sabato 13 ottobre 2012

Ilva di Taranto resta l'inquinamento nuova protesta dei cittadini


Ilva, l'Aia garantisce la produzione
Ambientalisti: "Quel limite è un bluff"

Peacelink contro l'abbassamento del 50 per cento della capacità produttiva dello stabilimento rispetto alla precedente autorizzazione: "Resta l'inquinamento, rispettati gli standard attuali dovuti alla crisi". Manifestazione dei comitati a Taranto

TARANTO - "Il ministro fornisce un annuncio che non garantisce riduzioni di inquinamento in quanto, anche con 7 milioni di tonnellate/anno, nel quartiere Tamburi di Taranto è stato sforato il limite di 1 nanogrammo/m3 di benzoapirene, che è un pericoloso cancerogeno emesso in massima parte dalla cokeria Ilva". Lo sottolinea Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink Taranto, riferendosi ai contenuti della nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per l'azienda siderurgica, illustrata ieri dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Autorizzazione che appena sarà ufficiale, verrà esaminata dalla magistratura. "Formalmente il provvedimento dell'Aia all'Ilva ancora non c'è nel senso che non è ancora ufficiale e definitivo - ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio - quando ci sarà, lo leggeremo e lo esamineremo con molta attenzione". In città, nel frattempo, comitati e cittadini sono scesi in strada. Quattro le rivendicazioni: salute, reddito, ambiente e lavoro.

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Secondo il presidente dell'associazione ambientalista, l'annunciata riduzione "della produzione da 15 a 8 milioni di tonnellate di acciaio all'anno è un bluff. 
L'attuale crisi internazionale dell'acciaio - aggiunge Marescotti - non consente di produrre oltre le 8 milioni di tonnellate di acciaio all'anno in quello stabilimento. L'Ilva non riesce a produrre tecnicamente più di 10 milioni di tonnellate/anno". "Non ha impianti sufficienti per produrre 15 milioni di tonnellate/anno e infatti - conclude Marescotti - non è mai arrivata a tali risultati produttivi".

Nel frattempo, a Taranto, si è svolta la manifestazione 'Io non delego, io partecipo', organizzata dal Comitato di 'Cittadini e lavoratori liberi e pensanti' per difendere salute, ambiente, reddito e occupazione. Il corteo, al quale partecipano alcune centinaia di persone, è partito da piazzale Democrate, nella città vecchia, ed è arrivato in piazza De Amicis, nel rione Tamburi, il più esposto all'inquinamento di origine industriale. "Cittadini e lavoratori, gli uni interessati alle sorti degli altri - spiegano gli organizzatori - per sconfiggere finalmente la morsa che da 50 anni attanagliata la nostra città. Salute o reddito? Noi vogliamo entrambi". Numerosi manifestanti indossano la maglia con il logo dell'Apecar, il simbolo "del risveglio della coscienza dei tarantini". Alle 17, in piazza della Vittoria, è prevista l'iniziativa 'Partecipiamo divertendoci', una serie di attività dedicate ai bambini come laboratori di disegno, giochi di piazza, mostre, performance ed esibizioni musicali. http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/10/13/news/ilva_l_aia_non_convince_gli_ambientalisti_limite_alla_produzione_un_bluff-44442885/?ref=HREC2-1
(13 ottobre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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