lunedì 1 aprile 2013

litorale pontino tra ignoranza della classe dirigente ed erosioni


La provincia di Latina continua a perdere opportunità ed occasioni, posti di lavoro a migliaia ogni anno, credibilità, mentre aumenta la criminalità, come dimostrano le varie commissioni parlamentari (anche presiedute da politici di destra), studi, inchieste e statistiche fatte da enti di vario livello (camera di commercio, istat, ministeri, aziende di ricerca e studi sociali, economici, università) e redazioni (spesso di destra o comunque con principi ispiratori liberali). Un esempio lampante è, purtroppo, l'erosione delle coste da Nettuno fino al Garigliano, e la conseguenza perdita di attrattiva turistica e commerciale del nostro litorale e di conseguenza di ristoranti, locali pubblici, campeggi, operatori turistici. Anche qui le espressioni sono di politici o imprenditori di destra o vicini alla destra. Spesso ci troviamo alle porte della stagione turistica con passerelle di accesso distrutte, spiaggia piena di detriti, sporcizia, o inquinamento, quando non capita d'estate o quando gli interventi arrivano solo alla fine della stagione balneare insieme ai rimpianti e ai pianti degli operatori turistici. Condivido pienamente l'intervento del geologo Nello Ialongo “basta spostare il problema dell'erosione servono interventi”.
(vedere http://pontiniaecologia.blogspot.it/2013/03/latina-erosione-costiera-basta-spostare.html). Ialongo condanna gli interventi di protezione fissa, citando studi e analisi recenti dell'Ispra. L'unica risposta è il ripascimento morbido oltre, ovviamente, alla prevenzione che diminuisca o annulli il danno umano (escavo della sabbia dai fiumi che costituivano la ricarica, basta interventi di porti e cementificazione del litorale). Gli interventi locali (con pennelli rigidi) risolvono (temporaneamente) un problema locale e lo aumentano a sud (o di sottoflutto). Alle stesse conclusioni era giunto un interessante convegno del 9 novembre 2002 a San Felice Circeo organizzato dal Rotary Club (non certo di sinistra). Anche sull'erosione, ma sopratutto sull'economia, sui posti di lavoro, sul turismo abbiamo perso 11 anni per colpa di una classe politica e dirigenziale provinciale inadeguata. L'ignoranza di questa classe dirigente aumenta i danni. Al convegno del 2002 era molto qualificante il tavolo dei relatori composto da esperti a livello nazionale, docenti dell’Università La Sapienza e di altre università, esperti provenienti dalla Liguria, Toscana e Sardegna ad illustrare studi e proposte. Moderatore del convegno il professore universitario e giornalista di Rai Tre Mario Tozzi. Scarsa la presenza di politici locali, anche perché quelli presenti non hanno brillato né in fatto di ambiente né per la valorizzazione del turismo. Si era parlato del raddoppio del porto del Circeo, con espressione quasi unanime di contrarietà ad un progetto per il quale non erano chiari i benefici, ma erano evidenti i danni all’ambiente marino, all’erosione che avrebbe provocato da San Felice verso Terracina, poi di conseguenza agli altri lidi. Conclusione unanime e condivisa che per evitare e prevenire o recuperare l’erosione delle coste dovevano essere effettuati interventi morbidi di rinascimento e venivano dichiarati inadeguati pannelli (o pennelli) e comunque tutte quelle barriere fisse che forse risolvano (temporaneamente) il problema dell’erosione in un dato tratto di spiaggia, ma lo spostano, aggravandolo, a sud per il gioco delle correnti.
La stranezza consiste che diversi esponenti qualificati (professori e scienziati) a livello nazionale giungevano a delle conclusioni tecniche e scientifiche, ma lo stesso giorno nelle cronache locali veniva annunciato un progetto esattamente contrario consistente nel rinascimento della spiaggia del lido di Latina in modo “aggressivo” per il territorio che avrebbe spostato ed aumentato l’erosione a sud.
Esattamente ciò che, dopo l’intervento realizzato sulla spiaggia di Latina, viene lamentato sulle cronache dei giornali da alcuni amministratori e studiosi sulle spiagge di Sabaudia.
Ulteriore stranezza consiste nell’osservare che il colore del Sindaco e delle amministrazioni interessate sono le stesse, così come quella della giunta regionale.
Ancora una volta si nota il proliferare di “grandi opere” (il costo sembra sia di qualche milione di euro, stando alle cronache dei giornali) che creano, forse, un beneficio locale, ma un danno maggiore ai vicini.
In provincia di Latina, ancora una volta, sembra mancare una seria programmazione ed un progetto unitario sulla gestione del mare, dell’ambiente, ma anche del turismo.
Un’altra conclusione unanime del convegno del novembre 2002 era sull’opportunità che un turismo che valorizza e tutela l’ambiente, crea posti di lavoro, occupazione, dando respiro ad una economia locale che non ha molte altre risorse.
Dopo lo svolgimento del convegno ho ricontattato Mario Tozzi, con il quale ci chiedevamo dopo quanto tempo sarebbe esplosa l’erosione a Sabaudia e quindi a San Felice Circeo, dovuta agli interventi annunciati sulla spiaggia di Latina Lido.
Non si è dovuto attendere molto tempo.
http://www.parvapolis.it/a-22444/politica/latina-chiamale-se-vuoi-erosioni-giorgio-libralato-ben-vengano-le-opinioni-dei-tecnici-ma-in-questi-casi-teniamo-conto-della-gente-comune/
Purtroppo gli esperti hanno avuto ragione. 

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