SEDUTA DELLA GIUNTA MUNICIPALE
Deliberazione n° 282/2017 del 27/06/2017
DOCUMENTAZIONE PER LA COSTITUZIONE DELL'AZIENDA SPECIALE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO DI IGIENE URBANA E RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI. PROPOSTA DELLA GIUNTA AL CONSIGLIO COMUNALE.
Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
venerdì 30 giugno 2017
l'Arpa Lazio non pubblica i dati della qualità dell'aria delle centraline fisse in provincia di Latina. Questo succede almeno una volta a settimana dopo l'incendio di Pomezia e la nube tossica definita dagli organi di informazione il più grande incidente del centro Italia. Da due giorni non si conosce la qualità di Aprilia, Latina, Gaeta e Latina Scalo
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Frosinone: 29-06-2017
Latina: 27-06-2017
Rieti: 29-06-2017
Roma: 29-06-2017
Comune di Roma: 29-06-2017
Viterbo: 29-06-2017
Bollettino Quotidiano
Bollettino del 21.06.2017
Ultimo Report Settimanale
Bollettino N. 24
Periodo compreso tra il 12.06.2017 ed 18.06.2017 http://www.arpalazio.net/main/aria/sci/
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la provincia di Latina riempie di rifiuti Pontinia e il consorzio industriale di Mazzocchio. Via Costa dichiara guerra ai cittadini che già subiscono le puzze, i cattivi odori, le emissioni nocive di altri impianti. Non sono bastate le proteste delle amministrazioni e dei cittadini di Priverno, Roccasecca e Sonnino. Possiamo dire alla salute per 20 anni non si mette un freno a questi impianti insalubri
Ricerca, “Ispra rischia la chiusura: Galletti finanzi noi, non Sogesid”. Laboratori occupati da 40 giorni e precari sul tetto
L'Istituto per la Protezione e Ricerca Ambientale, ente pubblico vigilato dal ministero dell'Ambiente, si è visto ridurre di 13 milioni il contributo ordinario. E 93 precari sono stati licenziati. "Il ministero preferisce la costosa società controllata dal Tesoro" L’Istituto per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra), ente pubblico vigilato dal ministero dell’Ambiente, rischia il “collasso economico“. E per 93 ricercatori precari è arrivato il licenziamento. Per questo da 40 giorni i ricercatori e tecnicistanno occupando i laboratori e venerdì sono tornati a manifestare sui tetti della sede di Castel Romano. Lamentano il calo di 13 milioni del contributo ordinario girato all’ente dallo Stato, cosa che ha creato un disavanzo di bilancio di 6,3 milioni, e la contrazione del personale dalle 1.650 unità del 2008 alle attuali 1.200.
Il ministero guidato da Gian Luca Galletti, sottolinea il portavoce del sindacato Usb Ispra Nicola Lugeri potrebbe “intervenire con integrazioni al contributo annuale elargito dal Mef, ma “questo non ha mai voluto effettuare ulteriori passaggi stabili di finanziamento, se non per piccole attività aggiuntive, preferendo invece la ben più costosa società privata Sogesid“. Cioè la società in house dello stesso ministero dell’Ambiente, in realtà non privata ma controllata dal Tesoro, che dal 2015 ha assunto oltre 400 persone a tempo indeterminato ed è oggetto di un esposto all’Anac e alla Procura di Roma secondo cui ha “mascherato perdite” grazie alle tariffe incassate dal dicastero di Galletti per i servigi dei suoi dipendenti. Tariffe comprensive dei contributi, anche se sulle assunzioni a tempo indeterminato fatte nel 2015 i contributi non si pagavano.
