domenica 10 febbraio 2013

acqua tra privatizzazioni e sprechi: l'ultimo ente inutile e dannoso


Latina Oggi, Sabato 9 Febbraio 2013

Nel rinnovo di un incarico dirigenziale le motivazioni con cui si «aggira» l’ostacolo
L’ultimo ente inutile
Ato aboliti per legge, ma in provincia resta la conferenza dei sindaci

PER molto tempo è stato bollato come il luogo delle decisioni ingiuste, il posto dove sono stati avallati tutti gli aumenti delle bollette idriche, dove sono state assunte addirittura decisioni vessatorie nei confronti dei contribuenti. Ma adesso una legge potrebbe salvare tutto e abolire (per sempre) la conferenza dei sindaci, che incarna l’autorità d’a mb it o, abolita come tutte le altre dal primo gennaio del 2013. Il capo della conferenza dei sindaci, per il momento, preferisce non dare conto di questa abrogazione e infatti giusto il 31 dicembre 2012, ossia qualche ora prima che entrasse in vigore la norma che abolisce le autorità d’amibito dei servizi pubblici, compresa quella idrica della provincia di Latina, ha rinnovato l’incarico per un anno e mezzo al responsabile della segreteria tecnica operativa dell’Autorità d’ambito Ato4 del servizio idrico integrato. Di fatto dunque la conferenza dei sindaci non avrebbe più ragione di esistere e invece, per esempio, si prepara alla prossima riunione nella quale dovrà decidere, tra le altre cose, se avallare i nuovi aumenti nelle bollette dell’acqua, oltre che una serie di interventi strategici che riguardano la depurazione e il miglioramento della captazione su alcune sorgenti. Diciamo che il presidente della conferenza dei sindaci, Armando Cusani, ritiene non applicabile per il momento la legge abrogativa degli Ato. E opelo scrive infatti. Nel provvedimento con cui si rinnova l’incarico per la Segreteria Tecnica viene richiama una delibera della giunta regionale del Lazio successiva alla legge di abrogazione degli Ato che impartisce alcuni indirizzi nelle more della emanazione di provvedimenti organici che superino la vacatio delle abrogazioni. Ma lo stesso Cusani fa notare che «nella convenzione di cooperazione tra i Comuni dell’Ato4 Lazio Meridionale » non c’è «nessun riferimento all’autorità d’ambito territoriale» e quindi il regime attualmente in vigore in provincia per il servizio idrico integrato è «congruente alla legislazione in vigore anche dopo l’abrogazione » . Va detto che gli ambiti ottimali sono stati ritenuti superflui per la gestione dei servizi, tipo quello idrico, poiché l’orientamento della legislazione nazionale e quello dell’Unione Europea è quello di arrivare ad una gestione privatistica col solo controllo (reale) da parte del pubblico. E non invece la commistione generata proprio dagli Ato. 


Latina Oggi, Sabato 9 Febbraio 2013

PARTI

L’AMBITO territoriale ottimale è una macroarea geografica accomunata per lo stesso servizio (rifiuti, acqua, trasporti, assistenza sociale) ed pè rappresentata dagli enti pubblici (quindi i sindaci) che vi rientrano. Nel caso dell’acqua in questa provincia è stata creata la conferenza dei sindaci cui partecipano tutti i delegati dei 38 Comuni dell’Ato. Per convenzione stipulata al momento della entrata in vigore del servizio idrico integrato, nel 2002, la presidenza è stata affidata al presidente della Provincia con il maggior numero di Comuni dell’Ato, quindi Latina . Un’inchiesta amministrativa del 2008 della giunta regionale del Lazio ha accertato che questa conferenza dei sindaci ha avallato con voto a maggioranza l’inserimento di 27 clausole vessatorie nei contratti degli utenti. 

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