Il tema dei rifiuti dopo 30 anni di proposte degli ambientalisti in Italia e in provincia di Latina è ancora lontano da una soluzione.
Anzi in provincia di Latina, stando alle notizie degli organi di informazione, pare siamo sospesi nel medioevo culturale e politico, tra malaffare, denunce, arresti, indagini e disorganizzazione e improvvisazione.
Dopo oltre 20 anni di situazioni denunciate periodicamente relative alla discarica, tra presenze inquinanti, pare denunciate da alcuni pentiti di associazioni malavitose degli anni 90 nell'area S0 della discarica, la zona sotto la quale l'Arpa Lazio ha recentemente accertato l'esistenza di masse metalliche.
Non solo ci sono notizie di ulteriori arresti che coinvolgerebbero anche un esponente della stessa discarica in altre indagini in corso di questi giorni, tra notizie di navi dei veleni e indagini della bicamerale, presieduta dal senatore Pecorella (oltre che di tutti gli enti di controllo) che sarà a nella discarica di Latina per verificare connessioni con lo smaltimento di fusti tossici.
Quindi anche Prefettura e Regione Lazio si sono attivate sulla questione.
Nonostante tutto, il commissariamento della provincia di Latina durato 5 anni (promosso dalla giunta “amica” di Storace) si è concluso lo scorso anno, ma anche non sembra vi siano iniziative idonee a risolvere il problema.
Addirittura si avvia l’ampliamento della discarica esistente, senza tenere conto delle ennesime sanzioni della comunità europea per aver disatteso ancora una volta le direttive condivise.
Pare evidente l’incapacità o l’impossibilità di adottare le uniche soluzioni logiche, tecniche, economiche, imprenditoriali, occupazionale idonee e non il solito rinvio.
Che la discarica non sia la soluzione del problema rifiuti lo sanno pure i bambini, dall’inquinamento, alle azioni criminali (che come abbiamo visto sopra sembrano costanti), all’impossibilità di trovare nuove zone, tolte all’agricoltura o a qualsiasi altra ragionevole destinazione, per farne discarica.
Cioè la dichiarazione del fallimento dell’umanità.
Che nemmeno l’incenerimento dei rifiuti sia la soluzione, oltre ai bambini, lo sanno anche gli industriali, gli imprenditori o di coloro che oggi si dichiarano tali.
Lasciando, perdere per un attimo le questioni sanitarie e ambientali, l’aumento di tumori, di malattie cardiache, le nanopolveri e particelle, la diossina, sappiamo che solo il 35% circa dei rifiuti può essere bruciato per produrre energia.
Altrettanto l’energia prodotta è pari a circa il 30% di quella che serve per alimentare i bruciatori.
Poi il 30% dei rifiuti bruciati diventano rifiuti speciali che vanno smaltiti in un'altra discarica.
Negli Stati Uniti, che gli inceneritori li hanno abbandonati da un decennio, sostituendoli con la raccolta differenziata, ormai nessun imprenditore è così folle da proporli.
A meno di non arrivare nel Bel Paese dove, nonostante le sanzioni della comunità europea, usano gli incentivi che dovrebbero finanziare le energie naturali e rinnovabili (il Cip 6) per costruire inceneritori.
Se venisse costruito un inceneritore per la provincia di Latina questo costerebbe circa 800 € per ogni persona, circa 3.000 € per famiglia e si darebbe lavoro a circa 30/50 persone.
Attuare invece la raccolta differenziata costa circa 30 € a persona (il 3,75% dell’inceneritore), si possono ridurre i costi a carico dei comuni di circa il 20% (quindi anziché pagare una bolletta dei rifiuti 100 € la pago di 80 €), e si ottengono risorse (materie prime seconde da destinare a nuovi prodotti), si risparmia energia e si aumentano i posti di lavoro.
Solo per la raccolta differenziata in provincia di Latina si può arrivare a circa 500/800 nuovi posti di lavoro (anziché 30/50), mentre le nuove attività (di riciclo e produzione di nuovi oggetti derivanti dal riciclo) potrebbero costituire circa 1000 nuovi posti di lavoro.