Sul tetto insieme ai precari, segnala il sindacato, “ci sono anche i lavoratori di ruolo e insieme denunciano che i laboratori rimarranno senza personale altamente specializzato in analisi su matrici ambientali se il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, non interverrà con provvedimenti economici urgenti, per consentire il pareggio di bilancio già dall’anno in corso e per gli anni a venire”. Oltre ai laboratori di Roma, Milazzo, Ozzano, Chioggia e Livorno, Ispra gestisce il laboratorio Polveri Sottili di Roma, risultato primo in Europa sulle misure di Particolato nell’aria PM 10 e PM 2,5, e il Centro di produzione di Materiale di Riferimento. Una buona base di partenza, secondo l’Unione sindacale di base della ricerca, per la costituzione della rete nazionale dei laboratori di eccellenza del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale, costituito da Ispra e dalle Arpa/Appa.
Venerdì pomeriggio alle 15,30 al ministero del Lavoro ci sarà untentativo di conciliazione tra Ispra, ministero dell’Ambiente e Usb PI Ricerca che ha aperto la procedura per lo sciopero. “Al tentativo di conciliazione andiamo per obbligo di legge e non ci aspettiamo che Ispra receda dall’atteggiamento di chiusura sinora applicato”, dice Lugeri. “Vedremo se invece saprà, insieme al Ministero dell’Ambiente, trovare gli strumenti e le iniziative che l’assemblea degli occupanti ritenga indicative di un cambiamento”. di F. Q. | 30 giugno 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/30/ricerca-ispra-rischia-la-chiusura-galletti-finanzi-noi-non-sogesid-laboratori-occupati-da-40-giorni-e-precari-sul-tetto/3698017/
Bollette, passare alla tariffa di maggior tutela costa fino a 65 euro. Ecco come calcolare se conviene davvero
L'ultima versione del ddl concorrenza ha rinviato al 2019 l'obbligo per tutti gli utenti di sottoscrivere contratti sul mercato libero. Fino ad allora, chi vuole può chiedere di pagare i prezzi fissati dall'Autorità per l'energia. Ma il passaggio non è gratuito e richiede almeno due mesi. In più non tutte le aziende offrono anche il servizio tutelato
I consumatori hanno ancora due anni per dire addio alle tariffe di luce e gas fissate dall’Autorità per l’Energia (Aeegsi) che tutelano le famiglie da impennate di prezzi e comportamenti collusivi fra gli operatori. L’ultima versione del ddl concorrenza, approvata giovedì dalla Camera e inviata al Senato per l’ultima lettura, rinvia infatti di un anno, al 2019, la fine del mercato tutelato e il conseguente obbligo di sottoscrivere contratti sul mercato libero. Ma come si fa a capire se nel frattempo conviene rimanere con la tariffa dell’Autorità oppure è meglio scegliere tra i numerosi pacchetti promozionali offerti dalle società? E soprattutto, chi ha un contratto sul libero mercato come fa a chiedere il passaggio alla maggior tutela?
Non è semplice né lineare. Per capire quale società nella nostra zona offre anche il servizio di maggior tutela bisogna innanzitutto andare sul sito dell’Autorità. Selezionando regione, città e provincia usciranno le società disponibili. Se attualmente abbiamo un contratto con un operatore sul libero mercato, possiamo passare alla tutela scegliendo una delle aziende uscite dalla ricerca. Diversi da società a società l’iter e i costi. Sì, i costi: perché tutto questo ha un prezzo.
Facciamo un esempio: chi oggi compra l’energia da Enel sul mercato libero e vuol passare a quello tutelato sempre con Enel deve per prima cosa chiamare il Servizio elettrico nazionale di Enel (800900800) che invierà i moduli di richiesta di trasferimento. L’operazione costa 65 euro e comunque ci vogliono circa due mesi affinché la procedura si concluda. Altro esempio, con A2A. In questo caso bisogna chiamare il servizio maggior tutela di A2A (800894598 0 0245405649) e compilare i soliti moduli che verranno spediti a casa. Costo 16 euro, tempi due/tre mesi.
