sabato 23 marzo 2013

centrali a biomasse Latina la provincia di Nerone che brucia tutto

Autorizzazioni in serie dall’amministrazione provinciale Bulimia energetica Impianti a biomasse, la corsa che può fare male Libralato: bruciamo tutto senza pensare al turismo né al futuro LA provincia di Latina ha iniziato una folle corsa alla costruzione di impianti per la produzione di energia e per il trattamento dei rifiuti che rispetto al pure tanto temuto termovalorizzatore sembrano innocui. E nessuno al momento sa con certezza quanto inquinamento ci stiamo regalando per il futuro prossimo. Giorgio Libralato dei Verdi ha provato a fare due conti e ha «scoperto» che dal 2003 sono stati autorizzati dall’ammini - strazione provinciale di Latina una ventina di centrali a biomasse di capacità inferiore a un megawatt (per le quali la procedura è estremamente semplificata) per un totale di 20 megawatt. Ma poi ci sono impianti di dimensioni importanti come quello di Cisterna di Latina, con capacità pari a 5.556 kilowatt; e c’è il progetto della Pontinia Rinnovabili su Pontinia, che una volta approvato avrebbe una capacità di ben 20 megawatt. «Non sarebbe il caso di fermare questa incredibile corsa? - dice Libralato - Il problema è controllare i progetti e verificare se le società che li presentano offrono adeguate garanzie, altrimenti ci troviamo subito di fronte a problemi come quelli che ci sono già stati a Borgo Bainsizza con le proteste dei residenti già in atto. E poi ci sarebbe il piano energetico provinciale da rispettare. Anziché incenerire tutto quello che c’è in giro non è il caso di ricordarci che siamo dentro una provincia turistica». Il punto è che questo tipo di impianti oltre ad essere potenzialmente inquinanti se non adeguatamente controllate godono di finanziamenti pubblici e specie le piccole realtà continuano a proliferare. Secondo i dati d el l’ufficio ambiente della Provincia sono stati autorizzati impianti per una produzione complessiva pari a 82 megawatt e il piano energetico non è ancora completato, dunque c’è spazio per altre strutture sul territorio. L’obiettivo è quello di raggiungere l’auto - nomia energetica ma a quali costi ambientali ancora non si sa. La mappa attuale comprende la centrale biomasse della società cooperativa Centro Lazio di Aprilia con capacità di produzione pari a 999 kw; a Cisterna c’è il centro rottami biomasse vegetali con capacità pari a 993 kw, più l’impianto della società agricola Mascetti con capacità pari a 999 kw e l’impianto di Alea Lazio con capacità pari a 999kw; a Fondi c’è un’altra struttura per olii vegetali con capacità di 995 kw; a Pontinia impianti della Naturalia (999 kw), della Agriwatt (299 kw) e della Latina Sole (960 kw); a Sabaudia ci sono la centrale per olii vegetali della Fides (999 kw) e l’impianto della coop Centro Lazio (999 kw); a Sezze la St Import ha un impianto per 980 kw. Come si vede sono tutti impianti che producono al di sotto di un megawatt perché la procedura è semplificata e non serve andare in conferenza di servizi ma basta l’autorizzazione del capo settore della Provincia, l’ingegner Antonio Nardone. Graziella Di Mambro http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=e22725c569a590e5ddaea14b58c7b70b

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