Cosa pensano invece gli attuali amministratori?
Secondo le linee programmatiche del secondo mandato 2009-2014 del Presidente Armando Cusani (di cui si riporta di seguito per esteso l’intera parte del programma relativa ai rifiuti)
Per quanto ai rifiuti tre saranno gli assi portanti della nostra azione:
• La riduzione del conferimento in discarica;
• L’incentivazione della raccolta differenziata;
• La valorizzazione dei rifiuti.
Qual’era invece il programma del candidato a presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo nel 2005 (di cui si riporta di seguito per esteso l’intera parte del programma relativa ai rifiuti)?
“Alle raccolte tradizionali (vetro, plastica, carta, alluminio) deve essere necessariamente affiancata la raccolta del rifiuto organico compostabile e si devono avviare raccolte differenziate presso le grandi utenze. Si tratta, più in generale, di innescare un circuito intelligente del recupero, capace di dare sbocchi al materiale raccolto per risparmiare materia prima, capace di stimolare una nuova imprenditorialità amica dell’ambiente.
L’obiettivo del 35% di raccolta differenziata prevista dalla legge è da raggiungere e superare
con un sistema capillare e dettagliato di raccolta con l’impiego delle migliori tecnologie.
99Attivazione di piani straordinari finalizzati a garantire la riduzione e riciclaggio. Innovare, innovare, innovare.
Nel trattamento dei rifiuti occorre superare rapidamente il sistema in discarica ed i suoi pesanti impatti sul suolo, sull’aria e sull’acqua.”
Riusciranno i presidenti Cusani e Marrazzo a risolvere il problema rifiuti o continueranno a rimandare a chi verrà dopo di loro?
E’ sufficiente il loro programma? I due programmi sembrano in contraddizione tra di loro.
Pontinia 24 ottobre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
le linee programmatiche del secondo mandato 2009-2014 del Presidente Armando Cusani
Per quanto ai rifiuti tre saranno gli assi portanti della nostra azione:
• La riduzione del conferimento in discarica;
• L’incentivazione della raccolta differenziata;
• La valorizzazione dei rifiuti;
Continueremo le politiche di incentivazione della raccolta differenziata che premino i comuni ed i comportamenti virtuosi, lo faremo chiedendoci quali altre azioni possono essere messe in campo per migliorarci, nella consapevolezza che il recupero della materia di per sé spesso e volentieri non risulta economicamente svantaggioso e per essere veramente efficace richiede costi molto elevati.
Compendiare gli aspetti economici immediati in un bilancio più globale dovrà essere un nostro obiettivo per evitare che questi costi siano riversati sui cittadini. Per questo, oltre alla raccolta differenziata si definiranno le capacità di smaltimento connesse alla termovalorizzazione, individuandone la tipologia e le localizzazioni in grado di garantire alla nostra Provincia la continuità delle possibilità di smaltimento e l’indipendenza della tariffa, che noi immaginiamo sociale e non dettata dalle logiche dei gestori degli impianti romani.
Consideriamo questo un obiettivo primario e vogliamo farlo dialogando con i comuni, le società di gestione, le associazioni della società civile, tutti coloro che hanno idee innovative da proporre.
IL NOSTRO OBIETTIVO
• dar corso al potenziamento del servizio di raccolta differenziata attraverso incentivi economici a favore dei Comuni con fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Latina);
• proseguire ed implementare la campagna di forte sensibilizzazione dei cittadini all’uso della raccolta differenziata;
• realizzare un polo industriale costituito da un impianto di selezione e da un contiguo impianto di termovalorizzazione del CDR c/o frazione secca per il recupero energetico;
• concretizzare la realizzazione di stazioni di trasferenza, trasporto dei rifiuti dalle stesse al polo industriale, in modo da realizzare un sistema di trasporto centralizzato e baricentrico rispetto ai Comuni in essa afferenti;
• procedere alla chiusura definitiva delle attuali discariche di Borgo Montello ed alla bonifica delle stesse, anche attraverso il recupero dei rifiuti in essa presenti, oltre che alla riqualificazione urbana dell’area ed all’individuazione di forme di ristoro per il territorio che ha subito per anni tale servitù;
• combattere l’inquinamento elettromagnetico attraverso l’adozione di un Piano delle Antenne
• prevedere forme di mitigazione ambientale e forme di compensazione per Comuni più esposti all’impatto ambientale dell’impiantistica necessaria a dar vita al predetto sistema.
