giovedì 20 marzo 2008

manifesti selvaggi

La Lista Civica Liberi e Forti che nelle elezioni politiche sostiene “il Popolo della Libertà”, invita tutti a rendere sempre ordinate e pulite le città anche durante l’attuale campagna elettorale. Quindi sottoscrivono un Patto con gli Elettori perché i manifesti siano affissi solo sui tabelloni appositamente sistemati dalle Amministrazioni Comunali al numero assegnato dall’Ufficio Elettorale.
Quindi durante la campagna elettorale ci atterremo scrupolosamente a quando deciso dagli uffici elettorali del Comune.
Questa iniziativa della Lista Civica Liberi e Forti è mirata a far comprendere che l’intervento di propaganda nelle città sia dignitoso e rispettoso del senso civico, nel rispetto di tutti i cittadini.
Il Presidente
Giuseppe Anitori

Pontinia, 19 marzo 2008



Grazie dell'informazione.
Nel passato ho fotografato più volte e denunciato agli organi competenti persone che attaccavano manifesti fuori dagli spazi consentiti.
Tra questi anche un ex segretario di partito di an.
Inoltre ho fotografato manifesti fuori posto di fi, an, udc, oltre ad altri partiti.
Non solo proprio il candidato sindaco della lista liberi e forti aveva manifesti dappertutto compresi alberi, pali e segnali stradali.
Addirittura nei comuni di Latina, Sabaudia, Sezze, Terracina, Sonnino, Priverno.
Lo spazio dei verdi è stato occupato anche da Berlusconi.
In risposta a queste denunce il Prefetto qualche anno fa aveva convocato tutte le amministrazioni comunali e i partiti per evitare l'ennesimo scempio.
Eravamo presenti 3 segretari provinciali (oltre ai verdi lo sdi e la Mussolini).
Bastava scendere in piazza della Libertà.
Quando siamo saliti sugli spazi pubblicitari commerciali (quindi al di fuori degli spazi consentiti) c'erano i manifesti abusivi di un candidato di an.
Quando siamo scesi sopra quei manifesti c'erano i manifesti di un altro candidato, sempre di an.
Con tanto di nome e cognome.
Quindi mentre noi adempiamo al nostro dovere c'è sempre quello che sotto gli occhi di tutti, in pieno giorno, si fa gioco delle regole.
Spesso fa parte proprio di quello che oggi si chiama pdl.
Giorgio Libralato

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