domenica 10 febbraio 2013

Sabaudia erosione della spiaggia l'emergenza ignorata


Sabaudia, nel cassetto anche i rilievi dell’Ispra: i dettagli di un problema annunciato
L’emergenza ignorata
Gli studi commissionati dal 2009 ad oggi per frenare l’erosione e mai considerati

LE osservazioni presentate negli ultimi giorni dal geologo
Nello Ialongo hanno sollevato
nuovamente un polverone rispetto alla questione erosione.
In particolare, Ialongo aveva
criticato le dichiarazioni di Cirilli circa i lavori di ripascimento nei tratti erosi a Latina, con
tanto di «modifica» dei pennelli
sottolineando come lo stesso vicesindaco parlasse «con tanto
entusiasmo della ricostruzione
rigida della spiaggia effettuata
pochi anni or sono, che certamente ha dato sul posto buoni
risultati. Evidentemente Cirilli -
aveva sottolineato Ialongo - non
conosce i gravissimi disastri che
in tutta la costa pontina a sud di
Foce Verde sono stati causati da
detta opera». Poi l’invito a consultare il famoso studio Ispra. Il
punto è proprio questo. Esistono dei progetti, commissionati
da Provincia, Comune e anche
dalle precedenti giunte regionali, pagati con fondi pubblici e
puntualmente ignorati. E’ bana -
le quanto scontato sottolineare
come, la necessità di commissionare uno studio derivasse da
un’emergenza, quella dell’ero -
sione. Prendendo spunto dal
sollecito di Ialongo a Cirilli abbiamo dato uno sguardo allo
studio dell’Ispra consegnato nel
2009. Sostanzialmente si tratta
di simulazioni, di come cioè i 23
chilometri di litorale compresi
tra Capo Portiere e Torre Paola
andrebbero a mutare in caso di
interventi o meno su una proiezione di 30 anni. Gli interventi
compresi nell’area compresa tra
Capo Portiere e Foce Verde,
sono considerati il nodo dello
studio in termini di incidenza e
di effetti sul resto del litorale.
«La crisi del litorale - si legge
nello studio - tra Foce Verde e
Capo Portiere, dopo la realizzazione dei primi pennelli e della
barriera sommersa, nonostante
il ripascimento, è rapidamente
progredita verso Sud, costringendo alla realizzazione di tre
nuovi pennelli. Si presume,
quindi, che gli scenari prevedibili per il prossimo futuro dipendano da come verrà gestita
l’evoluzione del fenomeno erosivo e, più in particolare, dal
fatto che il litorale tra Foce
Verde e Capo Portiere
possa o meno alimentare il trasporto solido
diretto verso Sud oltre Capo Portiere». Che i problemi siano rap   i d   a m   e n   t e
pr og re di ti
verso sud
non è un
m is t er o
p   e r
n e ss uno. Tuttavia, Nello studio altri
dati sono per così dire preoccupanti, come ad esempio quelli
relativi la «perdita» rispetto alla
linea di riva che è una costante
ma che può essere aggravata da
interventi a nord del litorale.
«Al fine di valutare l’attendibi -
lità della perdita - si legge nello
studio - si è proceduto anche ad
un confronto tra la linea di riva
del 1944 e quella del 1992; tale
confronto porta ad una stima
dell’ordine dei 17000 m3/anno,
cui vanno sommati i numerosi
interventi di ripascimento, purtroppo scarsamente documentati». Per chi poi, non volesse
avere nulla a che fare con studi
vari, è sufficiente fare una passeggiata al mare o semplicemente fare un confronto con una
vecchia cartolina.
M.S.G.http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=63b732adb7b25b503c7ccb14ea24a992

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