Dal programma elettorale del candidato a presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo
Raccolta differenziata si, discariche no, rifiuti pericolosi no
In questo contesto la raccolta differenziata dovrebbe essere potenziata vigorosamente.
In tale campo siamo veramente indietro: i sestultimi in Italia, tra Calabria e Campania:
sono i dati del Ministero dell’economia e delle finanze a dirlo. Questo è un passaggio cruciale, se vogliamo avvicinarci ad una gestione europea dei rifiuti e se vogliamo occuparci veramente dell’ambiente. Alle raccolte tradizionali (vetro, plastica, carta, alluminio) deve essere necessariamente affiancata la raccolta del rifiuto organico compostabile e si devono avviare raccolte differenziate presso le grandi utenze. Si tratta, più in generale, di innescare un circuito intelligente del recupero, capace di dare sbocchi al materiale raccolto per risparmiare materia prima, capace di stimolare una nuova imprenditorialità amica dell’ambiente.
L’obiettivo del 35% di raccolta differenziata prevista dalla legge è da raggiungere e superare
con un sistema capillare e dettagliato di raccolta con l’impiego delle migliori tecnologie.
99Attivazione di piani straordinari finalizzati a garantire la riduzione e riciclaggio.
Incremento e massimo utilizzo dell’attuale impiantistica.
Innovare, innovare, innovare.
Nel trattamento dei rifiuti occorre superare rapidamente il sistema in discarica ed i suoi pesanti impatti sul suolo, sull’aria e sull’acqua.
Nel trattamento e selezione dei rifiuti va ridotta il più possibile la quota finale da smaltire.
Bisogna realizzare impianti e usare nuove tecnologie che riducano gli impatti ambientali per lo smaltimento dei rifiuti residuali, che vadano oltre impianti basati su tecnologie rilevatesi superate e obsolete.
Il problema del trattamento dei rifiuti speciali pericolosi è un tema che necessita di un forte impegno diretto della Regione. Nel Lazio non esistono impianti di trattamento o smaltimento dei rifiuti ma solo pochi ed insufficienti centri di stoccaggio provvisorio che inviano i rifiuti in impianti del Nord Italia o addirittura all’estero: i costi sono insopportabili, l’affidabilità del processo dubbia. Questo è un punto da cambiare intervenendo con una programmazione che andrà svolta con le associazioni di categoria degli industriali per verificare la qualità e la quantità dei rifiuti da trattare e, successivamente decidere, all’interno di un tavolo con le Associazioni Industriali e Artigianali Regionali, quale tipo di soluzione sia più razionale.
Infine, vi è la questione della gestione dei rischi di incidenti rilevanti (Direttiva Seveso 1 e 2). La Regione deve approvare finalmente una legge in questo senso.
In questi anni la questione dei rifiuti nella nostra Regione è andata assumendo sempre più il carattere dell’emergenza a causa anche del regime di commissariamento che ha bloccato ogni iniziativa da parte degli enti territoriali e annullato la partecipazione democratica.
E’ necessario uscire pertanto dal regime commissariale.
E’ necessario riformulare il piano regionale dei rifiuti con le seguenti linee:
Incentivare la politiche di riduzione della produzione dei rifiuti: interventi sulle imprese affinché producano materiali in tutto o in parte riciclabili; accordi con le grandi reti distribuzione per ridurre la quantità d’imballaggi primari e disincentivare l’usa e getta;
Raccolta differenziata per portare ogni Comune del Lazio a superare la quota del 35%;
Realizzare impianti e usare nuove tecnologie che riducano gli impatti ambientali per lo smaltimento dei rifiuti residuali e che vadano oltre impianti basati su tecnologie rilevatesi superate e obsolete;
Favorire l’aggregazione delle gestioni in capo a imprese affidabili;
Riutilizzare materiali e oggetti attraverso un Piano per l’incentivazione alle imprese che operano nel settore del riuso dei materiali;
Attivazione di piani straordinari finalizzati a garantire la riduzione e il riciclaggio, con incremento e massimo utilizzo dell’attuale impiantistica.
