sabato 13 ottobre 2012

cemento e asfalto aggressione alle campagne e alla salute di Roma e Latina


SVILUPPO E territorio

Strade e cantieri: «No alla cura dell'asfalto»
ambientalisti in piazza contro i viadotti

MILLE IN CORTEO PER DIRE NO A RACCORDO BIS, SUPER PONTINA, BRETELLA A12- TOR DE' CENCI: «IMPATTO AMBIENTALE DEVASTANTE, 5 MUNICIPI SCONVOLTI. E LA UE HA GIÀ COFINANZIATO I PROGETTI»


Un bambino partecipa al corteo «No viadotti»Un bambino partecipa al corteo «No viadotti»
ROMA - Super pontina, Raccordo bis, bretella autostradale A12-Tor de' Cenci: le armate ambientaliste suggellano l'alleanza contro quella che loro stessi definiscono «l'inutile cura dell'asfalto». Emergono nuovi ed inquietanti elementi sui progetti contestati: la bretella prevede ad esempio un viadotto che passerà sulle case sorte dopo che il progetto venne sottoposto alla procedura di «Via». Tutti in piazza, dunque, sabato 13 ottobre. In centinaia, nonostante il maltempo hanno manifestato in via Renzo Bertani - davanti al mercato di Tor de' Cenci - per sottolineare il proprio dissenso nei confronti di progetti tanto costosi quanto impattanti per il territorio. Un corteo con circa mille persone si è poi snodato fino a Torrino Mezzocammino. 
Un momento della protesta  contro i cantieri stradaliUn momento della protesta contro i cantieri stradali
MUNICIPIO IN RIVOLTA - Gli esponenti di Pd e Sel del XII Municipio, Andrea Santoro e Alessio Stazi, se la prendono con il mini sindaco, Campidoglio e Regione: «Il progetto della bretella che collegherebbe l’autostrada Roma-Latina all’A12 Roma-Fiumicino - dicono - voluto dalla Polverini e da Alemanno con il silenzio colpevole del presidente del Municipio XII Calzetta, è un’opera che avrebbe un impatto devastante su molti quartieri del Municipio XII, innanzitutto sul piano della qualità della vita. Vogliamo che si riapra un tavolo di confronto con i cittadini e con le istituzioni perché la condivisione, il rispetto dei quartieri e delle comunità locali vengono prima di tutto». 
Si schiera contro anche il comitato «No Corridoio Roma-Latina». E da parte dei Verdi e Ecologisti si ribadisce, per voce del presidente Nando Bonessio, la necessità di «un adeguamento di tutta la Pontina e la metropolitana leggera per la Roma-Pomezia-Ardea». 
Il contestato viadotto A12-Tor de' Cenci nel progetto al computerIl contestato viadotto A12-Tor de' Cenci nel progetto al computer
VIADOTTO SULLE CASE - Legambiente sottolinea invece il prevedibile impatto delle nuove infrastrutture: «All'inizio di agosto il Cipe ha dato il via libera al nuovo nastro di asfalto, con viadotti, gallerie, un enorme ponte sul Tevere da 1,5 km e un enorme costo che, al netto dei ribassi d'asta, sarebbe pari a 2.425,5 miliardi, dei quali 520,1 milioni di euro per la tratta tra la Roma-Civitavecchia e Tor de' Cenci, ai quali si aggiungono 1.319 milioni di euro per la Roma - Latina e 586,4 milioni di euro per la bretella Cisterna-Valmontone». 
Oltre al danno la beffa: «La Roma-Latina continua ad essere abbandonata senza interventi seri di manutenzione, mentre si continuano a progettare opere faraoniche e dannose», afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, che punta il dito sugli espropri di terreno agricolo e sui danni alle riserve naturali. Prosegue Avenali: «Nel caso della bretella verso la A12, poi, il progetto è davvero assurdo, il viadotto disegnato è praticamente sopra le case del quartiere che non era stato costruito quando fu approvata la Valutazione di Impatto Ambientale, e porterà un pesante inquinamento e rumore nelle abitazioni. La Regione Lazio deve tornare ad avere al più presto un governo con pieni poteri per fermare questo scempio».
Un rendering della futura autostrada Roma-LatinaUn rendering della futura autostrada Roma-Latina
RADDOPPIO SUD-EST GRA: INUTILE - In questo contesto di nuovo asfalto, Legambiente rilancia anche tutte le preoccupazioni contro il Raccordo bis, la nuova autostrada a pedaggio con 6 corsie che taglierebbe la zona sud di Roma, da Tor de' Cenci verso San Cesareo e poi Fiano. «Un progetto da 34 chilometri e mezzo, tre corsie per senso di marcia, un miliardo e 700milioni di euro», secondo gli ambientasti inutile. 
«Un Gra bis a 4-5 km di distanza dall'attuale non serve a nulla, i pochi soldi pubblici disponibili e quelli più ingenti delle imprese vanno indirizzati sulle ferrovie e sul trasporto pubblico regionale», dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. 
I Verdi: «Stop al progetto A12-Tor de'Cenci»  
I Verdi: «Stop al progetto A12-Tor de'Cenci»
Anas
 