Visto che il tutto non è gratis, come si fa a capire se effettivamente conviene la tariffa fissata dall’Autorità? Anche qui le cose sono complicate. Ci sono infatti un’infinità di servizi on line che, a seconda di consumi e abitudini, calcolano e confrontano le proposte dei venditori del libero mercato: c’è il “Trova Offerte” dell’Autorità e ci sono supermoney, sostariffe, Facile, Tariffe segugio, Abbassa le bollette. Alcune associazioni dei consumatori offrono servizi ad hoc, come Altroconsumo. Non esistono però strumenti simili che permettano direttamente di confrontare le tariffe sul mercato tutelato con quelle sul mercato libero. E allora, in questo caso, occorre una comparazione manuale tra offerte delle singole società, districandosi tra vari passaggi on line e telefonici. E tenendo sempre a mente che sia le associazioni dei consumatori sia la stessa Autorità hanno più volte sottolineato come il mercato libero sia ancora molto insidioso, con frequenti pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevoli.
Ma vediamo nel concreto cosa è possibile fare. Innanzitutto bisogna sapere quanto costa un kilowattora per l’elettricità o un metro cubo standard (Smc) per il gas, sia con la maggior tutela sia con il pacchetto prescelto sul libero mercato e poi confrontare le due unità. Ad esempio, navigando un po’ e magari con l’aiuto dell’operatore del call center (che comunque ha l’obiettivo di far sottoscrivere il contratto e richiamerà il cliente nei giorni seguenti per sapere cosa ha deciso), sul sito di Eni e quello di Sorgenia si trova il prezzo a KWh o Smc relativo all’offerta elaborata in base a una serie di parametri personali (occorre inserire indirizzo, consumi, abitudini, elettrodomestici presenti in casa, se si vuole fattura on line o cartacea, etc). Dopo di che il consumatore da solo deve confrontare i prezzi ottenuti con quelli della maggior tutela consultabili sul sito dell’Autorità. Attenzione però: solitamente il prezzo “speciale” proposto dalle società è bloccato per un anno, passato il quale tutto può cambiare. Altre società, come Enel Energia ed E.On, oltre al prezzo a kilowattora calcolano anche direttamente il risparmio o costo in più rispetto alla maggior tutela.
Ma anche qui bisogna stare attenti: non c’è solo il prezzo da considerare ma pure le condizioni contrattuali. Prendiamo ad esempio l’offerta E-ligth di Enel. La tariffa è molto allettante, tra le più basse. Tuttavia, ci sono una serie di postille che potrebbero creare problemi. A differenza di altre offerte, si attiva e gestisce solo tramite il sito web e non c’è modo di avere assistenzadall’operatore. Inoltre, non si può fare alcun cambio prima dell’undicesimo mese di adesione, è vincolante quello che si sceglie all’inizio. Cioè se si opta per la tariffa monorarianon è possibile passare alla bioraria. Anche solo il cambio di residenza fa decadere l’offerta. E ancora: si paga solo tramite domiciliazione bancaria, quindi niente bollettini postali o carte di credito. Infine, nota più dolente, si prevede un conguaglio finale in caso siano stati superati i KWh previsti dal pacchetto (quindi non c’è la lettura del contatore) mentre con le altre offerte si paga per quello che consumi realmente.
