giovedì 18 febbraio 2010

dimissioni di Cosentino, il Cipe, l'autostrada e Pontinia

Il senatore Nicola Casentino si è dimesso da sottosegretario e domani si dimetterà anche da coordinatore pdl della Campania, questo perlomeno la notizia Ansa. Cosentino è anche il delegato dal presidente del consiglio dei ministri,tra l’altro, nelle sedute concernenti il Cipe, il comitato che decide, anche in merito alle assegnazioni dei fondi per le grandi opere come per le infrastrutture tra le quali rientra il corridoio tirrenico o autostrada Roma-Latina, il porto di Latina e altre opere che riguardano la nostra provincia. Le anticipazioni non spiegano se si è dimesso anche come delegato Cipe.
Tutte le opere di cui sopra che aspettano un segno dal Cipe, mi pare, finora rimaste senza alcun finanziamento, quindi, di fatto, irrealizzabili. Chissà se Casentino si dovesse dimettere anche da questa carica se ciò potrà significare un fatto nuovo, una speranza per queste opere tanto attese o temute.
Già nel dicembre 2001 il Cipe deliberava la necessità di adeguare, in materia di sicurezza, la SS (oggi SR) 148 Pontina e la SS 7 Appia. Poi è arrivato il “grandioso” progetto del corridoio tirrenico definito inutile e devastante dalla destra (erano contro la Mussolini e Finestra) e dall’intero centro sinistra (quando esisteva), ma anche da tutta una serie di associazioni (comprese quelle cattoliche) e da tutti i sindacati. Anche Marrazzo e la coalizione lo definiva inutile e dannoso.

Le cronache poi ci dicono che Cosentino abbia degli interessi in provincia di Latina e in particolare nel comune di Pontinia.
Giorgio Libralato
Il ricorso di Nicola Cosentino, sottosegretario, contro l’arresto, era stato respinto. Secondo “L’espresso” l'impero Cosentino, il cui gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.


www.ansa.it Cosentino si dimette da sottosegretario e da coordinatore
Dimissioni anche da coordinatore Pdl Campania
18 febbraio, 18:39
ROMA - Nicola Cosentino ha rassegnato le dimissioni anche da sottosegretario all'Economia oltre che da coordinatore regionale del Pdl in Campania. Ha spiegato la portavoce, Paola Picilli, sottolineando che per Cosentino si tratta di "dimissioni irrevocabili".

"Avevamo chiesto mesi fa le dimissioni di Cosentino. Allora la maggioranza le respinse, ora abbiamo chiesto, tramite il capogruppo, che il governo ci spieghi quali novità ci sono e ci spieghi il ripensamento", chiede il segretario del Pd Pier Luigi Bersani.

"Le dimissioni di Cosentino vanno respinte dai vertici del Pdl al fine di garantire un suo contributo in campagna elettorale e per evitare che nella vicenda dell'alleanza con l'Udc appaia che ci sono vincitori e vinti": lo afferma Italo Bocchino, presidente vicario del gruppo del Pdl alla Camera.
"Le dimissioni di Cosentino mettono a nudo le tante difficoltà interne al Pdl ma rappresentano anche una comprensibile ribellione ad un metodo autoritario in voga nel partito del pensiero unico berlusconiano in cui uno a Roma decide e gli altri sui territori obbediscono". Così Marco Di Lello coordinatore della segreteria nazionale del Psi. "Si apre ora un'ulteriore opportunità per il centrosinistra per vincere le elezioni regionali in Campania ed anche le provinciali di Caserta. D'altra parte - conclude Di Lello - De Luca con una rimonta straordinaria ha già quasi colmato il vantaggio del centrodestra e le tante contraddizioni interne al Pdl sono certo penalizzeranno pesantemente il partito di Berlusconi".
"Le dimissioni di Cosentino da sottosegretario e coordinatore del Pdl in Campania sono solo la conclusione di una questione di potere interna al Pdl in Campania, se non una mossa elettorale. E comunque sono tardive ed insufficienti. Cosentino è accusato di reati gravissimi e di collusione col clan dei Casalesi. Se vuole davvero dare un segnale positivo e credibile, si dimetta da deputato e corra a farsi processare". Lo afferma il presidente dei deputati dell'Italia dei Valori Massimo Donadi.

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