lunedì 3 ottobre 2011

nucleare, Fukushima ancora alta radioattività, reattori in spegimento

I reattori a Fukushima sono in fase di arresto e di raffreddamento, il rilascio di radiazioni continua ed i lavori di pulizia si complicano
Traduzione di ProgettoHumus da http://www.bellona.org

http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=1946.0

Mercoledì, la Tokyo Eletric Power (TEPCO) ha detto che tutti e tre i reattori di Fukushima sono sotto il punto di “ebollizione” e che è stato fatto un passo avanti verso il loro arresto entro la fine dell’anno.

Nello stesso tempo, il rapporto del governo giapponese pubblicato giovedì, riporta l’enormità e la complessità delle operazioni di liquidazione, dicendo che dovrà essere smaltita una quantità di terreno irradiato pari alle dimensioni di Tokyo.

La rimozione del terreno contaminato dal cesio radioattivo, rischia di lasciare un mucchio di scorie radioattive alto 29 milioni di metri cubi, grande abbastanza da riempire 80 volte uno dei più grandi stadi della città.

Raffreddamento e lotta al rilascio di radiazioni
Le temperature in due dei tre reattori è già scesa sotto i 100°C, a luglio ed all’inizio di settembre. Un solo reattore si trovava sopra il punto di “ebollizione”. Il portavoce della Tepco, Takeo Iwamoto, ha però dichiarato mercoledì che la temperatura di quest’ultimo era scesa a 99,4°C.
“La temperatura è andata su e giù, ma adesso è in constante diminuzione. Abbiamo eliminato il problema del surriscaldamento e fatto un passo avanti verso il raggiungimento dell’arresto a freddo entro la fine di quest’anno”, ha detto Iwamoto.

Tecnicamente, un arresto a freddo si verifica quando l’acqua, usata per raffredare le barre di combustibile nucleare rimane constantemente inferiore a 100 gradi, evitandone il surriscaldamento. TEPCO dice che comunque non intende dichiarare l’arresto a freddo fino a quando altri criteri non saranno soddisfatti, come l’ulteriore riduzione della quantità di radiazione emessa dalla centrale.
Il governo giapponese considera l’arresto a freddo come il criterio per poter ipotizzare il reinsediamento degli sfollati dalla zona di esclusione intorno all’impianto in avaria.

Il direttore esecutivo di Bellona ed il fisico nucleare Nils Bohmer, condiserano positivo la diminuzione della temperatura, ma ripudiano i piani di reinsediamento della zona di evacuazione. “L’arresto a freddo significa l’inizio della fine dell’incidente di Fukushima, ma i rischi di ulteriori fallout radioattivi continueranno soprattutto nella zona immediatamente circostante al disastro, che per decenni non potrà più essere considerata abitabile”, dice Bohmer.

Il governo giapponese e TEPCO stanno rivedendo anche la cadenza delle operazioni di pulizia, in modo tale da rispettare i tempi di arresto entro l’anno.

Liquidazione e complicazioni
Secondo la prima valutazione ufficiale del ministero dell’Ambiente, il lavoro di decontaminazione del peggior incidente nucleare dopo Chernobyl, potrebbe estendersi ad una zona di 2.400 chilometri quadrati, tra le quattro prefetture giapponesi maggiormente colpite.
Gli esperti hanno avvisato il governo della necessità di rimuovere e di scavare in profondità almeno 5 cm. di terreno, per rendere sicuro il territorio. Il processo di decontaminazione coinvolgerà anche la rimozione degli elementi del sottobosco e delle foreste, che coprono il 60-70% della superficie interessata.
Più di 80.000 persone sono state fin ora evacuate da un raggio di 20 chilometri attorno all’impianto atomico. Ma la presenza di radioattività anche nei centri abitati fino a 60 chilometri dall’incidente ha causato un forte cambiamento della vita locale.

La quantità di radiazione in alcuni posti che si trovano in aree densamente popolate, superano quelli che si rilevano a Chernobyl. Il ministero dell’Ambiente sta concentrando le attività di decontaminazione nelle aree dove l’esposizione alle radiazioni è superiore ai 5 mSv l’anno, il doppio del livello di sicurezza stimato dalle Nazioni Unite.

Il Ministro per l’ambiente Goshi Hosono si trova ad affrontare la resistenza dei funzionari locali di Fukushima ad un piano sperimentale per stoccare temporaneamente i rifiuti radioattivi nella prefettura, mentre nel frattempo, il governo cercherà una sede permanente per essi.

Secondo Kyodo News, per la bonifica è già stato stanziato un budget di 2.9 miliardi di dolari, ma il ministero dell’Ambiente ha chiesto altri 5.8 miliardi di dollari entro quest’anno fiscale.

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