Insomma, occhio al prezzo e alle postille che si vanno a sottoscrivere. Fatti i propri calcoli, infine, il consumatore può anche decidere di avvalersi della Tutela Simile, che prevede le stesse condizioni e tariffe della “Maggior Tutela”, con un bonus sulla prima bolletta a seconda dell’operatore. Per farlo è possibile visitare il sito dedicato (www.portaletutelasimile.it) dove sono presenti le offerte con il valore del bonus erogato dai vari fornitori di energia. Ciascun contratto avrà la durata massima di 12 mesi al termine dei quali si può scegliere se restare con l’operatore prescelto o selezionare un’offerta differente. di Elena Veronelli | 30 giugno 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/30/bollette-passare-alla-tariffa-di-maggior-tutela-costa-fino-a-65-euro-ecco-come-calcolare-se-conviene-davvero/3693696/
Grecia, Atene sommersa di spazzatura: netturbini in sciopero da 13 giorni contro la privatizzazione del business
L'unico settore del Paese in forte crescita, il turismo, è a rischio. Nella capitale ci sono 42 gradi e la situazione sta diventando insostenibile. Il governo intendeva risolvere il problema estendendo i contratti a breve termine dei lavoratori della nettezza urbana, ma un tribunale ha bocciato la decisione Creare caos e scompiglio nell’unico settore produttivo che in Grecia fa numeri davvero positivi è un’impresa riuscita, in questi giorni di caldo torrido al centro esatto dell’Egeo. Nel bel mezzo della stagione turistica, con la presenza nel Paese di moltissimi vip e turisti normali che già affollano le isole e la capitale greca (il calciatore Francesco Totti è a Mykonos e le maggiori località di tutta la Grecia sono già sold out su Booking), ieri Atene è stata invasa da una montagna di rifiuti. Il motivo? Lo sciopero dei lavoratori della nettezza urbana giunto al tredicesimo giorno in mezzo a un’ondata di afa opprimente. Chiedono una discussione seria sui nuovi contratti di lavoro e lo stop alla mannaia prevista dal quarto memorandum, con ulteriori restrizioni a pensioni e welfare avallate dal Parlamento ellenico due settimane fa. Ma allo stesso tempo non pochi dubbi vengono sollevati sull’assegnazione a società private del business dei rifiuti.
Ieri la temperatura ha superato i 42 gradi ad Atene e si prevede ancora più caldo in questo fine settimana. Gli spazzini protestano contro i tagli imposti dalla troika, l’aumento delle tasse anche sulle buste paga e le possibili clausole di salvaguardia imposte nel memorandum e di cui il governo non parla. Il problema è che tre settimane fa un tribunale greco ha respinto la decisione del governo di estendere i contratti a breve termine per i lavoratori pubblici della nettezza urbana. Ma la troika che ha supervisionato i tagli drastici alla spesa pubblica, ragionano i dirigenti del sindacato scesi in piazza Syntagma, non accetterà mai di confrontarsi con una sentenza che di fatto prescrive nuove assunzioni in quel settore senza prevedere sforbiciate altrove come forma di compensazione.
Un rompicapo complicatissimo da decifrare, con nel mezzo scene riprese dai social per le strade di tutta Atene, con montagnette di rifiuti che nessuno ritira. Se n’è occupato anche il New York Times. Proprio a cavallo delle trattative con l’Eurogruppo e con i creditori della troika sui nuovi prestiti e sul possibile dibattito per la ridefinizione del debito, e proprio quando potrebbero partire nuovi affari legati alle privatizzazioni, come la Dubai dell’Egeo progettata dai qatarioti nel vecchio aeroporto Ellenikon di Atene, ecco un mega sciopero che di fatto ostacola l’unico settore di tutta la Grecia che va bene.
Il turismo l’anno scorso ha fatto registrare il record di sempredei visitatori unici (22 milioni) e quest’anno, stando al boom delle prenotazioni online e dei nuovi voli low cost praticamente da tutto il mondo, certamente il dato migliorerà. A ciò si aggiunga la nascita entro 24 mesi di un museo dedicato a Ulisse nell’isola di Itaca, con itinerari mitologici ad hoc e il progetto del magnate colombiano George Roh che realizzerà a Corfù sea-cottage per 120 milioni di euro. di Francesco De Palo | 30 giugno 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/30/grecia-atene-sommersa-di-spazzatura-netturbini-in-sciopero-da-13-giorni-contro-la-privatizzazione-del-business/3698331/
Consip, Sciarelli in procura a Roma per essere interrogata: “Violazione di segreto? Risponderò a tutte le domande”
Alla conduttrice della trasmissione 'Chi l’ha Visto?' è stato anche sequestrato il telefono cellulare. Per l’accusa la giornalista avrebbe fatto da tramite per il passaggio delle informazioni tra il pm di Napoli Henry John Woodcock e Marco Lillo del Fatto Quotidiano, che invece ha completamente smentito questa versione dei fatti È arrivata in procura per essere ascoltata dai procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi sulla fuga di notizie nel caso Consip. Poco dopo le ore 15 e 30 la giornalista Federica Sciarelli è comparsa al Palazzaccio di piazzale Clodio per essere interrogata sulla fuga di notizie nel caso Consip. “È serena e risponderà a tutte le domande ” ha detto il legale della giornalista, l’avvocato Giorgia Papiri entrando in tribunale con Sciarelli, che è indagata dalla procura di Roma violazione del segreto d’ufficio in concorso con il pm di Napoli, Herny John Woodcock.
