari e dirigenti, azioni legali presso la Procura della Repubblica ed altre sedi giudiziarie. Azioni che si sono potute compiere anche grazie alla nascita, ad opera dei stessi comitati, del coordinamento di comitati regionali TERRE NOSTRE MARCHE, associato al coordinamento nazionale dei comitati No biomasse/biogas Terre Nostre.
Le notizie di oggi, da un lato ci fanno esprimere soddisfazione, dimostrando la fondatezza di quanto abbiamo spesso rilevato e la serietà dei nostri comitati e dei cittadini, costretti a difendersi dall’attacco al territorio troppo spesso perpetrato con più o meno accondiscendenza di certe istituzioni.
Dall’altro, ci fanno provare amarezza, dal momento che questa situazione poteva essere evitata, se solo certi amministratori avessero tenuto conto dei pareri, delle diffide e delle osservazioni fatte pervenire dai cittadini nelle sedi competenti ed all’interno dei procedimenti.
La risposta di certi amministratori, regionali e locali, invece, è stata troppe volte quella di tentare di ignorare le criticità rilevate o, in alcuni casi, quella di sfida arrogante a rivolgerci ai magistrati.
Ora in Procura ci siamo andati davvero, come già avevamo preannunciato da mesi e come già ribadito nella manifestazione del 22 settembre 2012 davanti alle Muse ad Ancona.
La magistratura, verso la quale esprimiamo la nostra fiducia, siamo certi saprà fare chiarezza su tutti gli aspetti di questa deplorevole vicenda che potrebbe allargarsi anche a tutto il territorio regionale, perseguendo le eventuali responsabilità personali di natura legale e procedurale. Rimangono le responsabilità politiche di alcuni, e l’esigenza di fermare impianti e cantieri avviati.
Il Presidente della Regione Spacca è arrivato addirittura a dichiararsi “parte lesa” per questa situazione. Forse è bene ricordare che è lo stesso Presidente che, qualche mese fa, davanti alle giuste argomentazioni e preoccupazioni dei cittadini, rispondeva con dichiarazioni che riteniamo politicamente arroganti come “voi le centrali ve le tenete!” (vedere qui, al minuto 6’50’’).
Ed è lo stesso Presidente che assieme alla sua Giunta Regionale ci risulta abbia deciso nel giugno 2012 di dare indicazione agli uffici di proseguire con le autorizzazioni, nonostante qualche giorno prima, il Consiglio Regionale avesse votato all’unanimità per lo stop dei procedimenti. Un atto politicamente di sfida, quindi, non solo nei confronti dei cittadini, ma anche nei confronti dello stesso Parlamento Regionale.
E’ importante rammentare che i documenti che abbiamo inoltrato alla Procura della Repubblica, sono stati inviati in precedenza anche al Presidente della Regione, a consiglieri e assessori regionali, a sindaci e ad amministratori locali.
I nostri politici, quindi, erano stati resi edotti della gran parte delle criticità che avevamo rilevato nei procedimenti. E spesso, nonostante i loro ruoli di responsabilità politica e di pubblici ufficiali, non hanno né denunciato alle autorità giudiziarie né tanto meno fatto appieno quanto di competenza per fermare gli iter.
Con questi amministratori e con questo presidente della Regione ed i suoi funzionari, non servono tavoli, non servono nuove leggi. Serve ESIGERE il rispetto di quelle già esistenti, continuando ad agire in tutte le sedi, politiche e giudiziarie.
I Comitati di Terre Nostre Marche, continueranno con la loro opera di invio nelle sedi politiche e giudiziarie degli atti, diffide, memorie , pareri, istanze di revoca delle autorizzazioni e preparandoci anche a chiedere i danni, ove riterremo che ne ricorrano gli estremi.
Martedì 19 marzo terremo un assemblea pubblica alle 21.15 a Castelbellino[1] (vedere qui il volantino, da scaricare e condividere) per spiegare più approfonditamente quanto accaduto e che cosa intendiamo fare per fermare gli impianti.
Per Mercoledì 20 marzo invitiamo i cittadini marchigiani a partecipare allaseduta del Consiglio Regionale che si terrà dalle ore 10.00 ad Ancona presso la sala Assembleare della Regione, via Tiziano n. 44, in cui si discuterà della vicenda e della indagine in corso.
A margine del Consiglio, alle ore 12.00 terremo una conferenza stampaper spiegare meglio ai cittadini quanto accaduto e le prossime azioni che intendiamo compiere in Regione, presso i comuni e presso le altre sedi competenti, affinché Spacca e alcuni sindaci accondiscendenti si rimangino politicamente e proceduralmente quel “Voi le centrali ve le tenete!”. Continueremo a difendere i nostri territori, le nostre famiglie ed i nostri figli da certi inaccettabili attacchi ai nostri diritti.


17 marzo 2013

Per Terre Nostre Marche
Il Presidente
MASSIMO GIANANGELI
338.4674945

[1] Salone Parrocchiale, Chiesa San Marco Evangelista, Via F.lli Rosselli n.3, Castelbellino Stazione (AN)

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