lunedì 29 ottobre 2012

smog e rifiuti Latina tra le peggiori d'Italia

Smog e rifiuti, Latina tra le peggiori d’Italia http://www.latina24ore.it/latina/50276/smog-e-rifiuti-latina-tra-le-peggiori-ditalia 29/10/2012, di Redazione (online) (modificato il 29/10/2012 alle 6:13 pm). Traffico e smog, tanta immondizia e perdite idriche: stallo per Roma e i capoluoghi del Lazio sul fronte ambientale. La Capitale rimane a fondo classifica tra le grandi città italiane, in 10a posizione su 15; tra le medie città, Latina è terzultima, al 42° posto; Frosinone a fondo classifica tra le 45 piccole città, al 42° posto; Viterbo scende oltre la metà classifica in 33a posizione, Rieti in controtendenza migliora di poco e si piazza al 17° posto. È questa la foto scattata dalla XIX edizione di Ecosistema Urbano, l’annuale ricerca di Legambiente e Ambiente Italia, realizzata con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, sullo stato di salute ambientale dei capoluoghi di provincia italiani. Un quadro che, nel grigiore generale, a livello nazionale vede emergere Venezia, tra le grandi città, Trento, tra i centri urbani di medie dimensioni, e Verbania, tra le piccole. In tutti e tre i casi, però, si tratta di primati relativi: non sono le città più sostenibili, ma sono le meno insostenibili. Rimane invece indietro il sud Italia con Messina, Reggio Calabria e Vibo Valentia ultime in classifica, sia che si parli di grandi capoluoghi, sia di medi o piccoli centri. Roma e il Lazio soffocano tra ingorghi e smog, in quanto a traffico non ci batte quasi nessuno: tra le grandi città italiane peggio di Roma, con 70 auto ogni 100 abitanti, fa solo Catania, Latina rimane saldamente ultima tra le medie con 73 auto/100 abitanti; Viterbo penultima tra le piccole con 75 auto/100 ab., Frosinone 43a su 45 con 73 auto/100 ab., Rieti 37a con 70 auto/100 ab. Altrettanti i motocicli circolanti, con la Capitale è in vetta a livello regionale con 15 motorini ogni 100 abitanti, seguita da Viterbo che ne conta 14, Latina 12, Rieti 11 e Frosinone 9. Lo smog torna a peggiorare in quattro capoluoghi su cinque: la Capitale cresce per la concentrazione di biossido di azoto (NO2) e con 60,2 microgrammi supera decisamente la soglia di 40 microgrammi per metro cubo (media annua) considerata pericolosa per la salute umana, così come Latina con 45; risalgono le polveri sottili PM10, a Roma da 30,7 microgrammi per metro cubo nella media annua a 33,6 a Latina da 28,5 a 32, a Rieti da 23 a 27. Crescono i giorni di superamento del limite per l’ozono (O3), con 19,1 giorni a Roma e 36 a Rieti. A Frosinone rimane una situazione molto preoccupante, con qualche miglioramento che non riporta però il capoluogo nei limiti di legge: la concentrazione di biossido di azoto (NO2) cala da 48 a 40,5 microgrammi per metro cubo, quella delle polveri sottili PM10 da 46,5 a 43,8 microgrammi, mentre i giorni di superamento per l’ozono sono ben 64. A fronte di questo quadro, il trasporto pubblico non aumenta offerta e viaggiatori: Roma rimane sul podio, dopo Milano e Venezia, tra le grandi città ma diminuisce l’offerta da 64 a 61 km-vetture per abitante; Viterbo rimane a fondo classifica tra le piccole con solo 15 km-vetture per abitante, a Frosinone se ne registrano 21, a Rieti 25 e 16 a Latina, quasi in fondo tra le medie. I rifiuti ci sommergeranno? Nel Lazio sembra proprio di sì. Diminuisce ovunque la produzione, come nel resto del Paese, ma le nostre città rimangono tra le peggiori nel panorama italiano. Roma con i suoi 645,7 kg di rifiuti pro-capite prodotti all’anno è tra le peggiori grandi città italiane (11a su 15), ma il problema è di tutto il Lazio visto che Latina produce ben 585,3 kg/ab/anno, Frosinone 557,8 kg/ab/anno, Rieti 502,5 kg/ab/anno ed infine Viterbo 499,8 kg/ab/anno. La differenziata