lunedì 24 settembre 2012

centrale a biomasse anche a Russi (Ravenna) la salute vince sulla speculazione


Biomasse, i cittadini di Russi vincono contro la centrale

IL TAR: NON SI FARÀ

Accolte integralmente le motivazioni dell'azione legale coordinata dall'associazione Clan-Destino/Ravenna Virtuosa, sottoscritta dagli abitanti con il supporto di Italia Nostra e Wwf
di Lorenzo Priviato
Russi, striscioni contro la centrale a biomasse (Zani)
 http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/provincia/2012/09/22/776053-centrale-biomasse-russi-tar.shtml
Russi, striscioni contro la centrale a biomasse (Zani)
Ravenna, 22 settembre 2012 -  I cittadini di Russi vincono la battaglia contro la centrale a biomasse di Powercrop. A distanza di cinque mesi il Tar ha sciolto la riserva e ha detto che non si farà. E ha accolto integralmente le motivazioni dell'azione legale coordinata dall'associazione Clan-Destino/Ravenna Virtuosa, sottoscritta dagli abitanti con il supporto di Italia Nostra e Wwf, rappresentati dall'avvocato Federico Gualandi del Foro di Bologna.

La sentenza ha annullato tutti gli atti impuganti da Pawercrop: la Valutazione di impatto ambientale, l'autorizzazione unica che comprende tutti i permessi a costruire e la convenzione approvata dal consiglio comunale di Russi il 19 marzo 2011. Anche la Regione aveva rilasciato parere positivo a un progetto che i cittadini da subito avevano osteggiato, denunciandone limiti e carenze. Pawercrop, in precedenza, aveva preannunciato ricorso al Consiglio di Stato in caso di sconfitta. Ma a Russi c'è già chi parla di vittoria dei cittadini e sconfitta della politica. La maggioranza Pd, con il sindaco Retini in testa, erano stati tra i principali sostenitori della centrale.
Nell’estate del 2011 era già arrivata una prima pronuncia favorevole del Tribunale amministrativo, che aveva accolto la sospensiva, ma ieri è arrivata anche la sentenza definitiva, con cui i giudici amministrativi annullano tutti gli atti che hanno fatto progredire nel tempo il progetto, a cui la Regione Emilia-Romagna aveva dato parere favorevole nel febbraio 2011.
Annullati, dunque, la Via (Valutazione di impatto ambientale, l’autorizzazione unica che comprende tutti i permessi a costruire e la convenzione approvata dal Consiglio Comunale di Russi il 19 marzo del 2011). La sentenza del Tar, spiegano Pasi e Babini dell'associazione Clan-destino/Ravenna Virtuosa, fa perno soprattutto sul parere negativo espresso dalla Soprintendenza di Ravenna e dal Ministero dei Beni Culturali, che avrebbe dovuto essere “vincolante”. Dalla Soprintendenza e dalla Direzione regionale per i Beni architettonici e il paesaggio erano arrivate “valutazioni puntuali e circostanziate”, oltre che “una serie di prescrizioni che prevedevano una sostanziale riduzione delle altezze, unitamente alla frammentazione dei volumi degli edifici”. La PowerCrop non le ha ottemperato e ha lasciato invariate le dimensioni dei camini e degli edifici.
Per i giudici del Tar, è necessario “mettere al riparo il paesaggio dagli stravolgimenti resi oggi possibili dalla rapida evoluzione delle tecniche ingegneristiche” che potrebbero “modificare il volto e la struttura di beni e territori” che fino ad oggi sono stati sprovvisti di vincolo (visto che le vecchie tecniche di lavoro non creavano reali rischi di compromissione). Inoltre, per i giudici, il fatto che prima sul sito sorgesse lo zuccherificio, non giustifica la realizzazione di un nuovo impianto. “Le preesistenze non possono essere invocate a giustificazione degli aggravamenti degli impatti ambientali”, si legge nella sentenza, ovvero “non può essere giustificata la costruzione della centrale su un sito attualmente dismesso e smantellato anche se vi era gia’ presente un altro impianto industriale”.
Per l’associazione Clan-Destino-Ravenna Virtuosa e gli altri ricorrenti è una grande vittoria: “Ancora una volta i cittadini si fanno carico della tutela dei beni pubblici che spetterebbe alle istituzioni, troppo spesso sono alleate con i forti poteri dell’economia”, concludono Pasi e Babini puntando il dito contro “la multinazionale dell’energia PowerCrop di quel Gaetano Maccaferri vicepresidente di Confindustria”.

Lorenzo Priviato

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