venerdì 7 ottobre 2011

torna l'ipotesi del condono edilizio nel dl sviluppo

CRISI
Dl, rivolta opposizione a ipotesi condono
Palazzo Chigi smentisce: "Mai considerato"
Prima riunione per tracciare le linee guida del provvedimento. Il Pdl apre alla possibilità di una nuova sanatoria su evasione e abusivismo: "Ipotesi sul tappeto, non va escluso a priori". Pd e Idv in trincea: "Eversione democratica". Il governo: "Indiscrezioni prive di fondamento"
Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani (ansa)
ROMA - Con l'eccezione di un cauto Frattini, gli stati maggiori del centrodestra fanno capire che nell'imminente decreto sullo sviluppo ci sarà anche un nuovo condono fiscale ed edilizio. Ipotesi sempre più concreta che, in prima mattinata, aveva fatto scattare l'immediata e compatta reazione di tutte le opposizioni. Ma nel pomeriggio Palazzo Chigi smentisce: "Il governo non ha preso e non prende in considerazione ipotesi di condono. Indiscrezioni del genere a riguardo sono prive di fondamento e vengono escluse nel modo più totale", comunica il governo in una nota.

Il primo a commentare la dichiarazione del governo è il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli per il quale il condono è "roba da Repubblica delle Banane". "Non possiamo certo pensare al condono per determinare le politiche di sviluppo e poi, già il fatto di parlarne, crea danno perché per le prossime scadenze determina un crollo del gettito" spiega Calderoli, "Questa opera di contrasto dell'evasione garantisce entrate strutturali, anno dopo anno, mentre un condono sarebbe una entrata una tantum. Una cosa inutile o utile solo a recuperare denaro per spese straordinarie o per il taglio del debito pubblico che però farebbe venir meno le entrate strutturali previste. E questa non è certo per una politica di sviluppo che guardi in là nel tempo e non capisco a chi possano venire in mente ipotesi del genere", conclude.

Le opposizioni. Contro il
condono anche le opposizioni. Per Antonio Di Pietro sarebbe un atto di "eversione democratica", per il verde Angelo Bonelli "un'istigazione a delinquere" mentre per il democratico Stefano Fassina "l'emblema del degrado morale dell'Italia". E a scendere in trincea sono anche le associazioni ambientaliste e organizzazioni di categoria. "Anche il solo parlare del quarto condono edilizio in Italia è atto di irresponsabilità politica e scelleratezza civica - denunciano Wwf e Fai -. Un territorio già massacrato come quello del nostro Paese, soprattutto nelle regioni del mezzogiorno, ha bisogno di interventi di risanamento e di riqualificazione e non della legittimazione dell'abusivismo edilizio". Netta condanna anche dall'Associazione nazionale dei costruttori edili, che ricorda di essere "sempre stata contraria a qualsiasi forma di condono perché, in realtà, cambia il mercato e crea condizioni di premialità per chi non ha rispettato le regole".

Il Pdl. Se il ministro degli Esteri definisce un nuovo condono "una possibilità che non è mai stata materia di discussione nelle nostre riflessioni e negli incontri recenti", che alla fine si arriverà all'ennesimo colpo di spugna per evasori e speculatori edilizi lo si capisce dalle parole dei capigruppo del Pdl a Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. "Possiamo considerare tutte le misure, che possono essere fiscali, di condono, di vendita di immobili, se sono collegate a un'operazione storica" di riduzione del debito "e non iniziative spot", anticipa quest'ultimo. "Si sta discutendo di tutto, tutte le ipotesi sono sul tappeto, questa come altre", aggiunge Cicchitto. Posizione ribadita anche dal ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. "Il governo - dice - è alle prese con il decreto Sviluppo. All'interno di questo decreto faremo le valutazioni necessarie. Sarebbe sbagliato escludere a priori delle misure, ma non è una certezza".

Il dl Sviluppo. Intanto, sempre in mattinata, si è tenuta la prima riunione per mettere a punto le linee guida del dl Sviluppo che secondo quanto promesso oggi dallo stesso Berlusconi verrà presentato "entro la metà di ottobre" e "opererà con misure concrete ed efficaci nell'interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese". Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, punta a un "metodo di coordinamento ampio e collegiale" di tutti i ministeri interessati, che metta a sistema proposte forti e innovative per rilanciare la crescita del Paese. Oltre a Romani erano presenti i ministri Matteoli e Brunetta e il sottosegretario all'economia Casero.

E Romani, secondo Frattini, potrebbe essere l'uomo scelto dal centrodestra per coordinare i lavori preparatori al documento, commissariando di fatto il sempre più isolato Giulio Tremonti. "Tremonti - spiega Frattini - ha dato un contributo importante al governo, ma Berlusconi è il presidente del Consiglio e tutti i ministri hanno il dovere di seguirlo". Per Frattini è quindi "giusto affidare il coordinamento del provvedimento sulla crescita al ministro dello Sviluppo Paolo Romani 1. E' un ritorno fisiologico alle regole. Il ministro dell'Economia può dare il suo contributo".

Frattini ammette che nel Pdl si sta articolando una "discussione fisiologica", ma esclude che Pisanu e Scajola stiano pensando a una rottura 2: "Sono due persone che hanno un legame fortissimo con Forza Italia. Nessuno di loro sta preparando uno strappo o un ritorno a una nuova Dc", ha concluso.
(07 othttp://www.repubblica.it/politica/2011/10/07/news/dl_sviluppo_frattini_smentisce_mai_parlato_di_condono-22839858/?ref=HRER1-1tobre 2011)

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