Alla conduttrice della trasmissione ‘Chi l’ha Visto?’ è stato anche sequestrato il telefono cellulare e i pm hanno anche esaminato i tabulati telefonici tra Sciarelli, Woodcock e il giornalista del Fatto Quotidiano, Marco Lillo. Per l’accusa, infatti, la giornalista avrebbe fatto da tramite per il passaggio delle informazioni tra il pm Woodcock e Lillo, che invece ha completamente smentito questa versione dei fatti. “Se il procuratore Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi, volessero sentire la mia versione sono pronto a testimoniare oggi stesso. La verità è che Federica Sciarelli non ha messo in contatto il magistrato Henry John Woodccok con Marco Lillo per scrivere di Consip. La tesi dell’accusa è fondata, da quel che si legge, su un tabulato telefonico del mio cellulare. Ebbene, non c’è grigio in questo caso ma solo bianco o nero: Woodcock e Sciarelli sono innocenti e la Procura si è sbagliata”, ha scritto sul fattoquotidiano.it il giornalista.
L’indagine sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione, infatti, era stata aperta dalla procura partenopea che indagava sull’imprenditore Alfredo Romeo: Woodcock era uno dei pm titolari del fascicolo, che a dicembre è passato nella Capitale per competenza. Nel frattempo, infatti, sotto inchiesta erano finiti anche il ministro Luca Lotti, il comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia, il comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette: i tre sono accusati di violazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento per aver fatto trapelare notizie relative alle indagini in corso. Lillo sul Fatto Quotidiano ha svelato in esclusiva sia l’esistenza dell’inchiesta sulla Consip che l’indagine a carico dell’ex sottosegretario di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e dei due alti ufficiali dei carabinieri. La pubblicazione degli scoop del Fatto risale ai giorni successivi rispetto all’arrivo del fascicolo dell’indagine sui tavoli della procura di Roma. Per gli inquirenti capitolini, però, è Woodcock ad essere sospettato di essere uno degli artefici di quella fuga di notizie. di F. Q. | 30 giugno 2017 https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/30/consip-sciarelli-in-procura-a-roma-per-essere-interrogata-violazione-di-segreto-rispondero-a-tutte-le-domande/3698343/
Ilva, giudici respingono il patteggiamento della società: “Le pene sono inadeguate alla estrema gravità dei fatti contestati”
La Corte d'assise di Taranto ha respinto l'accordo tra la procura e i commissari del siderurgico e di Riva Forni Elettrici. Tra le accuse c'è infatti l’avvelenamento di sostanze alimentari: per questa ipotesi di reato è prevista in caso di condanna una pena minima di 15 anni di carcere
Un pena troppo bassa rispetto alla gravità delle accuse. È sostanzialmente questa la motivazione con la quale la Corte d’assise di Taranto ha rigettato la richiesta di patteggiamentopresentata dall’Ilva in amministrazione straordinaria e dalla società Riva Forni Elettrici. Un ”no” secco che ora riporterà nuovamente le società sotto processo: una batosta anche per la procura ionica che aveva dato il suo ok alla richiesta di patteggiamento.
