venerdì 14 settembre 2012

la bomba ecologica della discarica di Borgo Montello


Giovedì 13 Settembre 2012 03:13

LA BOMBA ECOLOGICA DI BORGO MONTELLO, FRA RIFIUTI TOSSICI E MALAVITA

Autore:  Stefania Lopedote
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LA BOMBA ECOLOGICA DI BORGO MONTELLO, FRA RIFIUTI TOSSICI E MALAVITA
La discarica di rifiuti di Borgo Montello, a Latina, è una delle discariche clandestine più inquinanti di Italia. Da tempo crocevia delle ecomafie, l’infiltrazione della camorra nella gestione della zona è provata e documentata, soprattutto in relazione allo sversamento di rifiuti non trattati e all’interramento di fusti tossici, come ha confessato nel 1996 anche il pentito Carmine Schiavone. C’è chi ci ha rimesso le penne: nel 1995 Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello, venne ucciso proprio perché indagava sulla provenienza dei camion che facevano avanti e indietro, da tutta Italia, verso la discarica. Nonostante nel 2005 l’Arpa abbia rimarcato la pericolositàdell’inquinamento della zona, a distanza di sette anni la bonifica stenta a partire, come hanno avuto modo di appurare stamattina il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, il presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio e il portavoce dei Verdi di Latina Giorgio Libralato, che hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento dei lavori.
La dimensione degli scavi, infatti, è del tutto insufficiente rispetto agli elaborati del progetto, iniziato dopo che nel 1996 l’Enea aveva rintracciato tre siti principali che con ogni probabilità contenevano i fusti tossici. La Regione Lazio ci ha messo 800 mila euro ma gli scavi iniziati a luglio 2012 avrebbero dato, per ora, esito negativo. Le masse metalliche – e le sostanze tossiche– potrebbero trovarsi, tuttavia, negli invasi vicini. Le immagini che i media riportano sugli scavi, tuttavia, fanno venir voglia di domandarsi che fine hanno fatto tutti i soldi spesi dalla Regione, per non parlare di qualche conflitto di interesse fra i progettisti dell’opera…Le bonifiche insomma procedono a rilento: eppure c’è poco da scherzare, perché parliamo di una zona a vocazione agricola – nonostante l’inquinamento del sottosuolo – e in cui sorgono diversi centri abitati. Nelle vicinanze ci sono più di 1800 persone, che non sono mai state informate sui rischi derivanti dalle falde acquifere e dall’esposizione alle polveri. Le prime abitazioni sorgono addirittura a soli 200 metri dalla discarica, in contrasto con tutte le norme che prevedono una distanza minima compresa fra i 700 e i 1500 metri dall’abitato. Per non parlare del vicino fiume Astura con cui la discarica confina direttamente e che è stato più volte contaminato in passato.

Nonostante i numerosi casi di malattie gravi e morti e l’accertata presenza di fusti tossici non è mai stata predisposta un’analisi epidemiologica, nonostante persino in Europa la vicenda abbia attirato clamore in quanto luogo molto pericoloso per la salute umana e per l’ambiente.

Bisogna disinnescare quest’ennesima bomba ecologica: proponiamo di sospendere immediatamente l’ampliamento e il rinnovo dell’autorizzazione della discarica, di avviare unostudio epidemiologico per verificare i danni sullo stato di salute della popolazione, effettuare analisi sul fiume Astura, chiudere ogni situazione di conflitto d’interesse, informare gli abitanti della zona sui rischi e chiedere ai comuni una percentuale congrua di differenziata – il 65% per legge – ai comuni interessati.

Con la salute non si scherza.
Leggi e scarica il dossier integrale su Borgo Montello http://www.verdi.it/images/DOSSIER_BORGO_MONTELLO.pdf

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