martedì 6 novembre 2012
Agricoltura e legalità: Aziende all’asta o fallite in mano a «prestanomi»
Giovedì presidio per difendere le realtà dalle infiltrazioni mafiose
Agricoltura e legalità
Aziende all’asta o fallite in mano a «prestanomi»
BLOCCARE l’assalto finale della criminalità all’eco -
nomia locale. E’ questo
l’obiettivo delle associazioni «I cittadini contro le mafie le mafie e la corruzione»,
«Cra-Dignità Sociale» e
«Antonino Caponnetto»
che giovedì davanti al Tribunale di Latina organizzeranno un presidio, composto da rappres e n t a n t i e
t i t o l a r i d i
aziende agricole e commerciali pontine, per ric h i a m a r e
l’att en zio ne
delle istituzioni.
La camorra,
che già si è
appropriata di
una larga fetta
di settori economici pontini importanti
quali sono
quelli immobiliare e del
co mme rci o,
sta dando il
colpo di grazia diventando padrona
anche di quello dell’a gr icoltura. Ben
1800 aziende
agricole esistenti in provincia di Latina stanno rischiando ,a
causa dei debiti contratti per
la crisi e di un mercato
occupato ormai da prodotti
che vengono da altre regioni, di cadere nelle mani della criminalità.
Sono già centinaia, infatti
le realtà che, dichiarate fallite dal Tribunale, sono state
messe all’asta e sono state
aggiudicate a soggetti strani, alcuni dei quali potrebbero essere prestanomi della camorra. E’ assurdo infatt i p e n s a r e c h e u n
cassintegrato o una casalinga ottantenne possano disporre di centinaia di migliaia di euro, se non di
milioni, per acquistare
un ’azienda all’asta. Già
moltissime realtà in provincia di Latina sono passate di
mano e quelle restanti, per
la maggioranza delle quali è
aperta presso il Tribunale la
procedura fallimentare, rischiano di fare la stessa fine.
«Abbiamo sempre denunciato in anticipo - spiega
Danilo Calvani, leader dei
Cra - quello che poi, puntualmente, si è verificato.
Innumerevoli aziende sono
in bilico, perché sotto procedimento fallimentare o
perché già in vendita
all’asta. Bisogna difenderle,
in ballo infatti c’è la sopravvivenza della stragrande
maggioranza degli agricoltori».
E durante il presidio verrà
inoltre presentato un documento in cui le associazione
chiederanno alle istituzioni
un’indagine rigorosa, per
accertare se dietro le persone che hanno già acquistato
le aziende agricole messe
all’asta ci siano o meno organizzazioni criminali o individui ad essi riconducibili,
anche in maniera indiretta.
«L’iniziativa parte da Latina - spiega Antonio Turri
d e l l’associazione Cittadini
contro le mafie - perché è
una città strategica. Una
sorta di ultimo baluardo prima della capitale. Nessuno
oggi è più garantito e non si
può negare la presenza della
mafia sul territorio». Un
campanello d’allarme molto chiaro, condiviso anche
Elvio Di Cesare dell’asso -
ciazione Caponnetto.
«Dobbiamo passare - spiega
- dalla fase della denuncia a
quella operativa. Il nostro
impegno serve proprio a
questo, bisogna alzare il livello di allarme e verificare
chi si è presentato alle
aste»http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4da0befcc/pag08latina.pdf
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