venerdì 21 agosto 2009

destra e sinistra

Con il termine destra, utilizzato in ambito politico, si indica la componente del Parlamento che si siede a destra del presidente dell'assemblea. Tradizionalmente queste posizioni vengono ricoperte da chi rappresenta le posizioni di tendenza più conservatrice.
Storia del termine [modifica]
Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese. Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare le tre classi sociali allora istituite: il clero, la nobiltà e il terzo Stato. Quest'ultimo si ordinò all'interno dell'emiciclo con gli esponenti conservatori capeggiati da Pierre Victor de Malouet che presero i posti alla destra del Presidente, i radicali di Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau quelli alla sinistra. Questa divisione si ripresentò anche in seguito, quando si formò l'Assemblea nazionale. A destra prevaleva una corrente volta a mantenere i poteri monarchici, a sinistra stava la componente più rivoluzionaria.

Quando, a fine agosto, si discusse l'articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che riguarda la libertà religiosa, "coloro i quali tenevano alla religione e al re si erano messi alla destra del presidente, per sfuggire alle urla, ai discorsi e alle indecenze che avevano luogo nella parte opposta", dove stava la componente più rivoluzionaria (Marcel Gauchet). La denominazione si consolidò durante l'Assemblea legislativa e la Convenzione Nazionale. Con Restaurazione la distinzione si conferma come una caratteristica costante del sistema parlamentare, destinata a durare. Dalla Francia si estese rapidamente a tutta l'Europa. Nel periodo della Restaurazione, la destra era occupata dai monarchici (les ultras).

Nel corso del Novecento, la destra ha compreso posizioni ideologiche come il conservatorismo, il nazionalismo, il liberismo, il cristianesimo democratico e il liberalismo. Mentre in Italia ha prevalso a lungo l'uso del termine "destra" per le posizioni più estreme dello schieramento politico, in altri Paesi, come la Francia o il Regno Unito, tale espressione è stata utilizzata per definire partiti di "destra moderata" o di centro-destra. In questo senso, i maggiori esponenti di tale destra nel Novecento sono forse stati Margaret Thatcher e Ronald Reagan, che hanno contribuito a trasformare il conservatorismo da ideologia statalista e protezionista in un pensiero prevalentemente liberale e individualistico.


La destra in Italia [modifica]

Giorgio Almirante, storico leader del MSILa prima volta che in Italia fece capolino il termine "destra" fu in riferimento della Destra storica, cioè della classe dirigente liberale e conservatrice che governò il Paese dall'unità per trent'anni. Il Fascismo, che conquistò il potere nel 1922, è stato poi catalogato come ideologia di "estrema destra". Da allora, per lungo tempo, si è usato il termine "destra" principalmente per riferirsi ai partiti neo-fascisti (come il Movimento Sociale Italiano) e monarchici (come il Partito Nazionale Monarchico). Nonostante ciò, anche il Partito Liberale Italiano è stato talvolta considerato la destra dell'arco costituzionale.

Per Mussolini tuttavia il Fascismo non c'entrava nulla con la destra[1].

Nella situazione attuale, nella fase della cosiddetta Seconda Repubblica, i partiti che si considerano parte della destra sono: Alleanza Nazionale, La Destra e il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Esiste poi un partito di centro-destra, Forza Italia, che si presenta alle elezioni del 2008 insieme ad Alleanza Nazionale e a gruppi minori all'interno de Il Popolo della Libertà. L'alleanza di quest'ultimo con la Lega Nord rappresenta l'evoluzione delle coalizioni di centro-destra avutesi dal 1994 ad oggi, il Polo delle Libertà e la Casa delle Libertà.
http://it.wikipedia.org/wiki/Destra_(politica)

Con il termine sinistra, utilizzato nel campo della politica, si indica la componente del Parlamento che si siede alla sinistra del Presidente dell'assemblea e, in generale, l'insieme delle posizioni politiche qualificate come progressiste.
Storia del termine [modifica]
Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese. Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare le tre classi sociali allora istituite: il clero, la nobiltà e il terzo Stato. Quest'ultimo si ordinò all'interno dell'emiciclo con gli esponenti conservatori capeggiati da Pierre Victor de Malouet che presero i posti alla destra del Presidente, i radicali di Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau quelli alla sinistra. Questa divisione si ripresentò anche in seguito, quando si formò l'Assemblea nazionale. A destra prevaleva una corrente volta a mantenere i poteri monarchici, a sinistra stava la componente più rivoluzionaria.

Quando, a fine agosto, si discusse l'articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che riguarda la libertà religiosa, "coloro i quali tenevano alla religione e al re si erano messi alla destra del presidente, per sfuggire alle urla, ai discorsi e alle indecenze che avevano luogo nella parte opposta", dove stava la componente più rivoluzionaria (Marcel Gauchet). La denominazione si consolidò durante l'Assemblea legislativa e la Convenzione Nazionale. Con Restaurazione la distinzione si conferma come una caratteristica costante del sistema parlamentare, destinata a durare. Dalla Francia si estese rapidamente a tutta l'Europa. Nel periodo della Restaurazione, la sinistra era occupata dai settori rivoluzionari.

Nel corso del Novecento, la sinistra ha compreso posizioni ideologiche come la socialdemocrazia, il socialismo democratico, il comunismo e, sotto certi profili, il liberalismo sociale. Il termine left è stato utilizzato nel Regno Unito per indicare le componenti liberale (erede degli Whig) e laburista, il termine linke in Germania per indicare prevalentemente i Socialdemocratici.


La sinistra in Italia [modifica]
La prima volta che in Italia fece capolino il termine "sinistra" fu in riferimento della Sinistra storica, che governò il Paese dal 1876 per vent'anni con Agostino Depretis. La matrice ideologica del raggruppamento era liberale progressista, e si rifaceva alle idee mazziniane, garibaldine e dunque democratiche. Negli anni di governo della Sinistra storica, si fecero strada alcune forze politiche allora catalogate come "estrema sinistra": il Partito Repubblicano Italiano e il Partito Radicale storico. La Sinistra storica venne poi succeduta al governo del Paese dalla cosiddetta Sinistra liberale, cioè dall'ala più progressista dello schieramento liberal-conservatore.

Nel Novecento maggiori partiti di sinistra attivi sono stati il Partito Socialista Italiano (il partito più antico, poi Socialisti Italiani e Socialisti Democratici Italiani, oggi di nuovo Partito Socialista), il Partito Comunista Italiano (in seguito Partito Democratico della Sinistra e Democratici di Sinistra) e il Partito Socialista Democratico Italiano e, entrambi nati da scissioni del primo. Non mancarono poi partiti più moderati, ma comunque ascrivibili alla sinistra sotto molti profili:il Partito Radicale e lo stesso Partito Repubblicano Italiano.

Oggi all'area "moderata" o "riformista" della sinistra (detta anche centro-sinistra) appartengono il Partito Democratico, che tuttavia ha al suo interno significative componenti centriste, e il già citato Partito Socialista, che presidia la sinistra tradizionale. All'area della sinistra aderiscono a diverso titolo: il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani, il Movimento per la Sinistra, la Federazione dei Verdi e Sinistra Democratica. Questi cinque partiti sono stati spesso caratterizzati come facenti parte della c.d. sinistra radicale, cioè più estrema. Altre formazioni di estrema sinistra sono il Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra Critica.

http://it.wikipedia.org/wiki/Sinistra_(politica)

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