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giovedì 11 aprile 2013
La centrale Tirreno Power di Vado Ligure, i fumi e il dossier tumori
La centrale, i fumi
e il dossier-tumori
VADO LIGURE, I PERITI E LA TIRRENO POWER:
“NESSO TRA INQUINAMENTO E MORTI PER CANCRO”
LE DUE CIMINIERE
Bruciano 4000
tonnellate di carbone
al giorno
L’azienda: “Non è
stata depositata
nessuna analisi”
e Ferruccio Sansa
Savona Il fatto quotidiano 11 aprile 2013
Esiste un nesso causale
tra l’inquinamen -
to dell’aria e l’eleva -
to numero di morti
per tumore nella zona di Savona
e Vado (parliamo di migliaia
di decessi negli ultimi decenni).
Questo avrebbero spiegato i super-
periti al procuratore savonese
Francantonio Granero e al
sostituto Chiara Maria Paolucci.
Il dossier frutto di anni di ricerca
è pronto, sarà consegnato
ufficialmente tra un mese. Contenuto
delle centinaia di pagine:
gli effetti della centrale a carbone
Tirreno Power di Vado Ligure
su decine di migliaia di
abitanti che vivono all’ombra
delle due ciminiere alte 200 metri.
Savona, è proprio il caso di
dirlo, sta con il fiato sospeso.
Già perché dalla perizia dei super-
esperti e dalle decisioni della
Procura dipende la battaglia
per l’ambiente che ha coinvolto
decine di migliaia di cittadini.
GLI ESPERTI sarebbero stati
chiari: l’inquinamento dell’aria
ha provocato i tumori. Dalla
Procura nessuna dichiarazione,
ma ambienti investigativi interpellati
dal Fatto confermano la
ricostruzione. Secondo Il Secolo
XIX, i professori si sarebbero
spinti oltre: “Le emissioni delle
ciminiere della Tirreno Power
sarebbero alla base di molti casi
di cancro nella popolazione delle
zone limitrofe”, scrive il quotidiano.
Tirreno Power respinge
e attacca: “Non è stata depositata
presso la Procura alcuna
“perizia” che chiamerebbe in
causa l’azienda per le malattie
cancerogene dell’area”, scrive la
società che annuncia azioni legali.
Di certo quelle due ciminiere
hanno diviso la città. Contro la
centrale si sono schierati, tra gli
altri, il Movimento Cinque Stelle
e l’Arci, ma soprattutto una
buona fetta della popolazione
che ha raccolto migliaia di firme.
In tanti ricordano i silenzi di
alcuni partiti (Pd e Pdl) e le dichiarazioni
a sostegno della
centrale di pezzi grossi dell’Unione
Industriali che magari
hanno avuto rapporti di lavoro
con la società. Poi le sponsorizzazioni
che Tirreno Power ha
dato a importanti eventi del Comune.
Niente di illegale, per carità.
E ora tutti aspettano di poter
leggere nero su bianco la perizia.
Intanto la centrale continua a
660 MegaWatt, quanto 220.000
contatori domestici. Continua a
bruciare 4000 tonnellate di carbone
al giorno con quel fumo
che potrebbe arrivare a 40 chilometri
di distanza (secondo gli
studiosi americani che hanno
esaminato impianti simili).
Se venisse stabilito scientificamente
il nesso causa-effetto tra
le emissioni della Tirreno Po-
wer e i picchi di malattie e morti,
l’ipotesi accusatoria potrebbe
assumere i contorni di omicidio
colposo, con relative responsabilità
ed omissioni.
IL NUMERO di morti è incalcolabile
anche perchè - incredibilmente
- un registro tumori, qui,
non c’è. Per decenni ci si è potuti
basare solo sulle impressioni: risalendo
le valli alle spalle di Vado
pareva difficile trovare una
famiglia che non avesse avuto
uno o più malati e morti di cancro.
Intanto l’Ordine dei medici
di Savona, per bocca del suo
presidente Ugo Trucco, ha dichiarato
che le emissioni dei
gruppi a carbone rappresentano
un pericolo reale per la salute
della popolazione.
Ma ecco che a luglio uno studio
sui licheni, gli indicatori naturali
di inquinamento, aveva fornito
risultati allarmanti per le
zone intorno alla centrale e alla
non lontana cokeria di Bragno
(Cairo Montenotte).
Intanto, mentre l’inchiesta procedeva,
le autorità sono andate
avanti e hanno concesso l’AIA
(autorizzazione integrata ambientale)
alla centrale. Insomma,
via libera all’ampliamento e
a emissioni - per i gruppi già esistenti
- al di sopra di quelle consentite
dalle normative europee
sulle migliori tecnologie disponibili.
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