venerdì 2 aprile 2010

Perdite di Trizio radioattivo dalla centrale nucleare Yankee del Vermont

Traduzione di Progetto Humus da http://www.chernobylee.com per concessione esclusiva di Mark Resnicoff

Alcuni rapporti dei primi di gennaio del 2010, dicono che, in alcuni pozzi di acque sotterranee della centrale nucleare Yankee del Vermont, sono stati contaminati da Trizio radioattivo.
Nuovi report appena pubblicati dai funzionari del “Vermont State Department of Health” indicano la presenza di Trizio radioattivo a profondità maggiori rispetto a quelle scoperte in precedenza. Questa notizia arriva subito dopo l’annuncio, della scorsa settimana, da parte del personale dell’impianto che la perdita del materiale era stata gestita ed era terminata.

Nel maggio 2009, prima di questi risultati, il vicepresidente delle operazioni di sicurezza dell’impianto aveva comunicato al Vermont Public Service Board, che non vi erano perdite sotterranee presso la struttura. Tuttavia una relazione dell’ottobre 2009 del gruppo di supervisione di esperti nucleari aveva confermato la presenza di contaminazione nelle tubazioni sotterranee.

Le rilevazioni delle quantità di Trizio fuoriuscito presso il sito segnalavano livelli di isotopi radioattivi al di sotto della percentuale ammissibile per l’acqua potabile della Environmental Protection Agency. Ma da metà gennaio i valori erano saliti a 20.000 picocurie per litro, il limite massimo federale per l’acqua potabile.

Il 4 febbraio 2010, la Vermont Yankee ha comunicato che i campioni della acque sotterranee da un nuovo pozzo di monitoraggio mostravano 775.000 picocurie di Trizio per litro, oltre 37 volte il limite EPA. Un nuovo esame del 5-6 febbraio effettuato in un’altra zona limitrofa mostravano 2,45 e 2,7 milioni di picocurie per litro. La media delle acque utilzzate direttamente dai reattori è di 2.9 milioni di picocurie per litro.

La contaminazione non è ancora stata individuata nel vicino fiume Connecticut, ma gli addetti ai lavori stanno costantemente monitorando la situazione.

Oltre ad essere un prodotto della fissione nucleare, il Trizio si trova in natura in quantità molto piccole. La sostanza è stata messa in relazione, se ingerita o inalata o assorbita attraverso la pelle, ad insorgenza di patologie tumorali.

Un articolo dell’Associated Press di inizio febbraio sostiene che almeno 27 sui 65 siti nucleari degli Stati Uniti, sono interessati da perdite di Trizio radioattivo. Queste perdite sono sospette come causa del deterioramento delle condotte sotterranee degli impianti.
http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=1342

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