sabato 23 marzo 2013

provincia Latina eccesso di centrali a biomasse

Autorizzate 14 società. Restano i timori degli ambientalisti Il piano in eccesso Il vero volto di tutti gli impianti a biomasse della provincia Gli insediamenti d ove v a n o servire per garantire l’autonomia energetica FINO ad oggi sono state in provincia di Latina 14 società che potranno produrre energia a biomasse ( os si a ene rgia a t t r averso la c o mbustione di d e t e rmi na ti materia - li) con una pot en za c o mpl es siva per impia nti termici pari a circa 18 m e g awatt, di cui cinque in aree ind us tr ia li e le altre in zona a g r i c ola. Resta in itinere la centrale più gr and e, quella che la so cie tà P on t i ni a Ri nnova b i l i vuole realizzare, appunto, a Pontinia e per la quale si aspetta il parere della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una volta in funzione sarebbe tra gli impianti più grandi d’Ita - lia. I dati sono forniti ufficialmente dalla stessa amministrazione provinciale e dall’ass es so re al l’ambiente, Gerardo Stefanelli, che ricorda le specifiche attività svolte dall’ente «al fine di conseguire una riduzione dell’uso di energie tradizionali attraverso il contenimento del loro consumo, da realizzare con l’uso maggiormente diffuso di fonti alternative, e per promuovere politiche di sviluppo sostenibile; attività delegate dalla Regione alle Province in un preciso ambito normativo » . Che le concessioni ai privati per la costruzione di questo lungo elenco di centrali a biomasse siano legittimate dalla legge è fuori da ogni dubbio ma adesso cresce il fronte dei «preoccupati». All’inizio lo erano solo i Verdi e uno di loro, Giorgio Libralato ha sfornato dossier in serie per mettere in guardia dal pericolo che la provincia di Latina si trasformi in una grande ciminiera dove tutto si brucia per produrre energia e alla fine saremo pur autonomi sul piano energetico ma sarà un territorio più brutto e inaccessibile, forse addirittura più inquinato. «Nella provincia di Latina c’è un notevole proliferare di progetti e domande per centrali a biomasse (che bruciano legna di vario tipo sia di produzione dedicata, sia proveniente dallo sfalcio e dalla potatura, sia da alcuni materiali di rifiuto) che di centrali a biogas (con questo termine si intende una miscela di vari tipi di gas prodotto dalla fermentazione di vari residui organici). - scrive Libralato nell’ultimo dossier sulla produzione di energia a biomasse - Con tutti questi impianti il controllo del territorio diventa difficile sia per la sovrapposizione di competenze che per la provenienza del materiale. Inoltre la somma della potenza di progetto energetica di queste centrali è superiore a quella prevista dal piano energetico provinciale e questo qualche problema potrebbe crearlo. E poi c’è l’aspet - to sanitario. Gli effetti sulla salute delle esposizioni ai fumi prodotti da impianti a biomasse per usi domestici, possono essere rilevanti e le emissioni di grandi centrali a biomasse richiedono adeguati e urgenti monitoraggi ambientali e sanitari per valutare l’opportunità di continuare a incentivare con sovvenzioni pubbliche la produzione di elettricità con la combustione diretta di biomasse solide».http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=9e16093171151fc6ae172ce78722d51f

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