venerdì 29 agosto 2008

Catasto ai Comuni: stop del Consiglio di Stato

Alcuni comuni, nel recente passato, tra questi anche Pontinia, hanno attribuito rendite catastali ai fabbricati che non l’avevano o che non erano accatastati, chiedendo, ovviamente, il pagamento dell’Ici relativa.
Diversi contribuenti avevano protestato evidenziando l’anomalia confermata dal Consiglio di Stato.
29 agosto 2008 Giorgio Libralato

Da http://www.edilportale.com/
Catasto ai Comuni: stop del Consiglio di StatoConfermata la sentenza con cui il Tar bocciava l’attribuzione ai Comuni della facoltà di riclassare gli immobili
di Rossella Calabrese

29/08/2008 - Con l’Ordinanza n. 4474 del 26 agosto 2008, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso con cui l’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) chiedeva l’annullamento della sentenza 4259/2008 del Tar Lazio relativa al decentramento delle funzioni catastali ai Comuni. Secondo i giudici di Palazzo Spada, “trattandosi di problemi di natura organizzatoria, il danno paventato non appare né grave né irreparabile”.

Ricordiamo che con la sentenza n. 4259 del 15 maggio 2008 il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso con il quale la Confedilizia contestava la legittimità della possibilità per i Comuni, data dal Dpcm 14 giugno 2007 sul decentramento del Catasto, di determinare l’estimo di singoli immobili, sottraendo tale competenza all’Agenzia del territorio. Secondo la Confedilizia, l’attribuzione diretta in materia di estimi ai Comuni contrasta con l’art. 1, comma 197, della Finanziaria per il 2007, che prevedeva che i Comuni “partecipassero” solamente alla determinazione degli estimi (e quindi delle imposte), essendo la decisione finale riservata allo Stato e per esso all’Agenzia del territorio.

Il Tar Lazio ha accolto il ricorso di Confedilizia affermando che “l’attribuzione ai Comuni dell'esercizio della potestà autoritativa di procedere al classamento e quindi alla definizione della relativa rendita catastale costituisce un’opzione non prevista dalla legge nell’ambito del trasferimento di funzione catastali”. All’indomani della sentenza, l’ANCI aveva subito espresso l’intenzione di impugnare la sentenza. (leggi tutto).

Il Consiglio di Stato nega dunque la sospensiva degli effetti della sentenza 4259/2008 del Tar richiesta dall’Anci, insieme con 300 Comuni; in altre parole, impedisce per il momento ai Comuni di andare avanti sulla via del decentramento del catasto.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, in un comunicato ha dichiarato: “La nostra fiducia nella giustizia amministrativa è stata confortata dalle decisioni sia del Tar che del Consiglio di Stato. Il Governo ha ora campo libero per provvedere ad una riforma del Catasto che corrisponda alle esigenze di un fisco giusto ed equo, basato sulla redditività – reale o imputata – degli immobili così come del resto prevede il programma elettorale delle forze politiche premiate dall’elettorato”.

Con Confedilizia si è schierato il Codacons, che ha invitato “tutti coloro che hanno ricevuto una nuova classificazione dell’immobile ai fini ici dal comune a fare ricorso al Tar e a pagare l’Ici secondo la vecchia classificazione”.

L’Anci invece ha accolto “con stupore le notizie diffuse da Codacons e Confedilizia in merito alla decisione, contenuta nell’ordinanza 4474/2008”. “La lettura dell’ordinanza – secondo l’Anci - consente di affermare che l’appello presentato da Anci non è stato respinto; è stata semplicemente negata la sospensione cautelare dell'esecuzione della sentenza”. “Nel merito – ha aggiunto l’associazione – l’appello presentato da Anci deve quindi ancora essere discusso e lo sarà quando verrà fissata la data della relativa udienza. Per questo, appare perlomeno avventato e fuori luogo ogni appello ai cittadini affinchè impugnino atti adottati dai Comuni”. L’Anci – conclude il comunicato – “continua dunque la sua battaglia, impregiudicata dall’ordinanza del Consiglio di Stato, e torna comunque a sollecitare un intervento del legislatore e del Governo su una questione che appare fondamentale proprio nel momento in cui nel Paese si parla di federalismo fiscale e di attribuzione ai Comuni di tutta l’imposizione immobiliare.”

La Confedilizia ha immediatamente risposto: “Il comunicato dell’Anci, per quanto riguarda la Confedilizia, è totalmente, e volutamente, fuorviante. La nostra Organizzazione ha solo detto quanto l’Anci conferma, e cioè che il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta dei Comuni di sospendere gli effetti della sentenza del Tar. La conclusione inequivoca, e sulla quale è proprio inutile imbastire giochi di parole, è una sola: che resta bloccato il decentramento delle funzioni catastali ai Comuni, ai quali è inibita ogni attività già agli stessi attribuita dal decreto del Presidente Prodi annullato dal Tar”.
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