giovedì 7 febbraio 2013

Impianti chimici a rischio di incidente rilevante, Enea: sono oltre 1100 in Italia


inquinamenti

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[ 7 febbraio 2013 ]
Il dibattito sulla sicurezza sismica nel nostro paese, si è fatto negli ultimi tempi sempre più intenso e ciò costituisce elemento positivo nell'auspicio che vengano rese operative le proposte emerse nell'ambito della prevenzione, specialmente per la sicurezza degli edifici pubblici e privati.
In questo contesto interessante il contributo dell'Enea sulla sicurezza sismica degli impianti chimici a Rischio di incidente rilevante (Rir), che è stato reso pubblico oggi a Roma al convegno "Sicurezza sismica degli impianti chimici a rischio di incidente rilevante", organizzato dalla stessa Enea in collaborazione con il Glis (Gruppo di lavoro isolamento sismico), con il patrocinio dell'Accademia nazionale dei Lincei, dell'Accademia nazionale delle Scienze detta dei XL, del Consiglio nazionale degli ingegneri, del Parco Scientifico e Tecnologico del Lazio Meridionale, della Società geologica italiana e dell'Assis (Anti-seismic systems International Society).  
In Italia sono oltre 1.100 gli impianti chimici a Rir con l'area più esposta  quella della Sicilia orientale, con i petrolchimici di Priolo Gargallo e di Milazzo. «Il problema della sicurezza degli impianti in Italia è un aspetto che non possiamo affatto sottovalutare, dato che quasi tutto il nostro territorio è esposto al rischio sismico- ha dichiarato Giovanni Lelli, Commissario dell'Enea- La consapevolezza della vulnerabilità del nostro territorio richiede una cultura della prevenzione e l'attuazione di interventi di messa in sicurezza, i cui costi sono nettamente inferiori a quelli necessari per la bonifica e la ricostruzione dopo un incidente, senza contare le perdite connesse alla destabilizzazione del ciclo economico-produttivo.
L'Enea mette a disposizione delle istituzioni le sue competenze tecnico-scientifiche, sviluppate nel corso degli anni a partire dagli originari programmi nucleari, per mitigare gli effetti dei sismi anche attraverso una corretta applicazione delle moderne tecnologie antisismiche» ha concluso Lelli. Sulla base delle analisi svolte dall'Enea  si potrà avviare un programma per l'adeguamento sismico degli impianti esistenti, partendo dalle situazioni più a rischio di incidente, che saranno valutate in funzione della pericolosità sismica, della vulnerabilità degli impianti e delle potenziali conseguenze dannose sulla popolazione e sull'ambiente.
Al dibattito in cui sono stati affrontati sia gli aspetti legati alla verifica e all'adeguamento delle strutture degli impianti esistenti, sia quelli relativi agli interventi in emergenza, con l'obiettivo di attivare le istituzioni competenti e richiamare l'attenzione della politica, hanno partecipato l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) rappresentato dal presidente Stefano Gresta, il Consiglio superiore dei lavori pubblici, il Consiglio nazionale degli ingegneri con il presidente Armando Zambrano e il Consiglio nazionale dei geologi con il presidente Gian Vito Graziano. 

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