sabato 1 ottobre 2011

ogm illegali a Latina, inquinamento biotech mais

Ogm illegali a Latina, chiesti controlli al ministro
30/09/2011, di Redazione (online).
Il nuovo caso di contaminazione da Ogm a Latina «rende ancora più urgente l’attivazione da parte del ministro dell’Agricoltura, d’intesa con le Regioni, di una rete di controlli in campo su tutto il territorio nazionale». Così Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici, commenta la scoperta di un nuovo caso di contaminazione da Ogm nel Lazio effettuata dall’Arsial in provincia di Latina.
«Questo è il terzo caso dopo i due già scoperti dall’Arsial in due aziende in provincia di Roma – continua Capanna – quanti se ne dovranno ancora verificare prima di renderci conto che il problema della contaminazione da transgenico non può essere sottovalutato, visto che anche in questo caso le coltivazioni analizzate provenivano da sementi certificate come esenti da organismi geneticamente modificati?».
«Chiediamo al ministro delle Politiche agricole, d’intesa con le regioni, di attivare subito – prosegue il presidente della Fondazione . una rete di controlli in campo su tutto il territorio nazionale e di fornire maggiori certezze su chi sarà a pagare i costi della contaminazione. Gli Stati Uniti, “patria” degli Ogm, stanno già facendo i conti con il problema, e il segretario all’Agricoltura ha appena rivolto un appello al Comitato Consultivo sulle Biotecnologie perché‚ gli agricoltori che subiscono perdite economiche a causa della presenza accidentale di Ogm nei loro prodotti siano tempestivamente risarciti per il danno subito. Noi cosa faremo?» chiede infine Capanna. http://www.latina24ore.it/latina/29666/ogm-illegali-a-latina-chiesti-controlli-al-ministro
Inquinamento biotech, nuovo caso a Latina: mais illegale
29/09/2011, di Redazione (online).
«Il terzo caso di inquinamento biotech, individuato grazie ai controlli dell’Arsial in provincia di Latina, potrebbe rivelarsi ancora più problematico dei due precedenti denunciati la settimana scorsa in Provincia di Roma. Infatti, apprendiamo dal comunicato stampa dell’Agenzia regionale che il contaminante è il mais Bt11, una varietà della multinazionale Syngenta non autorizzata in Europa per la coltivazione».
Lo denuncia “Vas”, Verdi ambiente e società, in una nota. «L’agricoltore, però, ha acquistato le sementi dalla multinazionale Monsanto e sulla confezione era riportato un cartellino che garantiva sull’assenza di Ogm: un campione è stato analizzato ai fini di rilevare la presenza accidentale di ogm in base alla procedura di esecuzione delle analisi prescritta dal protocollo ENSE, allegato al D.M. del MIPAF del 27/11/03, ed è risultato negativò. Quindi, si profilano due problemi. Da una parte risulta evidente che controlli precedenti sulle sementi non sono stati sufficienti a garantire l’assenza di Ogm in campo”.
Cosa che conferma la necessità, già invocata dall’associazione Vas, di aumentare i controlli in campo. Dall’altra, si profila un caso di “doppio” inquinamento: le sementi Syngenta hanno inquinato le sementi Monsanto, che a loro volta hanno inquinato il campo dell’agricoltore. Questa volta chi sarebbe tenuto a pagare i danni? La Syngenta (che dovrebbe risarcire Monsanto e agricoltore) o la Monsanto (colpevole di non aver garantito la qualità della sua semente)? È evidente che il ‘caos biotecnologicò merita una gestione più attenta, controlli serrati e una legislazione che stia al passo con i tempi. Tutto ciò, ovviamente, costerà molto alla collettività. Gli stessi fondi sarebbero potuti essere utilizzati per garantire la sicurezza alimentare e l’agricoltura ecologica, ma qualcuno avrà l’ardire di asserire che questo è il prezzo che dobbiamo pagare per il progresso…».
http://www.latina24ore.it/latina/29640/inquinamento-biotech-nuovo-caso-a-latina-mais-illegale

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