venerdì 14 ottobre 2011

Lazio sui rifiuti solo incongruenze ed ecoballe

Michele Fiorito
RIFIUTI. In un documento della Regione già venivano indicati i siti alternativi a Malagrotta, annunciati mesi dopo dal prefetto Pecoraro.

Nel Lazio scoppia la guerra politica dei rifiuti. Anche perché il ritorno dell’emergenza e dello scontro sociale sembra ormai alle porte. A differenza delle soluzioni messe sul tavolo per superare la crisi, obsolete se non addirittura inadeguate. Proprio per questo, ieri il Consiglio regionale ha ufficializzato la convocazione mercoledì 19 di una seduta straordinaria sulla crisi immondizia, chiesta a gran voce dall’opposizione fin dall’estate. L’obiettivo, condiviso anche dai comitati locali, è far approvare una mozione che impegni la giunta di centro destra, guidata da Renata Polverini, a modificare il Piano sulla base del concetto rifiuti zero. In pratica puntando tutto sul riuso, la raccolta differenziata, il riciclo e gli impianti di compostaggio. Un documento politico per far sì che il commissario possa lavorare per creare una dotazione impiantistica diversa rispetto a quella finora ipotizzata.

La discarica di Roma, quella di Magrotta, la più grande d’Europa che per l’Ue opera in regime di illegalità, è vicina alla saturazione. Per chiuderla, individuare un invaso provvisorio e un sito per realizzare un impianto di Trattamento meccanico biologico (Tmb) che trasformi l’indiffenziato in ecoballe, il Consiglio dei ministri ha decretato a fine luglio lo stato di emergenza ambientale, nominando un apposito commissario. La scelta è caduta sul prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, a cui sono stati conferiti tutta una serie di poteri (dalle deroghe alle norme italiane e perfino europee, passando per l’espropio dei suoli e l’occupazione d’urgenza), con un’ordinanza pubblicata in Gazzetta ufficiale il 13 settembre. Dentro si legge che nella gestione dei rifiuti prodotti nei comuni di Roma, Fiumicino, Ciampino e nello Stato Vaticano si è «determinata una grave situazione».

Malagrotta è «inadeguata e non conforme alla normativa comunitaria» e la sua chiusura «determinerà l’oggettiva impossibilità di gestire i flussi di produzione e smaltimento dei rifiuti dei predetti comuni e del Vaticano, che costituiscono il 55 per cento della produzione dell’intero territorio della regione Lazio». Proprio per questo, al Prefetto sono stati dati 45 giorni di tempo per presentare il suo Piano degli interventi per risolvere la crisi. Il primo problema è che non c’è certezza nemmeno sulla quantità di immondizia prodotta, fondamentale per stabilire il numero, la tipologia e la capacità degli impianti da realizzare. I dati contenuti nell’ultimo Piano rifiuti del Lazio (che risale addirittura al 2004, giunta Storace) sono diversi da quelli dell’Ispra, l’ente nazionale di protezione ambientale. E all’articolo 2 dell’ordinanza di nomina del commissario Pecoraro c’è scritto che il suo lavoro si deve basare proprio sul «sistema impiantistico previsto dal Piano regionale di smaltimento dei rifiuti». Che però non c’è, visto che l’iter di quello nuovo è ancora in corso.

La giunta Polverini ha da poco inviato una lettera a Bruxelles proprio per prendere tempo. Quando al prefetto è stato chiesto come mai nell’ordinanza si fa riferimento a un Piano che non esiste è rimasto interdetto e poi ha detto: «Sono un funzionario di governo, devo espletare il mio mandato. Ne risponderà chi ha fatto la nomina». Venerdì il commissario ha finalmente comunicato le sue decisioni: a Quadro Alto (comune di Riano Flaminio) verrà realizzata una discarica provvisoria (attiva 36 mesi) da 3 milioni di metri cubi, cui si aggiunge un terreno di riserva dentro Roma (San Vittorino-Corcolle, zona sud della Capitale). Nulla è stato invece detto per l’impianto di Tmb. Un particolare interessante di questa vicenda riguarda proprio la scelta dei siti, tutti precedentemente già indicati in uno studio interno alla Regione. Il sospetto è che soluzioni già approntate potrebbero essere attuate dal commissario che grazie ai poteri speciali potrà imporle ai residenti militarizzando il territorio.
http://www.terranews.it/news/2011/10/sui-rifiuti-solo-incongruenze-ed-ecoballe

Nessun commento:

Posta un commento