mercoledì 24 marzo 2010

Anm dal premier aggressione sconcertante

Silvio Berlusconi a "Uno Mattina": "Nessun dialogo con questa opposizione". Bersani: "Vuole zittire tutti"
"Non sono un monarca, nel Pdl c'è democrazia". Frenata sul presidenzialismo: "Decideranno i cittadini"
Berlusconi attacca i giudici: "Sono un partito"
Anm: "Dal premier aggressione sconcertante"

ROMA - "Dialogo? Impossibile con questa opposizione". i giudici? sono un partito". Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente a "Uno Mattina", ripropone, punto per punto, i cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: nessun dialogo con l'opposizione, "complotto" dei giudici e riforma della giustizia. Garantendo che il Pdl gode di ottima salute. Con buona pace di Gianfranco Fini che invece il partito, così com'è, proprio non lo gradisce.


Giudici. Nella campagna elettorale per le Regionali "il partito delle Procure è entrato pesantemente in campo. Hanno inventato una Tangentopoli che non c'era e non c'è - dice il premier -. Poi hanno cercato di distruggere il miracolo che abbiamo fatto a L'Aquila e buttato fango su Bertolaso e la Protezione Civile. Poi si sono inventati il rigetto delle nostre liste a Milano e Roma, quando i nostri delegati non avevano nessuna colpa, e infine un'inchiesta risibile, basata su intercettazioni al presidente del Consiglio, e che si risolve in un nulla". Accuse che l'Associazione nazionale magistrati rigetta: "E' sconcertante che in campagna elettorale venga aggredita quotidianamente un'istituzione dello Stato - dice il presidente Luca Palamara - noi non siamo un partito ma in uno Stato di diritto il nostro compito è quello di applicare la legge".

Dialogo. "Il Pdl vuole zittire tutti". Si consuma così l'ultimo scontro tra Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani. Con il premier che rilancia la sua intenzione di andare avanti mettendo da parte ogni tentazione di rapporto con l'opposizione e con il Pd che torna a sottolineare le tentazioni "assolutistiche" del Cavaliere. Poi tocca al dialogo. O meglio al dialogo che non c'è. "Nessuna possibilità di confronto e dialogo con una sinistra che insulta, offende, deride, delegittima, calunnia - dice Berlusconi - Ho detto che sarebbe meglio farle con l'opposizione, ma se vorrà cambiare e dialogare seriamente. Cosa che finora non è accaduta". Per il premier sarà possibile un confronto "quando l'opposizione diventererà credibile e capiremo con chi parlare se con i riformisti o con gli agitatori di piazza". La replica di Bersani è immediata. "Berlusconi sa solo zittire tutti - dice il segretario del Pd - Con cento voti in più in parlamento in venti mesi ha messo la fiducia per 28 volte e fatto 58 decreti zittendo sia l'opposizione che la maggioranza: questo è il suo modo. Non accetta i confronti elettorali, intende la politica come un comizio continuo e il governo come un decreto continuo, questo è il suo modo di dialogare"

Presidenzialismo. "E' una proposta presente nel nostro programma elettorale. Abbiamo tre anni di tempi, e dobbiamo rivolgerci ai cittadini e sentire da loro qual è la cosa che preferiscono, se vogliono andare verso l'elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier. Abbiamo sempre fatto così, il Pdl nasce dal basso e coinvolge sempre i cittadini" dice Berlusconi. In realtà il premier prima aveva annunciato la sua volontà presidenzialista, poi era stato frenato da Bossi e Fini. Adesso, invece, rimanda tutto al volere "dei cittadini".

"Non sono un monarca". "Il popolo della libertà si chiama proprio così perchè è fatto dalla gente, è nato dal basso. E' un partito assolutamente democratico che assume ogni decisione non da parte di un monarca, che sarei io, come indicato da qualcuno. E' esattamente il contrario". Il premier replica così, senza citarlo, a chi come Fini mette in discussione lo stato di salute del Pdl. "Certo tutto si può migliorare ma io sono assolutamente contento e soddisfatto degli organi che ci siamo dati e del modo in cui hanno lavorato quest'anno e penso che potranno lavorare ancora meglio del futuro". taglia corto il Cavaliere.

Giustizia e intercettazioni. "Presentermo la riforma subito dopo le elezioni". Berlusconi riafferma la volontà di mettere mano alla giustizia. Un tema per lui fondamentale: "Serve la parità fra accusa e difesa e la terzietà del giudice". Il premier parla anche di intercettazioni: "Esiste al mondo un altro paese, che non siano gli Stati di polizia o le dittature, in cui un cittadino non possa parlare liberamente, anche di cose private, senza veder intercettate e sbattute sui giornali le sue parole, distorcendole e utilizzandole per screditarlo, per renderlo ridicolo? Cambieremo questa situazione, al più presto. E' urgente e indispensabile".

Bersani. Il segretario del Pd commenta le parole del presidente della Cei Cardinale Bagnasco che ieri aveva invitato a votare per chi si schiera contro l'aborto. "La destra strumentalizza quelle parole. Io non sottovaluto che questo richiamo avviene in piena campagna elettorale e la risposta tocca alla politica e ai candidati".

(23 marzo 2010) www.repubblica.it

1 commento:

  1. curriculum giudiziario di berlusconi

    http://ifarabutti.wordpress.com/2010/03/17/curriculum-giudiziario-di-berlusconi/

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