martedì 13 novembre 2012
Sezze acqua rete inquinata a Fonte della Penna
Acqua, rete inquinata
Campoli: chieste le fatture della clorazione per Fonte della Penna
ACQUA di Fonte della Penna in
rete inquinata da colibatteri e
escherichia coli.
E’ quanto si è appreso nel
corso dell’ultima commissione
Trasparenza richiesta dal consigliere del Pdl, Antonio Piccolo
che ha avuto come argomento le
recenti e reiterate ordinanze sindacali con cui è stato vietato
l’uso dell’acqua captata da Fonte della Penna nei quartieri di
Suso-C rocemsochit to-via
Montagna.
La prima ordinanza, quella di
luglio, cui ne ha seguito una
successiva nel mese di ottobre è
stata così motivata dal sindaco
Andrea Campoli: «il tema della
mancata potabilità – r ic o rd a
Campoli – si è ciclicamente riproposto in questa città, alla
base del quale vi è la vetustà
della nostra rete idrica sottoposta a infiltrazioni. Ma nel luglio
scorso ci siamo ritrovati a chiedere la limitazione dell’u so
dell’acqua per fini potabili in
assenza di conformità analitica
del fontanino pubblico antistante il cimitero». Campoli ha spiegato come nonostante non vi
fossero indicazioni specifiche
da parte dell’Asl avesse ritenuto
opportuno farne vietare l’uso in
attesa di nuovi riscontri. Tuttavia a distanza di qualche mese la
Asl sarebbe tornata nuovamente
ad effettuare le analisi ed in qual
caso –secondi quanto riferito in
aula dal sindaco Andrea Campoli – sarebbe «tornata a rilevare la difformità e la presenza
diescherichiacoli e coliformi
con superamenti dei limiti; a
distanza di qualche giorno questa rilevazione che c’era stata il
18 ottobre - dichiara Campoli -
il 22 ci viene trasmessa un’ulte -
riore nota di non conformità
analitica della rete dell’acque -
dotto: e che sia in data 17 e che
in data 19 il cloro residuo nella
rete e nel fontanino di via Scopiccio e Zoccolati, era assente».
Da qui l’ordinanza che, si ricorda, questo giornale sottolineò già da allora - venne diramata per la seconda volta senza
dare alcuna spiegazione effettiva ai cittadini del reale stato di
salubrità dell’acqua divenuta
non potabile, per ciò che atteneva la rete collegata con Fonte
della Penna. Da quel momento
Campoli ha spiegato di aver investito l’ufficio tecnico comunale della responsabilità di verificare su tutti punti di captazione «questa gravissima ipotesi di
reato contenuta nella nota della
Asl che rilevavala difformità
batteriologica, e per ulteriore
scrupolo siamo andati a verificare la presenza di coloro immessa, affinché l’acqua rimanga salubre e non contaminata, la
clorazione».
Secondo Campoli la nota
dell’Asl avrebbe lasciato intendere che l’acqua poteva non essere stata clorata, di qui la decisione di avviare un sopralluogo
su Fonte della Penna e Mole
Muti. «Abbiamo avuto che la
sensazione era che la clorazione
sezze, il caso
non ci fosse. – dichiara l’inge -
gnere Mauro Vona – e che l’im -
pianto di clorazione era stato
attivato solo dieci secondi prima
dell’arrivo dei Vigili. E quando
siamo arrivati a Fonte della Penna, era stato rimesso in funzione. Ora abbiamo chiesto di avere le fatture della clorazione.
Solo il cimitero come punto di
non conformità. Abbiamo pensato una riparazione sulla rete.
Era anche quello che la Asl
aveva ipotizzato. Una verifica
che il gestore entro i cinque
giorni richiesti non ha mai ottemperato. E dopo di che le due
note di ottobre la Asl insospettita di tutto ha verificato che in
fonte della Penna non c’era proprio il cloro nell’acqua. Ora siamo in attesa delle analisi. Abbiamo chiesto alla Asl. La conc e s s i o n a r i a p e r v i a d e i
depuratori è stata sanzionata
con un’ammenda di 40mila euro ma sull’acqua – ha dichiarato
Vona - non abbiamo competenza sarà compito dell’Asl verificare. Il sistema dell’autocon -
trollo non è stato consegnato dal
gestore e non sappiamo se la Asl
abbia avviato un procedimento». A rischio sarebbero ancora
le zone servite dagli acquedotti
Mole Muti e Fonte La Penna,
mentre Acqualatina, ha dichiarato Campoli «ci ha informato
che la Dondi non ha rispettato il
piano di rientro dei pagamenti e
che da oggi (ieri ndr) avrebbe
ridotto il flusso idrico. Il Tar e
giudici si stanno attardando ma
qui c’è una concessionaria che
non riesce a mantenere il minimo di salubrità per un servizio
primario per la popolazione».
Elisa Fiore http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4da0beec9/pag25lepini.pdf
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