cresce a passi da lumaca, si scelgono ancora poco i sistemi porta a porta e i risultati sono ben lontani dalla media nazionale: se Verona è al 52,7% e Torino al 43,7%, Roma fa un timido passetto avanti dal 21,6% rimanendo inchiodata al 24,2%; Rieti rimane al 14,9% e Viterbo dal 10,9% al 14,3%, mentre Latina dal 29,2% risale al 30,8% e Frosinone, dal 15,1% va al 17,6%. “Altro che smart cities, i nostri amministratori non sanno proprio cosa siano l’innovazione e la qualità della vita, a Roma e nei capoluoghi del Lazio siamo all’anno zero tra il traffico sempre più congestionato e lo smog, troppa immondizia malgestita e perdite idriche da capogiro -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Manca un’idea per il futuro del Lazio, ma una delle sfide più importanti si gioca proprio nelle città, nei capoluoghi ma anche negli altri quattordici grandi centri sopra i 40mila abitanti del Lazio. Servono scelte e politiche da parte della Regione, recuperando il ruolo di pianificazione e programmazione, e una migliore capacità di spesa nella direzione della sostenibilità, del quasi miliardo e mezzo di euro di fondi europei. Le ricette ci sono e vanno applicate governando i processi: sui rifiuti differenziata porta a porta ovunque piuttosto che nuove discariche e programmi per la riduzione e il riuso, sul trasporto una nuova stagione di limitazione del traffico privato e di potenziamento di quello pubblico per battere lo smog con nuove pedonalizzazioni e ZTL, sull’acqua gestioni pubbliche e partecipate colpendo le perdite di rete. Nel Lazio le politiche zoppicano, ma a Roma siamo nel centro del ciclone: in questi anni di amministrazione, il Sindaco Alemanno ha parlato molto di sostenibilità, ma le scelte principali hanno poi portato sempre più traffico, più rifiuti e più cemento. I cittadini sono pronti, lo abbiamo verificato ancora una volta con le firme per la pedonalizzazione dei Fori Imperiali, serve un nuovo futuro verde, nel quale qualità della vita, comunità, lavoro siano gli assi portanti.” Sul fronte idrico, diminuiscono i consumi in quattro capoluoghi su cinque: Roma con 200,8 litri di acqua consumati ogni giorno da ciascun cittadino romano rimane a fondo classifica tra le città grandi;Viterbo migliora fra le città più piccole con 155,5 litri/giorno pro-capite e va un po’ meglio anche a Frosinone con 153,5 litri, e tra le medie città a Latina con 152,3 litri; l’unica ad aumentare i consumi è Rieti con 162,6 litri. Assurde le perdite d’acqua nella rete: Roma sale dal 27% al 36%, ma il dato peggiore rimane quello di Latina con il 62% di perdite idriche, seguita da Rieti con il 45%, Frosinone con il 39%; peggiora anche Viterbo dall’11% al 14% di perdite di rete, quarta nel Paese tra le città piccole. Migliora la depurazione: l’efficienza del sistema di depurazione a Roma torna al 97%, Latina sale al 99% e Rieti al 90%, mentre Viterbo rimane al 95% ma Frosinone non sale e rimane solo all’80%. Ferme al palo le isole pedonali: Roma ha 14 centimetri quadrati pedonalizzati per abitante, Frosinone 21, Latina solo 2 e Rieti solo 4, mentre Viterbo continua a non fornire dati. Tra le ZTL quella di Roma rimane tra le più grandi e importanti, con 1,83 mq per abitante, ma viene superata da Firenze, Bologna e Padova tra le grandi città; Rieti diminuisce la ZTL da 0,60 a 0,05 mq abitante, colpevole di non scegliere seriamente. Non va meglio ai ciclisti: le poche piste ciclabili continuano a diminuire con i nuovi criteri più restrittivi: a Roma sono disponibili solo 1,06 metri eq./100 abitanti, a Viterbo solo 0,34, a Frosinone 3,07 mentre Rieti non risponde e Latina aumenta qualcosa con 2,81. I consumi elettrici domestici sono in leggera diminuzione quasi ovunque, ma a Roma invece crescono facendo piazzare la Capitale ultima tra i 15 grandi