“A giudizio di questa Corte – ha scritto nel provvedimento la corte d’assise, presieduta dal giudice Giuseppe Licci e a latere Elvia Di Roma – le pene concordate con i rappresentati della pubblica accusa” sono “sommamente inadeguate e affatto rispondenti a doverosi canoni di proporzionalità rispetto alla estrema gravità dei fatti oggetto di contestazione”. Nelle tre pagine che compongono l’ordinanza di rigetto, infatti, i magistrati hanno spiegato che la legge associa la possibilità per le società di patteggiare la pena ai reati contestati ai suoi dirigenti finiti sotto processo ed evidenziando che “l’accesso al rito speciale” è circoscritto “alle ipotesi di illecito meno gravi, e cioè quelle per le quali sia prevista l’applicazione della sola sanzione pecuniaria”.
Una fattispecie che non riguarderebbe la vicenda penale in cui sono coinvolti gli ex proprietari e dirigenti dell’Ilva e di Riva Forni Elettrici accusati di reati gravissimi come l’avvelenamento di sostanze alimentari: per questa ipotesi di reato, infatti, è prevista in caso di condanna una pena minima di 15 anni di carcere. A questo, inoltre, i giudici hanno aggiunto che il procedimento penale “Ambiente svenduto” è “tutt’altro che definito nelle forme del patteggiamento” visto che è “attualmente in corso” ed è “appena incominciata la fase dell’istruzione dibattimentale con l’assunzione delle prove orali” e che in ogni caso non potrà concludersi con un patteggiamento per gli imputati.
Ilva e Riva Forni Elettrici, quindi, dovranno tornare dinanzi alla stessa Corte d’assise che sta celebrando il maxi processo nei confronti di oltre 40 imputati, ma questo “non interferisce con la procedura di trasferimento degli asset aziendali” hanno precisato all’Ansa fonti dell’azienda in amministrazione straordinaria sottolineando che nessuna interferenza ci sarà per l’utilizzo del tesoro dei Riva di 1,3 miliardi di euro per l’ambientalizzazione degli impianti della fabbrica del capoluogo ionico. Da fonti vicine ai commissari Gnudi, Laghi e Carrubba, inoltre, è giunta la replica: “Il provvedimento potrebbe essere viziato da abnormità” e “si sta valutando il ricorso per Cassazione”.
Non è bastato quindi a Ilva alzare l’offerta per patteggiare: già in fase di una udienza preliminare la richiesta era stata bocciata dalla procura ionica, guidata allora da Franco Sebastio. I legali dell’Ilva avevano così fatto lievitare la proposta ottenendo l’ok della procura, guidata ora da Carlo Maria Capristo, ma non della Corte d’assise. Ilva aveva messo sul piatto il pagamento di una sanzione pecuniaria di 3 milioni di euro, 8 mesi di commissariamento giudiziale e 241 milioni di euro di confisca (invece dei 9 proposti nella prima istanza) quale profitto del reato da destinare alla bonifica dello stabilimento siderurgico di Taranto.
