martedì 12 luglio 2011

le scorie nucleari contaminano i passeggeri e i ferrovieri

CLEAR EXPRESS
Per dodici volte all'anno, lungo le ferrovie del Piemonte, viaggiano i treni carichi di scorie nucleari dirette a Le Hague, in Francia. Portano i materiali dello smantellamento della centrale di Trino Vercellese. Viaggiano col buio e la popolazione, in genere, non viene avvertita. La cosa ha suscitato la protesta degli ambientalisti e dei ferrovieri francesi che ritengono questi viaggi pericolosi. Questa inchiesta racconta come l'ultimo di questi treni è stato sospeso e come viene smantellata la centrale di Trino
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LA REPUBBLICA
di MAURIZIO BONGIOANNI, ANTONIO CIANCIULLO, VERA SCHIAVAZZI
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A cura di MASSIMO RAZZI
L'INTERVISTA di MAURIZIO BONGIOANNI
La protesta dei ferrovieri francesi
"Contaminati personale e passeggeri"

Un treno "nucleare" fermo alla stazione di Versailles-Chantiers
Parla Dominique Malvaud, portavoce del sindacato Sud-Rail. "Abbiamo fatto svolgere ricerche. Chi lavora con i Castor viene sottoposto a un tasso di radiazioni doppio rispetto al sopportabile". E che succede quando un convoglio "nucleare" si ferma a lungo accanto a un treno di linea?. C'è il rischio di gravi incidentiTRINO VERCELLESE - Qual è il carico di radiazioni che subisce chi viaggia sui treni pieni di scorie nucleari? Quali rischi corrono i centri abitati attraversati dei convogli? E cosa succede (in termini di radiazioni) quando uno di questi convogli si ferma per diversi minuti (pare che accada spesso) accanto un "passeggeri" carico di gente? Anche i ferrovieri francesi sono preoccupati e chiedono di fermarli una volta per tutte. Ne abbiamo parlato con Dominique Malvaud, portavoce del sindacato dei ferrovieri Sud-Rail.

Qual è la posizione del sindacato Sud-Rail e dei ferrovieri a proposito dei trasporti dei rifiuti nucleari?
"La federazione dei ferrovieri Sud-Rail (terzo sindacato della Snfc) ha preso una posizione totalmente contraria al trasporto di scorie su rotaia e su gomma. Nel 1998 abbiamo condotto un'inchiesta, pubblicata su Libération, dove insieme al Comité National di Hygiène et Sécurité de la Sncf (Cnhsct) abbiamo rilevato una contaminazione radioattiva rilasciata dai Castor del 38 per cento. L'inchiesta, realizzata per la Criirad, ha dimostrato come esistano diversi rischi legati al nucleare rispetto ai quali c'è una totale disinformazione".

Di quali rischi parliamo?
"Prima di tutto il personale delle ferrovie è totalmente disinformato. Quando i treni escono dagli impianti nucleari francesi su binari sono recuperati all'uscita da una squadra della Snfc. Gli addetti dell'azienda ferroviaria lavorano circa duecento giorni l'anno a contatto con i vagoni di scorie. In media, le varie manovre richiedono almeno quindici minuti di lavoro a una distanza media di sette metri dai Castor: in tutto significano dieci ore di frequenza per ogni addetto. Le rilevazioni della Criirad mostrano chiaramente che questi lavoratori a contatto con i vagoni sono esposti a una radiazione di 2 mSv/h. Questo significa che sono sottoposti a un livello di radiazione maggiore rispetto a quello consentito al pubblico, che è di 1 mSv all'anno. Pochi dispongono di dosimetri e quelli che ne dispongono consegnano le rilevazioni alla medicina del lavoro che non ha mai comunicato i risultati delle esposizioni. Abbiamo documentato anche come certi addetti solevano passare le loro pause sul vagone di scorie, addirittura mangiando un panino. La situazione viene presa alla leggera. Basti pensare che alcuni anni fa sono state eseguite delle bonifiche perché le radiazioni avevano contaminato anche i binari e i punti di scambio della stazione".

E voi come avete reagito?
"Abbiamo inviato delle lettere alle società responsabili perché mettessero al corrente della situazione. Né le ferrovie né l'Areva hanno preso provvedimenti. I politici, di destra come di sinistra, rispondono di non sapere nulla. Da quattro o cinque anni la situazione è migliorata grazie all'attività di Chsct, malgrado l'opposizione dei dirigenti della Snfc e di alcuni sindacati dell'azienda, in particolare Cgt e Unsa (rispettivamente il primo e il secondo sindacato della Snfc). Ma continua a passare almeno un vagone carico di scorie al giorno sulla rete ferroviaria francese: le città e i grandi agglomerati urbani sono quotidianamente attraversati da vagoni di questo tipo. Sud-Reil chiede l'arresto immediato dei trasporti da e verso la Francia, provenienti da Italia, Svizzera e Germania".

Quindi le città sono sottoposte ai rischi del nucleare ogni giorno?
"Certo, le stazioni vengono attraversate dai Castor in totale segretezza. A volte i treni si fermano accanto a convogli di normali passeggeri. Abbiamo filmato un convoglio proveniente dall'Italia il 14 febbraio 2011, passato alla stazione di Versailles, quindi nella periferia parigina. Questo treno ha sostato almeno quindici minuti di fianco a un treno di passeggeri. Questi casi non sono rari e per questo possiamo affermare che a non essere informati non sono solo gli addetti ai lavori ma anche la gente comune. Invece per quanto riguarda i rischi legati ai trasporti contestiamo i controlli eseguiti sui Castor perché non prendono in considerazione tutti gli eventi pericolosi possibili. Gli incidenti, tra cui deragliamenti o guasti agli incroci, non sono rari. L'esplosione di uno di questi Castor è paragonabile alla fusione di un reattore nucleare".

E qual è la posizione del Governo francese?
"È il principale organo di produzione di informazioni rassicuranti. Così come contrasta i tentativi di bloccare i convogli nucleari su ferrovia e strade (i treni internazionali come quelli che provengono dall'Italia sono scortati dalla polizia e sorvolati da elicotteri). Ora i Castor sono integrati in treni merci regolari senza che l'Autorité de Sûreté Nucléaire (Asn) possa effettuare il minimo controllo, dato che la responsabilità è in mano alla sola Snfc. Ed è stato lo stesso governo francese a vietare all'Asn di eseguire controlli sui tragitti dei rifiuti nucleari".
12 luglio 2011© Riproduzione riservata
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