mercoledì 6 febbraio 2013

comune Pontinia esempio negativo per i rifiuti in provincia di Latina?

Solo il capoluogo in regola. E c’è un rebus sul futuro (vero) degli impianti di trattamento Rifiuti, illegalità continua I Comuni conferiscono in discarica, senza timore delle multe comunitarie MENTRE oggi il Comune di Latina si prepara ad affrontare una ispida conferenza di servizi per l’approvazione definitiva dell’im - pianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti di Indeco srl, nonché ad ostacolare sia questo progetto che un eventuale ampliamento della discarica, a Borgo Montello succede ben altro. Ancora in questi giorni la quasi totalità dei Comuni continua a conferire rifiuti in modo totalmente illegale. Se fossero privati sarebbero già stati denunciati. Una rete di medie strutture superiore alle necessità IL più intempestivo è stato il Comune di Pontinia, che in questi giorni di furibonda polemica sul rischio di multe dell’Unione Europea per il conferimento in discarica di rifiuti non trattati, ha stipulato un nuovo contratto per trasportare i propri rifiuti solidi urbani nella discarica generale di Montello. Ha fatto cioè quello che si vuole evitare al Comune di Roma trasformando il Lazio in una grande pattumiera di servizio. Essendo Pontinia un Comune infinitamente più piccolo se lo può permettere e il tutto passa quasi inosservato al p u r a t t e n t o c o mm i s s ar i o s tr ao rd in ar io per l’e m e rg e n z a rifiuti nel Lazio, Goffredo Sottile. Ciò non toglie che Pontinia, insieme a quasi tutti i Comuni della provincia, continuerà a conferir e i r i f i u t i n el l’invaso di Indeco a Montello in totale violazione della legge. Va avanti così da un anno ormai, ossia da quando al Regione Lazio ha negato ulteriori deroghe al conferimento del rifiuto tal quale. Era aprile del 2012. In quel momento tutti i Comuni pontini avrebbero dovuto (e potuto) portare l’im - mondizia nell’impianto di trattamento preliminare esistente, presso la Rida di Aprilia che ha una capacità di trattare circa 180mila tonnellate all’anno con una richiesta pendente di autorizzazione per un ulteriore 10% di capacità subito e un aumento del 135% una volta entrato a regime l’ampliamento dell’im - pianto, con capacità fino a 430mila tonnellate annue. Ciò significa che questa struttura da sola nell’arco di sei mesi può evitare multe ai Comuni pontini, posto che la produzione di tutta la provincia è pari a 350mila tonnellate all’anno da trattare, compreso il Comune di Latina che comunque conferisce in un altro invaso a Montello dopo il trattamento. Circa la capacità residuale di Rida forse alla luce del decreto del Ministro sarà impossibile, dopo l’ampliamen - to, non recepire almeno una parte dei rifiuti provenienti da altre province e potrebbero essere quelli di Anzio e Nettuno che da sempre sono associati alle discariche di Montello. Il punto è che le amministrazioni locali in questo momento preferiscono sfidare il destino e l’Unione Europea (quindi le multe) anziché adeguarsi alle disposizioni della Regione. Dunque la corsa contro il tempo per evitare l’emer - genza e le situazioni di irregolarità a Roma non è per niente avvertita in periferia, cioè in provincia di Latina. I numeri riferiti alle attuali possibilità di pre trattamento dei rifiuti dicono, però, anche un’altra cosa. La costruzione di ulteriori impianti (tipo quello di Indeco) e l’obbli - go di attuare le autorizzazioni esistenti per EcoAmbiente (il cui progetto è praticamente ultimato e si attende l’aggiudica - zione dell’appalto) e per il sito di Castelforte non potranno servire per i rifiuti «locali» ma giocoforza per quelli provenienti da altre province. E’ come se il comprensorio pontino, in modo incredibilmente maldestro, si fosse preparato in questi anni a diventare comunque una pattumiera, un luogo dove portare rifiuti che non si possono trattare o smaltire altrove. Sono stati autorizzati più impianti del necessario e tutto il dibattito sul termovalorizzatore inutile perché troppo grande per una provincia così piccola, pur essendo legittimo, ha nascosto il vero problema. Ossia il proliferare di una rete di piccole strutture, le quali, tutte insieme, avrebbero comunque creato le condizioni perché Latina diventasse una pattumiera. Termovalorizzatore o no. G . D. M .http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=a387ddde38b1789372f12780e8934962

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