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SEI SNODI AUTOSTRADALI - Parlati sottolinea poi come «al vaglio ci sarebbero addirittura tre ipotesi, con 6 snodi all'altezza di Tor dè Cenci, Laurentina, Anagnina - Tuscolana, A1 Roma-Napoli, Casilina e A1 Fiano - San Cesareo, 9 chilometri di gallerie, circa 8,5 chilometri in trincea, 12 comuni interessati e 5 municipi attraversati». Un'opera «da ridiscutere con molta celerità, visto che nel 2009 la Comunità Europea avrebbe già deciso di cofinanziare questi cantieri - dice Legambiente Lazio -: i tavoli tecnici della fase di concertazione sono in corso e si chiuderanno a dicembre; nel 2013 dovrebbe partire la gara d'appalto e nel gennaio del 2016 dovrebbero partire i lavori, per concludersi dopo tre anni». Dopo il sì del Cipe e della Regione alla Roma-Latina «l'unica resistenza a queste scellerate scelte sono le lotte pacifiche e determinate dei cittadini - dice Bonessio dei Verdi - che noi sosteniamo, anche attraverso la condivisione di tutti i ricorsi in sede amministrativa nazionale ed europea». il video rendering http://video.corriere.it/i-verdi-contro-a12-tor-de-cenci-impatto-devastante/286753e8-0bb3-11e2-a626-17c468fbd3dd
Michele Marangon13 ottobre 2012 | 16:01© RIPRODUZIONE RISERVATA 
 http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_ottobre_13/bretella-e-raccordo-a12-proteste-rm-2112240643833.shtml

I Verdi: «Bretella-bis, impatto devastante»

NO AL PROGETTO DI VIADOTTO A12-TOR DE' CENCI: «COSTERÀ 48 MILIONI AL KM E DISTRUGGERÀ LE AREE PROTETTE»

Il contestato viadotto A12-Tor de' Cenci nel progetto al computerIl contestato viadotto A12-Tor de' Cenci nel progetto al computer
ROMA - Meno autostrade, più ferrovie e più treni. È la ricetta dei Verdi del Lazio che dicono no alla bretella bis, al progetto di un secondo tratto di Gra nell’area sud-est della Capitale. I disagi patiti martedì 2 ottobre dai pendolari per l'ennesimo guasto sulla linea ferroviaria Roma-Viterbo riaccendono i riflettori sul tema della qualità del trasporto pubblico nel Lazio, dicono gli ambientalisti: «Alla necessità di migliorarlo si risponde con una poderosa iniezione di asfalto e dunque con un ulteriore impulso al trasporto privato su gomma. Si cerca di decongestionare alcuni nodi cruciali del traffico nel regionale, in realtà si consuma altro suolo con altre infrastrutture viarie a costi esorbitanti». I Verdi: «Stop al progetto A12-Tor de'Cenci»
Anas
 

