mercoledì 30 marzo 2011

Pontinia: confronto pubblico sugli impianti nocivi

nei giorni in cui le immagini smentiscono tutte le dichiarazioni (irresponsabili???) http://www.youtube.com/watch?v=uFcxgMOxcmI dei tanti fautori della sicurezza delle centrali nucleari la destra a Pontinia propone l'idea dei referendum sugli impianti nocivi. Delle centrali a turbogas, a biomasse e degli inceneritori abbiamo imparato a nostre spese e in seguito alle malattie, ai morti, all'inquinamento che questi impianti nocivi spargono il territorio. Quindi se la destra a Pontinia propone il referendum per approvare questi impianti nocivi, noi, democraticamente rispondiamo: magari, ma ad armi pari. Mi spiego meglio. La legge attuale approvata dalla destra, la stessa destra che a Pontinia propone gli impianti nocivi, non consente una parità di diritti tra le aziende inquinanti e proponenti questi impianti non solo nei confronti dei cittadini, ma nemmeno nei confronti delle amministrazioni comunali e provinciali. Senza contare tutti gli altri enti territoriali (Parco nazionale del Circeo, Consorzio di Bonifica, Regione tanto per fare degli esempi). Sappiamo quindi che ai Comuni non è sufficiente dimostrare che gli impianti siano nocivi per impedirne la realizzazione. Sappiamo che i Comuni non possono dire di no. Devono dare delle alternative. Quindi se il referendum si svolgesse oggi (o tra qualche mese) a Pontinia non avrebbe alcun valore. Se anche il 99% dei cittadini di Pontinia votasse contro gli impianti nocivi, in favore delle energie naturali e rinnovabili, della democrazia energetica (quella di favorire l'impianto dei singoli cittadini e non quelli che favoriscono solo le multinazionali) non avrebbe alcun valore. Non basterebbe a impedirne la realizzazione. Se poi questa destra favorevole a questi impianti nocivi parla di democrazia dovrebbe spiegare ai cittadini come mai non vengono date le risposte che cittadini ed enti locali hanno posto sui progetti. Cioè perchè le leggi valgono per noi cittadini e non per queste aziende? Questa più che democrazia sembrerebbe favoreggiamento, anche se a norma di qualche legge. Intanto però, se siamo in democrazia, rispondete perchè: tra le motivazioni a favore della centrale a biomasse vi è quella che i comuni limitrofi (La Codarda, Fossanova e Sonnino Scalo) non hanno inviato critiche e opposizioni. A meno che la destra non pensi che questi comuni (oltre a quello di Paperopoli e Topolinia) esistano veramente ci dovrebbero spiegare perchè questa motivazione sia valida. Allo stesso modo la destra pro impianti nocivi ci dovrebbe spiegare come risolvere i problemi legati alla sicurezza sia dei lavoratori che degli abitanti o di tutti coloro che si troveranno a passare vicino alle opere connesse con la centrale (elettrodotto – metanodotto). Queste ed altre domande abbiamo sempre rivolto nelle sedi competenti (democratiche) ma nessuno ci ha mai risposto. Di solito quando non si risponde o è perchè la risposta non si conosce o perchè potrebbe non fare comodo. Ma se la destra pro impianti nocivi ha tutta questa voglia improvvisa di democrazia potrebbe intanto dare queste risposto in un confronto pubblico. Magari durante la prossima campagna elettorale. Noi cittadini per l'energia naturale e rinnovabile ve lo chiediamo da anni. Nessuno ci ha mai risposto. Rispondere alle domande pubbliche oltre che democratico, rappresenta l'educazione. Giorgio Libralato

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