sabato 9 marzo 2013

berlusconi malato immaginario al processo mediaset


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Processo Mediaset, visita fiscale per Berlusconi: non c’è legittimo impedimento

Immediata la reazione dell’avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori dell’ex premier, che ha chiesto di sentire in aula i consulenti nominati dai giudici. Ma la corte d’appello di Milano ha respinto la richiesta della difesa del Cavaliere. Il processo va quindi avanti, ma il difensore di Berlusconi rinuncia all'arringa difensiva

di  | 9 marzo 2013 http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/09/processo-mediaset-chiesta-visita-fiscale-per-berlusconi-che-resta-al-san-raffaele/525045/
Silvio Berlusconi
Non c’è legittimo impedimento, va avanti il processo Mediaset che vede imputato Silvio Berlusconi, ricoverato ieri per una infiammazione agli occhi. Lo ha stabilito il medico fiscale al termine della visita disposta dalla corte d’appello di Milano. Non si è fatta attendere la reazione dell’avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori dell’ex premier, che ha chiesto di sentire in aula i consulenti nominati dai giudici. Ma i giudici della corte d’appello di Milano hanno respinto la richiesta della difesa del Cavaliere di sentire i consulenti medici. Il processo va quindi avanti, con l’inizio e l’immediato stop dell’arringa dei legali di Berlusconi. Il difensore di Berlusconi ha infatti deciso di rinunciare alla sua arringa e ha così commentato: “La volontà di andare avanti anche con l’imputato malato la trovo straordinaria”.
La difesa dell’ex premier ha poi previsto che i giudici della seconda sezione penale della corte d’appello condanneranno Berlusconi imputato nel processo sui diritti televisivi, ma auspica che l’assoluzione del Cavaliere possa arrivare in Cassazione. “Mi attendo una sentenza di condanna, l’ho detto anche ai giudici”, ha detto Ghedini. Alla decisione della corte d’appello di effettuare la visita fiscale, che ha seguito l’istanza di rinvio del processo per legittimo impedimento dovuto a motivi di salute del leader del Pdl, Ghedini l’aveva definito un “provvedimento al di fuori di ogni logica”, spiegando di non avere “alcuna preoccupazione”. “Che vadano a fare gli accertamenti”, aveva detto, “noi abbiamo una certificazione medica che attesta l’assoluta necessità del ricovero”. E aveva poi aggiunto: “Non riusciamo a capire tutta questa fretta, anzi la capiamo benissimo: si vuole arrivare in tempi brevi a una sentenza”, anche se “la prescrizione è nel 2014″.
E, mentre il medico fiscale ha stabilito che non c’è legittimo impedimento, anche il primario di oculistica e oftalmologia del San Raffaele di Milano, Francesco Bandello, ha lasciato un commento sullo stato di salute dell’ex premier. “Chiedo al presidente Berlusconi di restare in ospedale almeno fino a domani”, ha detto il medico. I giudici della corte d’appello nel disporre la visita fiscale con urgenza hanno accolto la richiesta del pg di Milano, Laura Bertolè Viale, per stabilire se l’impossibilità di Berlusconi a presentarsi fosse “assoluta e totale”. Così sono stati incaricati un medico legale, Carlo Goj, e uno specialista del Policlinico, il professor Pasquale Troiano, docente anche all’università degli studi di Milano. A differenza di quanto accaduto ieri al processo Ruby, i giudici d’appello in camera di consiglio hanno quindi deciso di concedere la visita fiscale per il Cavaliere ricoverato al San Raffaele.
Il pg non solo ha domandato la visita fiscale ma ha anche fatto rilevare, tra l’altro, che l’imputato può venire in Aula ed esporsi alle luci del Tribunale che “non sono poi così forti”. Per Silvio Berlusconi il procuratore aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado a quattro anni di carcere per frode fiscale. Per contro, la difesa dell’ex premier ha presentato un certificato medico firmato dal primario dell’ospedale, che afferma la persistenza dei sintomi e l’impossibilità di Berlusconi a presentarsi in aula. Berlusconi, dicono i medici del San Raffaele, è affetto da uveite bilaterale, un disturbo oftalmologico. E l’avvocato Niccolò Ghedini ha spiegato in aula che l’ex premier resterà ricoverato “fino a lunedì”. L’ex premier ha comunque passato una “notte tranquilla” all’ospedale San Raffaele, nonostante l’infiammazione a entrambi gli occhi.
Ieri in serata è arrivato da Parigi, dove si trovava per un congresso, anche il direttore della clinica oculistica dell’ospedale di via Olgettina, Francesco Bandello, che lo ha visitato già due volte, ieri sera e stamattina, oggi dovrebbe dare un aggiornamento sulle condizioni di Berlusconi e comunicare se si è deciso di dimetterlo o di prolungare ancora il ricovero. La decisione della corte d’appello va in direzione contraria a quella presa ieri al processo Ruby, in cui è stato accolto il legittimo impedimento per motivi di salute. Anche il procuratore aggiunto Ilda Boccassini aveva chiesto la visita fiscale spiegando che si trattava di “una strategia per evitare la conclusione del processo”.
La decisione della corte d’appello ha scatenato una pioggia di critiche tra i fedelissimi del Cavaliere, da Angelino Alfano a Sandro Bondi. “Oggi con la richiesta della visita fiscale hanno sfondato il muro del ridicolo, qualcosa di comico che si dica al leader di una forza politica, che ha preso milioni di voti, che occorra controllare che fisicamente si trovi al San Raffaele”, ha detto il segretario del Pdl, “e se, a fronte di varie certificazioni mediche, si trovi davvero in condizioni di difficoltà di salute agli occhi”.
Dure, dall’altra parte, anche le parole dell’Associazione nazionale magistrati riguardo le posizioni espresse da Berlusconi sulla giustizia. ”Qualsiasi generalizzazione, qualsiasi attacco alla magistratura, idea di manifestazioni dirette contro di essa costituiscono una sfida a principi che sono fondamento della nostra Costituzione e delle democrazie mature”, ha avvertito il presidenteRodolfo Sabelli a margine di un incontro a Catania, sottolineando che “il principio di autonomia e di indipendenza della magistratura non è soltanto uno dei principi fondamentali ai quali si ispira l’azione dell’Anm, ma è uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione e di qualsiasi sistema democratico maturo”.

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