domenica 26 aprile 2009

23 anniversario della tragedia di Cernobyl

23 anniversario della tragedia di Cernobyl
Oggi, 26 aprile, ricorre il 23. anniversario di una delle più grandi tragedie dell’umanità, e dei suoi errori tecnologici, contemporanea con i noti fatti di Cernobyl.
L’esplosione, avvenuta nella notte del 26 Aprile 1986 al reattore n.4 della Centrale Nucleare di Chernobyl, causò la distruzione, oltre del reattore, stesso anche delle unità di refrigerazione passiva, della sala macchine e di altri edifici. I danni alle strutture sono stati identificati attraverso controlli esterni e di penetrazione attraverso aree accessibili (determinate dal livello di radiazioni e dal grado di distruzione).
Le piaghe che hanno devastato i corpi dei liquidatori continuano sotto altre forme: con il silenzio dei mass media, con la disinformazione, con la minimizzazione dei danni, con il pietismo.
7.500 liquidatori sono morti. 200.000 le vittime di Chernobyl.
Quante altre piaghe?
Anche il territorio, l’ambiente e la salute della provincia di Latina ha pagato (e continua a pagare) un tributo al nucleare, con gli incidenti (18 per la centrale del Garigliano) accaduti alle 2 centrali che gravano sul nostro territorio, con denunce e informazioni sull’argomento.
Ma come spesso succede la storia insegna poco e chi non la conosce o fa finta di non conoscerla rischia di commettere gli stessi errori più volte.
Anche per la scelta di molti organi di informazione di non parlare di queste notizie perché sconvenienti per una certa classe politica.
Gorge Bush intendeva anch’egli tornare al nucleare negli Usa (dove le centrali nucleari da decenni non si realizzano più) ma le stesse ditte e aziende non sono interessate ad impianti e progetti antieconomici.
Tante sono le iniziative contro il nucleare e la relativa autodistruzione e in favore del futuro dell’umanità, tra queste segnalo:
1) “Riteniamo che il NUCLEARE sia insostenibile sia economicamente sia per la sicurezza dei cittadini e la difesa dell’ambiente. Condividiamo la scelta di promuovere il SOLE come fonte energetica principale da cui attingere per le nostre esigenze energetiche. Chiediamo una firma per un SI forte e convinto ad una necessaria inversione di rotta energetica;

2) 20/04/09 SELLAFIELD IL LUOGO PIU' PERICOLOSO D'EUROPA Secondo GreenPeace, i reattori a plutonio del complesso atomico di Sellafield sono una vera e propria "Chernobyl allo slow-motion".
[SEGUE www.progettohumus)]

(da www.progettohumus.it) 1980 - Garigliano (Caserta - Italia).
Ennesimo incidente nella centrale del Garigliano dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c'erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale.
L'incidente provoca la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, Cesio 134 e Cobalto 60).
Qualche giorno dopo l'incidente si registra la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume Garigliano.

I lavori per la realizzazione della centrale nucleare del Garigliano iniziarono nel 1959 e finirono nel 1964 e già nel 1963 iniziò il primo di una lunga serie di incidenti e/o malfunzionamenti più o meno gravi.
Per l'esattezza gli incidenti di rilievo furono 18 fino al 1982, ma solo nel novembre del 1980 ci fu la prima segnalazione ufficiale ai comuni limitrofi delle Province di Caserta e Latina di un incidente dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c'erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale. L'incidente provocò la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, Cesio 134 e cobalto 60). Qualche giorno dopo l'incidente si registrò la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume
Garigliano.
Purtroppo casi simili a questo, oggetto di studi scientifici, sono innumerevoli. Così come sono innumerevoli i casi di malformazioni fetali di piante, animali ed esseri umani e di tumori ed altre patologie direttamente riconducibili all'inquinamento radioattivo, nella zona di Sessa Aurunca, Castelforte, Minturno e gli altri comuni vicini. (http://www.wwfaversa.it/centralenucleare.htm)
Pontinia 25 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

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