giovedì 29 settembre 2011

protesta in piazza contro la legge bavaglio sul web e il blog

INTERCETTAZIONI
Anche la Cgil in campo
contro la legge bavaglio
Il sindacato partecipa attivamente alla mobilitazione. "Invece di parlare di lavoro e sviluppo, la maggioranza intasa il Parlamento con provvedimenti utili solo a salvare Berlusconi dai suoi processi"
Susanna Camusso, leader della Cgil
DA SEMPRE “parte del movimento”. Per difendere la libertà d'informazione e lottare contro ogni forma di bavaglio alla stampa e all'attività della magistratura. La Cgil è in campo. Da oggi, per partecipare alla manifestazione prevista in piazza del Pantheon, Roma, dalle 15 alle 18. E, se sarà necessario, anche “nelle prossime settimane: marcheremo a uomo i passaggi parlamentari del disegno di legge sulle intercettazioni”, dice Fulvio Fammoni. Perchè “invece di parlare di lavoro e sviluppo, la maggioranza intasa il Parlamento con provvedimenti utili solo a salvare Silvio Berlusconi dai suoi processi”.

Una maggioranza impazzita, che invoca la tutela della privacy come principio guida del ddl sulle intercettazioni. “Una cosa assurda”, continua Fammoni. “Questo provvedimento non ha niente a che fare con la privacy. Basta far caso a una cosa: viene riattivato solo quando emergono problemi di carattere giudiziario relativi al presidente del Consiglio”. Una situazione torbida, resa ambigua dalla strategia del Governo: “Sembra che si utilizzi la crisi, il fatto che i cittadini sono impegnati a pensare a come arrivare alla fine del mese, per continuare l'affondo verso la libertà d'informazione”. La legge Bavaglio “è solo un pezzo di un'iniziativa più generale che mette insieme le censure, i tagli e il depotenziamento del servizio pubblico, gli interventi sui giornalisti”.

Poi i temi della giustizia, le “interferenze, indebite, dell'esecutivo sulla magistratura”. Una violazione della separazione dei poteri che passa attraverso le norme che prevedono “la sostituzione del pm se solo emerge qualche notizia relativa all'inchiesta che sta curando”. E ancora le nuove regole “ammazza-blog”. E la norma D'Addario. Ovvero: il divieto di utilizzare registrazioni definite “fraudolente”. Fammoni: “Pensiemo a chi viene taglieggiato e registra le minacce che subisce. Se passa questo testo cosa farà, chiederà il permesso a chi lo ricatta per utilizzare la registrazione? Siamo alle comiche...”.

Ancora sulla privacy. “Discutiamo di privacy per quanto riguarda i cittadini, ma facciamo delle differenze per chi ricopre un incarico pubblico”. Perchè al di là del privato del premier, “ci interessa sapere che il presidente del Consiglio invita un possibile indagato a restare fuori dal Paese per non subire un processo. Ci interessano le risate della cricca pochi minuti dopo il terremoto de L'Aquila”. Poi i dubbi di incostituzionalità, la certezza che il ddl sulle intercettazioni contenga norme che “vanno contro tutti i principi della Carta”.

Infine la mobilitazione. Con l'invito rivolto dal maggior sindacato italiano a tutti i cittadini. “Abbiamo già fermato questa legge più volte. E attraverso la mobilitazione dei cittadini per il referendum dello scorso giugno abbiamo mandato un messaggio chiaro alla politica: ci sono beni comuni, come l'informazione, che non vanno toccati”.
(29 settembre 2011)
http://www.repubblica.it/politica/2011/09/29/news/cgil_e_legge_bavaglio-22354111/?ref=HREC1-1

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