giovedì 10 luglio 2008

incidenti nucleari a catena, tocca alla Francia

Continuano con cadenza impressionate gli incidenti nucleari anche in Europa e anche in impianti che vengono presi ad esempio per nuove centrali in Italia.
Rubbia, il premio nobel, ha dato tante lezioni in materia anche ai candidati premier in materia di energia (ricordiamo la trasmissione dove ha smentito, tra gli altri, Casini).
Il nucleare non è la risposta né economica (il costo di produzione considerato quello di costruzione delle centrali e poi dello smaltimento delle scorie non è conveniente rispetto alle altre tecnologie), né del futuro (l’uranio disponibile non arriverà al prossimo secolo se venissero realizzate le centrali di cui si parla), né in termini di sicurezza.
Attualmente il nucleare produce meno del 10% dell’energia mondiale.
L’Italia consuma oltre l’85% dell’energia prodotta in Italia (quindi senza nucleare) ed esporta più energia di quella che importa.
5 Luglio 2008 -Tricastin, Francia. Denuncia della CRIIRAD: più di 770 tonnellate di rifiuti radioattivi sotterrati, per più di 30 anni, direttamente nel terreno nel sito nucleare di Tricastin.8 Luglio 2008 -Tricastin, Francia. Fuga di una soluzione contenente uranio in una fabbrica del sito nucleare di Tricastin a Bollène (Vaucluse). Circa 30 metri cubi di soluzione di uranio si sono versati sul suolo, una parte all’interno dello stabilimento ed un’altra nelle acque della Gaffière e poi dell’Auzon. Vietati il consumo di acqua, di pesce, l’irrigazione, i bagni e gli sport nautici ed acquatici.
Pontinia 10 luglio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
2008-07-09 13:22
NUCLEARE, IN FRANCIA MISURE SICUREZZA DOPO INCIDENTE TRICASTIN
PARIGI - Sono state mantenute per tutta la notte le misure di sicurezza precauzionali nei comuni intorno alla centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, dopo che ieri, durante il lavaggio di una cisterna, parte di 30 metri cubi d'acqua usata, contenente 12 grammi di uranio per litro, era accidentalmente finita in due fiumi vicini. Divieto di attività nautiche, bagno e pesca lungo il Gauffiere e l'Auzon, blocco della distribuzione di acqua potabile e dei prelievi privati dai due fiumi, oltre che dell'irrigazione dei campi nelle aree interessate dalla fuoriuscita. Intanto arrivano critiche alla gestione della vicenda. La Commissione di ricerca e d'informazione indipendente sulla radioattività (Criirad) ha denunciato la "mancanza di affidabilità" della centrale di Tricastin, spiegando che "il rischio sanitario è effettivamente lieve, ma questo incidente, non trascurabile, giunge in seguito a un numero crescente di altri incidenti, che mostrano un degrado della gestione delle scorie su un sito destinato invece a svilupparsi". Criticato anche il modo di dare informazioni sull'accaduto: "l'utilizzo dell'unità di misura della massa (il grammo) - ha aggiunto il Criirad - invece di quella della radioattività (il becquerel) non rende conto dell'ampiezza della fuga". La perdita, conclude la commissione, avrebbe riversato nei fiumi "uno scarico più di 100 volte superiore al limite annuale". Si è fatta sentire anche l'organizzazione 'Uscire dal nucleare', secondo la quale "é impossibile che una tale fuga, contenente uranio, non abbia conseguenze importanti sull'ambiente e sulla salute delle persone".

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