sabato 20 agosto 2011

ritardi nei rifiuti colpa di ecomafie e ras locali

http://www.terranews.it/news/2011/08/%C2%ABnani-e-ras-locali%C2%BB-l%E2%80%99identikit-dei-privati
Giorgio Mottola
INTERVISTA. Parla Massimo Scalia, ex presidente della Commissione ecomafie: «I ritardi nel settore dei rifiuti per colpa di chi ha fatto cartello».

Oltre 10 anni fa, la relazione finale della Commissione rifiuti, da lui presieduta, fotografò in modo impietoso l’industria dei rifiuti: «Le più importanti aziende del settore sono al tempo stesso concorrenti e partner, con evidenti ricadute negative sul sistema e sulla trasparenza degli appalti», stava scritto nelle conclusioni. Oggi Massimo Scalia non fa il più il parlamentare, è tornato a insegnare Fisica all’Università di Roma, ma il giudizio sull’imprenditoria della monnezza non è cambiato, rimane negativo. «Ci sono soltanto nani, che si atteggiano a ras locali», sostiene Scalia.

Le privatizzazioni possono portare un miglioramento?
Quasi dappertuttto si è al di sotto dei parametri fissati dal decreto Ronchi. Non è mai decollato un vero sistema integrato dei rifiuti. La responsabilità è anche di un settore terribilmente frazionato in piccole società, dove nessuno arriva a superare il 6 o il 7 per cento della sua quota di mercato. In questo contesto, i privati non sono la soluzione. Anzi sono una delle cause del problema.

Vale a dire?
I grossi gruppi industriali sono tutti nanetti, si atteggiano a piccoli ras a livello regionale. Così ritorniamo al problema di cui sopra. In un contesto di estremo ritardo, di incapacità da parte delle amministrazioni pubbliche, le ditte private ci hanno sguazzato. Cerroni ad esempio per anni ha fatto il bello e il cattivo tempo perché gestiva una discarica che risolveva i problema dei rifiuti a Roma.
In questo modo si è creata una condizione di rendita che ha portato dei ritardi a tutto il sistema. Un esempio su tutti è l’Impregilo. Prima lo Stato gli ha affidato l’incarico di risolvere l’emergenza in Campania e poi ha dovuto in tutta fretta rescindere il contratto.

Quali sono le differenze rispetto a 10 anni fa?
All’epoca dimostrammo che c’erano dei veri e propri cartelli, c’erano gare al massimo ribasso, inferiori al 1 per cento. Le gare al massimo ribasso sono state la croce della Campania e di tante altre situazioni. Ad Acerra per esempio la commessa fu assegnata ad Impregilo, il cui progetto era stato valutato con un punteggio solo di 4 rispetto ad altri che superavano l’8. Il mondo dei rifiuti oggi non ha una dimensione sana e controllabile perché in passato è stato il ricettacolo di combine. È per questo che a distanza di così tanto tempo dall’entrata in vigore della Ronchi per i rifiuti in molti comuni si continua a parlare di tassa e non di tariffa. La tassa non è per il servizio, altrimenti si sarebbe dovuta trasformare in tariffa. Questo è un criterio empirico che dice che c’è servizio che non funziona per bene.

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