venerdì 26 agosto 2011

le conferme delle tangenti all'udc "io c'entro"

Enav, Di Lernia ritirò 200mila euro a San Marino
GLI INQUIRENTI ROMANI AVREBBERO ACCERTATO IL PRELIEVO POCHI GIORNI PRIMA DELL’INCONTRO CON IL TESORIERE DELL’UDC
L’imprenditore sostiene di aver pagato quella somma al partito per agevolare gli appalti per la sua società

di Rita Di Giovacchino
Gli accertamenti svolti dalla procura di Roma per verificare la fondatezza delle accuse rivolte da Tommaso Di Lernia ad alcuni politici e in particolare al segretario amministrativo dell’Udc Giuseppe Naro, che avrebbe ricevuto nel febbraio 2010 una tangente da 200 mila euro, come raccontato ieri dal Fatto , avrebbero trovato importanti riscontri.
Il “cow boy” degli appalti Enav, titolare della Print Sytem - una società in grado di aggiudicarsi i grandi appalti negli aeroporti di Palermo, Milano e Venezia - ha in effetti prelevato in quel periodo 200mila euro da un istituto di credito di San Marino. Ulteriori indagini sono in corso nella piccola Repubblica. Ma non basta. Quel giorno Di Lernia era certamente nella zona di via due Macelli, dove si trova la sede nazionale dell’Udc: il suo cellulare ha agganciato quella cella nelle ore indicate e la Ztl più vicina ha registrato il passaggio della sua auto. A ciò va aggiunto che l’imprenditore avrebbe riconosciuto in foto il segretario amministrativo .
Come sappiamo Di Lernia aveva raccontato ai pm Ielo e Caperna, titolari dell’indagine, di essere stato accompagnato all’incontro dall’amministratore delegato dell’Enav Guido Pugliese, che nel sistema circolare di appalti e finanziamenti illeciti ai partiti in cambio delle nomine interne al cda, a suo dire, sarebbe stato il referente di quel partito.
INSOMMA sarebbe stato lui a sollecitare il finanziamento all’Udc e ad organizzare l’incontro. Ma su questo sono tuttora in corso accertamenti e se Pugliese è già indagato per corruzione, insieme a un’altra ventina di funzionari Enav e Sèlex compresa l’ad Marina Grossi moglie di Pierfrancesco Guarguaglini, non ha trovato conferma in Procura l’iscrizione nel registro degli indagati, per finanziamento illecito dei partiti, di Giuseppe Naro o di altri politici.
Dal canto suo il segretario amministrativo dell’Udc, in una nota, si è dichiarato “stupito per l’infondatezza delle accuse riportate sul Fatto Quotidiano di oggi e di confidare pienamente nell’operato della magistratura inquirente”. Secondo l'esponente centrista “l’Udc ha sempre dichiarato nei propri bilanci ogni forma di contribuzione, tanto da essere tra i primi partiti politici per ammontare di erogazioni liberali ricevute”. Ma non ha fatto cenno ad eventuali incontri con Di Lernia e Pugliese. Nel suo memoriale Di Lernia aveva anche detto che a chiedergli di finanziare i politici era stato Lorenzo Cola, il “consulente americano” di Guarguaglini, di recente preoccupato che il presidente di Finmeccanica, anche a causa delle inchieste in corso, non venisse confermato nell’incarico.
Motivo per il quale aveva insistito perché l’imprenditore acquistasse la barca di Marco Milanese. E proprio ieri pomeriggio Cola, il grande manovratore di Finmeccanica, è ricomparso negli uffici di piazzale Clodio, visibilmente ingrassato, forse a causa degli arresti domiciliari che lo obbligano all’immobilità.
NEL LUNGO interrogatorio, che il pm Paolo Ielo ha secretato, Cola ha avuto finalmente la possibilità di dire la sua sulle tante pesanti accuse che gli sono piovute addosso negli ultimi due mesi sia da parte di Di Lernia che dello stesso Milanese, il quale lo ha accusato di averlo ricattato per ottenere la conferma della nomina di Guarguaglini da parte di Giulio Tremonti. Proprio quando pensava di aver ricolto i suoi guai patteggiando la pena a 3 anni sull’affare Digint, Cola si ritrova di nuovo accusato per sovraffaturazioni e finanziamento illecito ai partiti. Non si esclude, se la nuova Tangentopoli di cui parla il “cow boy”, trovasse conferma, che sia chiamato a rispondere anche di corruzione o altri più gravi reati.
Il Fatto quotidiano 25 agosto 2011

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