capoluoghi con ben 1.459 kWh/abitante al giorno.Latina consuma 1.215 kWh/ab/g, Viterbo 1.135, Rieti 1.037 e Frosinone 1.054. Ancora una volta i dati per solare termico, fotovoltaico e teleriscaldamento scarseggiano o sono a valore zero: su questo la Capitale cresce nel solare termico da 0,18 a 0,28 mq su edifici comunali ogni 1.000 abitanti; si conferma anche quest’anno Frosinone con 2,59 kW di solare fotovoltaico installati su edifici comunali ogni mille abitanti. Va da sé che in quanto a politiche innovative su energia, partecipazione e pianificazione ambientale ed Eco Management da parte delle Amministrazioni, il Lazio continui a non dare prova di eccellenza. Poche sono anche le aziende laziali certificate ISO 14001: Roma si piazza al penultimo posto tra le grandi città, ma anche Latina, Rieti e Viterbo conquistano gli ultimi posti in classifica. Frosinone sale, invece, al diciassettesimo posto tra le piccole città. Per il verde urbano fruibile (esclusi parchi e aree protette) i numeri restano quelli dell’anno precedente (non essendo stati validati quelli più recenti), bassi rispetto alla media nazionale: a Rieti sono 19,05 mq per abitante, il valore più alto tra i capoluoghi laziali, a Roma 12,55, a Frosinone 12,28, Viterbo solo 2,42 mq/abitante e Latina 4,08. Non va meglio per gli ettari comunali di superficie verde in cui spicca Romaprima a livello nazionale con 3.650 mq aree verdi su ettari superficie urbana, staccando di gran lunga Latina (466) e Rieti (419), e ancor più Frosinone (162) e Viterbo (128). “L’assordante assenza di politiche regionali utili ai cittadini in questi due anni e mezzo di governo è dimostrata dai dati di Ecosistema urbano -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Lo smog è tornato a crescere quasi ovunque, in mancanza di politiche per la qualità dell’aria che applicassero il piano di risanamento regionale, puntando sul trasporto pubblico e su iniziative coordinate tra le varie città; sull’acqua abbiamo assistito solo all’annullamento degli investimenti del piano di tutela delle acque, mentre il problema dell’arsenico rimane irrisolto in tanti Comuni e non si investe per contrastare perdite idriche allucinanti; nulla si è mosso sulle politiche energetiche e il piano energetico regionale non è stato approvato nemmeno in questa consiliatura, mentre è stata talmente evidente l’incapacità di gestire la partita sui rifiuti tanto che la Regione ha preferito farsi commissariare. Se questo è il quadro regionale, Roma ne è davvero l’emblema: smog, doppie e triple file caratterizzano la vita dei cittadini, in centro e periferia, mentre sui servizi pubblici si sprecano un’infinità di soldi e falliscono le politiche di trasporto pubblico insieme alle aziende, vengono abbandonate scelte innovative come il car sharing e il bike sharing, il piano della ciclabilità è fermo senza finanziamenti, per non parlare dei soldi che continuano a essere buttati sui rifiuti, utilizzati per promozioni e tanto altro tranne che per la raccolta differenziata. Serve un nuovo rilancio di queste politiche, che se messe in campo, non solo migliorerebbero la qualità della vita dei cittadini, ma creerebbero anche tanti posti di lavoro, aiutando il Lazio a uscire dalla crisi.” Ecosistema Urbano è una ricerca annuale di Legambiente e Ambiente Italia realizzata con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore. Quest’anno alla sua diciannovesima edizione, è realizzata attraverso questionari e interviste dirette ai 104 comuni capoluogo di provincia e sulla base di altre fonti statistiche, con informazioni su 25 parametri ambientali per un corpus totale di oltre 100mila dati. I dati di questa edizione del rapporto fanno quindi prevalentemente riferimento all’anno 2011.

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