Legge Regionale sulla gestione dei rischi di incidenti rilevanti.
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16 commenti:
ma il marrazzo "pazzo" quello della turbogas si no non lo so vedremo faremo abbiamo fatto ...ho promesso... il doc deve passare in giunta regionale per attuarlo... Giorgio non ti sembra una strana coincidenza che la vicenda "trans-ricattatoria" sia uscita appena dopo aver firmato quel documento essenziale al NO TURBOGAS ?
forza pontiniaecologia!
Ci sono altre motivazioni. Tra queste la pressione continua esercitata dal sindaco e non solo su alcune parti del centro sinistra in regione.
Fate ridere! Abusate della credulità popolare e dell'ignoranza di molte persone che non conoscono certe situazioni e interessi politici.
Intanto non ero candidato quindi l'argomento non mi interessa. Poi c'è una grossa differenza con la destra che trama e che di fronte agli scandali non si dimette.
LIBRALATO GUARDA CHE MARRAZZO NON SI E' MICA DIMESSO...SI E' SOLO AUTOSOSPESO. LO STIPENDIO LO PRENDE LO STESSO. CREDO CHE QUESTA VICENDA DEBBA FRTI RIFLETTERE. QUANDO PARLAVATE DI SUPERIORITA' MORALE DELLA SINISTRA E POI...SIETE UGUALI AGLI ALTRI. PERO' IN UNA COSA SIETE PIU' BRAVI...NEL PRENDE PER IL CULO LE PERSONE. BRAVISSIMI ANCHE A PONTINIA- FATE RIDERE.
MICCICHE'
Cari amici di destra c'è una grossa differenza tra voi e la sinistra, cioè l'ammettere responsabilità e passare la mano.
A Pontinia, come in regione, non c'è solo la sinistra ad amministrare, ma una buona parte del centro e della destra. Ammesso che abbia ancora senso parlare di sinistra.
Di destra ci sarai tu che sostieni Subiaco, privatizzazione del teatro Fellini (sperlonga), mega centro commerciale (Tutti) ecc ecc credo che qui quello di destra conservatore sei proprio tu. Ovviamente lo fai per convenienza politica e spirito di servizio rispetto ai tuoi amici.
Miccichè
Signor Miccichè la sua confusione è totale che scrive a sproposito senza conoscere i fatti. Lei dovrebbe sapere come la penso sugli argomenti citati.
Però con una scusa o l'altra sostieni questi amministratori incapaci. Se la pensi diversamente dovresti prendere le dstanze. Invece ne condividi il percorso. Pensi di essere furbo?
Assolutamente. Ho scritto in non so quali modi sia il mio obiettivo (che poi è lo stesso del 2006 per chi lo avesse dimenticato):
- uscire da acqualatina;
- non fare realizzare centrali a biomasse e turbogas;
- superare il dissesto.
seeeee secondo giorgio tutti i blogger hanno le idee confuse sono di destra, non informati, ignoranti e chi più ne ha più ne metta!
Praticamente inutile discutere con chi ha la presunzione di di sapere tutto.
Bertoldo Bertoldino e Cacasenno
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno mi attribuiscono affermazioni non vere, tanto per cambiare. Non è un problema mio se siete di destra o sinistra o centro. Mi interessano le idee, quando dimostrate di averne ne riparliamo con chi ce l'ha, destra, sinistra, centro o extraparlamentari, come il sottoscritto.
Libralato giustifica..come al solito! Girgio fai politica ammettilo!
è sempre stata la mia aspirazione, ma non nel senso di essere eletto, non mi interessa
LIBRALATO TIRA FUORI LE PALLE CANDIDATI! NON TI NASCONDERE DIETRO TOMBOLILLO!!!
MITRAGLIA
Come battuta non è male. A cosa e quando mi dovrei candidare?
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