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NUOVO ASFALTO - Ecco perché i Verdi del Lazio rilanciano la battaglia contro la realizzazione del raccordo bis. Il presidente dei verdi del Lazio, Nando Bonessio, attribuisce i costanti disagi per i pendolari ai «tagli fatti al trasporto pubblico locale dal governo Berlusconi, sui quali mai una parola è stata detta da Alemanno e Polverini. Ma quel che è peggio è perseverare che, come dice il proverbio, è diabolico». I Verdi analizzano il progetto del cosiddetto raccordo bis: un nastro d’asfalto di 34,5 chilometri a 6 corsie più 2 di emergenza (40 metri di larghezza) con pedaggio a pagamento che solcherà il territorio di 12 comuni ad elevata densità abitativa. «Il costo complessivo sarà di 1 miliardo 660 milioni di euro ovvero circa 48 milioni a chilometro. Il tutto - ribadisce Bonessio - senza il minimo investimento per potenziare il trasporto pubblico o creare nuove linee di trasporto ferroviario». 

LA MOBILITAZIONE - Dove passerà il raccordo bis, quali territori attraverserà e soprattutto, in che modo? Nei giorni scorso i Verdi hanno raccolto numerosi attivisti e semplici cittadini nell sede della cooperativa agricoltura nuova, a Spinaceto, a 300 metri dal luogo in cui sorgerà un svincolo del nuovo anello autostradale. E per capire meglio l'impatto dell'opera, è stato proiettano un video istituzionale dell'Anas (del quale Corriere.it propone un ampio estratto) che illustra il tracciato, simula gli interventi da realizzare. IMPATTO DEVASTANTE - La posizione politica resta quella di un no secco all'opera o quanto meno di una sospensione dell'iter in attesa che si insedi la nuova amministrazione regionale. Come ricordano gli ambientalisti del Lazio, l'opera avrà «un impatto forte, devastante» su quel che rimane di 12 aree protette: Litorale romano, Castel Porziano, Decima Malafede, Acqua Acetosa, Agroromano, Parchi Castelli Romani e Appia Antica, Prataporci, Pantano Secco, Gabi, Fosso Malafede e Passetano. 
UN PERCORSO CONTRO LE DOP - Attraverserà zone pregiate dell’Agro romano di produzione di prodotti tipici: potrebbe quindi danneggiare anche produzioni con Dop e Igp. Avrà svincoli complessi e molto estesi - spiegano ancora i Verdi - a Tor de 'Cenci, Laurentina, Anagnina e Casilina. E il raccordo bis prevede complesse gallerie, «come quella di quasi 6 chilometri che da Fioranello, passando sotto il Parco dell’Appia Antica e Ciampino, vomiterà le auto all’Anagnina». Infine l’opera, sono convinti gli ambientalisti, «porterà un nuovo carico sul fragile e già compromesso sistema idrogeologico dei Colli Albani». 
MEGLIO IL TRASPORTO PUBBLICO - Scrivono ancora i verdi: «I proponenti si prefiggono di ‘eliminare’ il traffico, ma nel 2012 il ‘buon senso’ semmai direbbe di ‘evitarlo’ dando alternative praticabili e sostenibili. Possibile - si chiedono - che nessuno lo abbia mai spiegato ai ministri Monti e Passera? Il ministero delle Infrastrutture, invece, incentiva i cittadini di Roma e Provincia ad utilizzare il mezzo privato». Risultato: ulteriore traffico, aumento del consumo di carburanti da fonti fossili, inquinamento da anidride carbonica e polveri sottili. L'alternativa è che «le risorse disponibili vengano spese per migliorare la qualità dei treni nonché per aumentare il numero delle corse e il numero di stazioni locali lungo tutto il reticolo ferroviario provinciale esistente, servendone ognuna con proprio parcheggio di scambio da mettere a disposizione dei pendolari». 
Michele Marangon6 ottobre 2012 | 16:06© RIPRODUZIONE RISERVATA

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