venerdì 15 luglio 2011

Amazzonia il sanguinoso taglio delle foreste

Mentre Greenpeace denuncia la sanguinosa corsa in Amazzonia al taglio delle foreste, si continuano a proporre e ad approvare, in Provincia di Latina, nel comune di Pontinia, i "sanguinosi" progetti di impianti a biomasse. Come sappiamo, a parte il sottoscritto, nessuno aveva sollevato il problema dell'alimentazione, della 3. centrale a biomasse nel comune di Pontinia, con olio di colza, causa di deforestazione. Allo stesso modo uno dei progettisti e rappresentante della società che aveva proposto la 1. centrale a biomasse di Pontinia, di 20 MW aveva dichiarato, pubblicamente, che a loro non conviene la filiera corta, ma alimentarsi dal Sud America.
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/amazzonia-la-sanguinosa-corsa-al-taglio-delle/blog/35736/
L’Amazzonia non è mai stata così minacciata. Soltanto qualche settimana fa il Congresso brasiliano ha votato, approvandolo, il progetto di legge che cambia il Codice Forestale, fino ad oggi il principale strumento legale per proteggere la foresta amazzonica. La nuova norma ridurrà la protezione di questo ecosistema e concederà l’amnistia generale ai casi precedenti di deforestazione.
Il testo, prima di diventare una vera e propria legge, dovrà passare al Senato e successivamente alla firma della Presidente Dilma Rousseff, che potrebbe porre il veto su questa nuova norma. Non è stata ancora approvata, ma le conseguenze sono già devastanti: le attività di distruzione sono aumentate del 800% rispetto all’anno scorso.

Gli allevatori si stanno affrettando a tagliare le foreste, nella speranza che la nuova legge gli conceda l’impunità anche per crimini passati. Se questo succedesse, la più grande area di foresta primaria del pianeta verrebbe distrutta e così anche le vite di coloro che lottano per la sua protezione.

A maggio Greenpeace Brasile ha denunciato l’uccisione di José Claudio Silva e Maria do Espírito Santo. José e Maria nello stato del Pará si dedicavano alla raccolta delle noci brasiliane e a difendere la loro terra, nonostante le costanti minacce di morte in una zona con un impressionante tasso di taglio illegale di legname. Dopo l’uccisione di altri quattro contadini nel Nord del Brasile, le vittime degli allevatori sono salite a sei in un solo mese.
Greenpeace ha sorvolato di recente vaste aree di foresta protetta nel comune di Apuí, nel Sud dello stato di Amazonas, scoprendo una nuova ondata di crimini forestali. Prima della proposta di modifica del Codice Forestale, quest’ area non era mai stata colpita da fenomeni di deforestazione. In uno dei nostri ultimi voli di ricognizione abbiamo scoperto e documentato diversi casi di deforestazione illegale, individuando dozzine di aree recentemente distrutte.

Grazie all’elaborazione di immagini satellitari siamo riusciti a raccogliere una ricca documentazione sulla deforestazione rampante, che abbiamo presentato alle autorità competenti.

Prima ancora di essere approvata, la modifica del Codice Forestale ha già causato un vero e proprio massacro in Amazzonia. Il Senato e la Presidente Dilma Rouseff devono evitare che questa follia diventi legge. Se così fosse, si metterebbero in pericolo milioni di ettari di foresta e la vita di “eroi ordinari” come José e Maria che lottano ogni giorno per la sopravvivenza dell’Amazzonia e dell’intero pianeta.


Esperanza Mora, campagna Foreste

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