venerdì 4 maggio 2012

Pontinia: cinedocuforum, maggio di libri al Map, rifiuti un dramma l'incapacità della provincia di Latina

Nella pagina di Pontinia domani in edicola: - di Gianpaolo Danieli cinedocuforum domenica 13 maggio i cento passi; - tutti i giovedì con il cantiere creativo gioco lab nella palestra di Borgo Pasubio - sabato 12 maggio mostra del corso di fotografia al Map - il 6 maggio al Map alle ore 10.30 il maggio dei libri di Donatella Di Maria - cosa è cambiato nel settore rifiuti dagli anni '80 a oggi? di Giorgio Libralato Questo il mio articolo pubblicato la scorsa settimana sulla questione rifiuti Rifiuti: la questione regionale e provinciale In tema di rifiuti dagli anni '80 in provincia di Latina si parla di emergenza perchè le varie amministrazioni provinciali non hanno saputo o voluto affrontarlo con un progetto e un programma degno di un paese civile. L'incapacità è stata evidenziata da anni di commissariamento della Regione Lazio e la giunta Marrazzo aveva restituito alla provincia di Latina la facoltà di decidere e programmare. Ma non è servito e invece la giunta Polverini, alla prese tra sprechi incarichi e nomine con vitalizi in contrasto con la situazione di crisi generale, le accuse sulle spese immobiliari e l'indagine ulteriore della corte dei conti, sta aggiungendo confusione. Il piano regionale dei rifiuti sta provocando proteste in tutta la regione e ogni giorno si sente parlare di nuove discariche. La Polverini sui rifiuti si è attirata le ire e le sanzioni della comunità europea, del ministero dell'ambiente, della provincia di Latina che inoltra e annuncia ricorsi su ricorsi. La provincia dovrebbe convocare una conferenza dei sindaci di cui si dovrebbero avere notizie in questi giorni. Nella pratica i comuni che non trattano la maggioranza dei rifiuti, che non attuano una raccolta differenziata seria dei rifiuti solidi urbani (almeno il 50% per adempiere agli obblighi di legge arrivando entro il 31/12 al 65%) rischiano di non poter più conferire in discarica. Quindi tra gli altri i comuni di Latina e Pontinia fermi a circa il 20%. E' strano osservare come su un argomento come la riduzione dell'inquinamento, la salvaguardia dell'agricoltura di qualità, la difesa dei corsi d'acqua e del suolo, il miglioramento dei problemi sanitari (dovuti in maggioranza all'inquinamento), il risparmio del servizio di raccolta dei rifiuti (di conseguenza il risparmio delle amministrazioni comunali e quindi dei cittadini) che è aumentato lo scorso anno del 17% proprio per gli aumenti dei costi in discarica, l'aumento dei posti di lavoro (oltre mille in tutta la provincia) dovrebbero essere obiettivo comune e condiviso tra tutte le amministrazioni pubbliche. Invece nei fatti sembrerebbe il contrario visto che le cronache locali le indicano una contro l'altra. Gli impianti in provincia La mancanza di siti idonei per il riciclo e recupero di alcuni tipi di rifiuti (vetro, oli usati) non favoriscono certo la differenziata. Altro segno evidente della mancanza di programmazione. Qualche comune come quello di Pontinia, annunciano la raccolta degli oli usati ma ancora manca l'organizzazione. Il solito facile spot. I 2 impianti di compostaggio (a Mazzocchio la Sep è stata chiusa per l'ennesima volta e non si sa se e quando riaprirà), (a Borgo le Ferriere la Kyklos è oggetto delle cronache in questi giorni per l'interrogazione in Regione dell'ex assessore all'ambiente Zaratti per i problemi delle emissioni) non possono ricevere il compost prodotto in provincia che viene inviato fuori provincia e regione con conseguente aumento dei costi. La discarica di Borgo Montello ha i noti problemi: a maggio inizia il processo per inquinamento ambientale, il mese scorso doveva cominciare lo scavo dei fusti tossici interrati dalla camorra, ma le attività sono sospese per un ricorso amministrativo, i siti di TMB sono contestati e opposti in Tribunale dalla Provincia. Intanto c'è il progetto di produzione di energia elettrica con le biomasse per la valutazione di impatto ambientale di cui stranamente nessuno parla. I fusti tossici di Pontinia nelle prossime settimane parleremo dei fusti tossici interrati anche a Pontinia, nell'area di Mazzocchio, argomento rimosso dalle cronache ma forse anche dalle attività giudiziarie. Infatti del sequestro di migliaia di fusti in un deposito a Pontinia non c'è più traccia. Eppure la commissione rifiuti guidata da Scalia nel 2000: scriveva «Il sequestro di Pontinia è stato (in termini quantitativi) il più rilevante del genere mai effettuato in Italia ed esso è stato lo spunto per un'attività di indagine autonoma della Commissione (...)

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