mercoledì 8 giugno 2011

Pontinia, Mesa la rotatoria e gli affari di Maria Calzetta

leggendo la nota inviata dall'Anas U.O. Amministrativa Service e
Patrimonio – pratica RM 21684, prot. CRM-37528-P del 28/12/2010
indirizzata al Comune di Pontinia, avente per oggetto “realizzazione
di una rotatoria sulla SS 7 via Appia al KM 86+330 – comune di
Pontinia (LT) loc. Mesa, a servizio dell'ennesimo progetto
incompatibile con il territorio (l'economia, il commercio,
l'agricoltura, la vita sociale, lo sviluppo corretto e armonico),
quello del centro commerciale di Mesa, sembrerebbe di essere di
fronte, anche, all'ennesimo “la comunità paga e il privato ci
guadagna”. E' vero che il consiglio di Stato ha sentenziato che è
facoltà del comune approvare un dissesto che si riveli inesistente per
ripetuti errori (di metodo o di calcolo), però le imposizioni al
comune di Pontinia, dettate dall'Anas mi sembrano un po' troppo. Solo
per agevolare un'azienda privata. Se proprio ci deve essere un impegno
del comune (visto che Provincia e Regione che dovrebbero essere gli
enti competenti) allora diamo la priorità alla sicurezza e alla
realizzazione delle rotatorie a Borgo Pasubio e a Casal Traiano, senza
attendere l'ennesimo grave incidente. Difatti leggendo la nota di cui
sopra dell'Anas, per assecondare il progetto di un'azienda privata, il
comune di Pontinia (quindi noi cittadini contribuenti) dobbiamo,
anziché dare la priorità a interventi necessari e urgenti (oltre alla
sicurezza stradale, la costruzione di case per le famiglie, la
sostituzione di impianti costosi e con grande dispersione, impianti di
illuminazione pubblica a Led, impianti fotovoltaici negli edifici
pubblici), deve:
chiedere a sue spese tutte le autorizzazioni (compresi progetti e
relativi oneri);
realizzare l'intervento, compresa la segnaletica stradale;
realizzare tutte le opere di modifica idraulica;
la manutenzione delle opere;
l'osservanza di tutti gli obblighi di legge per qualsiasi opera;
la responsabilità per le opere è in capo al comune;
pagare eventuali danni alle opere di proprietà dell'Anas;
effettuare il pagamento del deposito cauzionale di € 250.000,00.

Dalle note non si evince nemmeno che la sede stradale dovrà essere con
asfalto drenante per evitare incidenti e il fenomeno dell'acqua
planning.
Insomma i cittadini di Pontinia si beccano l'inquinamento (degli
automezzi sia di emissioni cancerogeni che di rumore, aumento del
traffico con conseguente difficoltà per i normali spostamenti) e pure
le spese, gli oneri e i pericoli solo per favorire l'ennesimo progetto
inutile e dannoso.
Se stanno così le cose non sembra un affare per il comune di Pontinia
e i suoi contribuenti.
Pontinia 7 giugno 2011 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

2 commenti:

associaz. Liberi e Forti ha detto...

Liberi e forti,
L'amministrazione di Pontinia invece di avvallare progetti di progettisti, sarebbe bene a mandare uno a vedere quanto ci vuole per acquistare tutto il casale di Mesa che è in vendita.
Quella struttura storica dovrebbe essere acquistata dall'amministrazione gestita pre il bene del paese, per poter destinarla ad abitazioni, per poter mettere un ufficio postale, decongestionere l'affluenza a Pontinia, si inquina di meno. frRCI UN miriade di cose onvece di pensare alla cubatura dell'Agas e del lotto su via tavolato lato senistro, o alla realizzazione di palazzi su zona a parcheggio di via Leone X.

giorgio libralato ha detto...

Grazie dell'informazione. Quello del casale di Mesa è uno degli argomenti che mi è stato segnalato da diversi cittadini. Ci sto preparando un intervento.