mercoledì 3 agosto 2011

piano casa regione Lazio anche ministro Galan contrario

Giuliano Rosciarelli (Terra Lazio)
TERRITORIO. Il ministro dei Beni culturali boccia il provvedimento della Polverini. Verdi e opposizione ne chiedono il ritiro immediato.

«Nel piano casa in discussione per la Regione Lazio ci sono evidenti tracce di incostituzionalità». Parola del ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan. Il cammino del primo vero progetto programmatico presentato dalla Giunta Polverini al Consiglio regionale (la firma è del vice presidente Udc, Luciano Ciocchetti), parte veramente male. La bocciatura è autorevole e arriva proprio dal governo, con il ministro Galan ex governatore del Veneto che certo ieri non è mancato di chiarezza: «Questa legge tende a svilire le difese del territorio ed è esattamente l’opposto di quello che ci vuole nel nostro Paese. Si abolisce – ha accusato il ministro - la legge Galasso su 162 chilometri di litorale laziale con 45 permessi per porti, uno ogni miglio e mezzo. Il piano casa si può fare ma senza mettere cose incostituzionali e senza indebolire le difese che questo povero patrimonio artistico, culturale, monumentale italiano ha. Il mio ruolo – ha quindi avvertito- è quello di intervenire dopo e lo farò».

Una entrata a gamba tesa, difficile da digerire per la Polverini, che ha subito riunito la Giunta inviando una lettera direttamente al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiamandolo a «ripristinare i corretti rapporti istituzionali», ma che accoglie anche le critiche di molte associazioni e delle opposizioni. Primi fra tutti i Verdi, impegnati in Consiglio da giorni in un estenuante lavoro di ostruzionismo. «Dietro ogni singola riga di questo provvedimento – denuncia il capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli - ci sono solo le esigenze fameliche dei costruttori romani che tra ieri e oggi hanno in realtà vinto al Superenalotto. L’intenzione è quella costruire nuovi mostri come Corviale. è da tempo che denunciamo la incostituzionalità del provvedimento – ha aggiunto – dopo la conferma da parte del ministro Galan è bene che questa legge ora venga ritirata».

Dello stesso avviso Idv, Comunisti italiani e Sel pronti a chiederne il ritiro. Comunque vada la votazione, il cammino del Piano Casa targato centrodestra, che modifica la precedente leg.21/2009 (giunta Marrazzo), allargando le maglie dei controlli, lascerà molte cicatrici. Anche nell’opposizione e in particolare nel Pd, dove gli ecodem passeranno alla resa dei conti dopo lo strappo sull’emendamento votato da Di Stefano, e altri sei consiglieri Pd, insieme a maggioranza e Giunta. «La finalità degli emendamenti presentati– ha provato ha chiarire ieri Di Stefano - è quella di dare la possibilità alle famiglie di poter avere una stanza in più per far vivere più dignitosamente i propri figli. Andrò per i quartieri e spiegherò alla gente cosa davvero dicono i provvedimenti».

«Mi auguro sia una decisione presa individualmente – ha replicato il senatore ecodem Della Seta che insieme ai senatori, Francesco Ferrante e Marco Ciarafoni ha subito condannato l’iniziativa– cosa del resto non insolita per Di Stefano. E’ inammissibile che un iscritto al Pd vada contro ciò che dice il Partito. Ora bisogna prendere provvedimenti». «Non ci si era mai spinti così avanti» ha invece accusato il consigliere di Sel Luigi Nieri: «qui si fa scempio del territorio e dell’ambiente senza alcun limite. Questa legge va fermata» ha poi aggiunto rispondendo alle intenzioni referendarie già anunciate dai deputati Pd Michele Meta e Roberto Morassut: «Con le procedure edilizie accelerate saranno prodotti danni incalcolabili ai beni ambientali, ai servizi e alle attività produttive, e una concentrazione di patrimoni e rendite in mani ristrette. Per questo a settembre mobiliteremo la società civile e raccoglieremo le firme».
http://www.terranews.it/news/2011/08/anche-galan-boccia-il-piano-casa

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