La decisione, infine, è un nuovo schiaffo al Governo e la vicenda Ilva si conferma la spina nel fianco degli esecutivi che dal 2012 a oggi a colpi di decreti hanno provato a risolvere la vicenda del disastro ambientale e sanitario di Taranto: l’ultimo annuncio trionfale, in ordine di tempo, era giunto proprio da Matteo Renzidurante l’ultima diretta #matteorisponde prima del Referendum costituzionale del 4 dicembre. di Francesco Casula | 30 giugno 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/30/ilva-giudici-respingono-il-patteggiamento-della-societa-le-pene-sono-inadeguate-alla-estrema-gravita-dei-fatti-contestati/3698418/
Si Chiamerà ABC L'azienda Speciale Che Gestirà La Raccolta Dei Rifiuti Nel Dopo Latina Ambiente Latina - Massime Garanzie Nel Business Plan Per La Riassunzione Dei Dipendenti. Nel 2018 Costi Per Quasi 30 Milioni
Si chiamerà ABC, Azienda Beni Comuni, l'azienda speciale che gestirà la raccolta dei rifiuti nel Comune di Latina. Dopo qualche mese di gestazione finalmente il nuovo soggetto ha preso forma. La delibera della giunta è stata approvata nei giorni scorsi e prossimamente arriverà al Consiglio comunale che dovrà ratificarla, in quanto il Tuel prescrive che a costituire l'azienda speciale sia il Consiglio comunale. Nei piani dell'amministrazione Coletta la nuova azienda dovrebbe partire il prossimo Ottobre. Per il 2017 sono previsti 400 mila euro di fondo di dotazione, che saranno reperiti nelle risorse interne al Comune. Sì perché l'azienda speciale, per legge, è un'emanazione diretta dell'amministrazione comunale che può erogare direttamente risorse all'azienda. L'anno più difficile sarà però il 2018, quando è prevista l'accensione di un mutuo da 12 milioni di euro, che sarà il vero costo di attivazione della società. ABC infatti ha bisogno di mezzi per il servizio e di tutto il materiale necessario per attivare la raccolta differenziata porta a porta. E questo costa. Il canone di raccolta annuo (costoi di raccolta e, si presume, del personale) sarà di 16-17 milioni di euro l'anno, inferiore a quello della precedente gara di esternalizzazione bandita dal commissario prefettizio. A questo costo base andranno aggiunti altri costi ma a regime il Piano economico e finanziario (quello con cui si calcolano le bollette) sarà nettamente inferiore all'attuale, come prevede il business plan approvato dalla giunta. Almeno per il 2018, però, qualche pesante sacrificio sarà ancora richiesto ai cittadini con 29,4 milioni di spese preventivate.
ABC procederà a riassumere i dipendenti attuali di Latina Ambiente e, a regime, arriverà ad averne anche di più.
Il Comune in una nota spiega inoltre che: "Il procedimento di costituzione dell'Azienda Speciale è stato correttamente avviato e prosegue. La Giunta ha predisposto la proposta tecnica al Consiglio Comunale che delibererà a breve. L'ordinanza del Sindaco di affidamento del servizio è corredata dai prescritti pareri, agli atti. La delibera di giunta n°282 approvata il 27 giugno scorso, immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 134 del Tuel, è pubblicata sull'albo pretorio con allegati l'atto costitutivo dell'Azienda speciale, lo statuto, la relazione ai sensi dell'ex art. 34, comma 20, L. n. 179/2012. La Giunta ha approvato la proposta al Consiglio comunale che sarà chiamato a decidere previa approvazione nella Commissione competente. L'ordinanza sindacale, che prevede con decorrenza 1° luglio la proroga dell'affidamento del servizio, vede allegati entrambi i pareri che il comma 3 dell'articolo 191 del decreto legislativo 152/2006 prevede in via alternativa tra loro. In riferimento alle modalità di conferimento degli incarichi legati all'Azienda Speciale, gli stessi verranno affidati secondo i criteri stabiliti dalla delibera di Consiglio Comunale n°54/2016 avente ad oggetto gli "Indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune in organi sociali di enti, aziende, istituzioni, fondazioni, consorzi e società partecipate" del 30 novembre 2016 adottata da questa Amministrazione in adempimento ad un obbligo di legge vigente dal 2000 e al quale il Comune si è finalmente adeguato". http://www.latinaoggi.eu/news/attualita/53365/si-chiamera-abc-lazienda-speciale-che-gestira-la-raccolta-dei-rifiuti-nel-dopo-latina-ambiente
Tonj Ortoleva
Pontinia il programma dei festeggiamenti di Sant'Anna 26 luglio 2017 concerto di Michele Zarrillo
programma religioso:
da lunedì 17 a lunedì 24 ore18.30 Chiesa di Sant'Anna "novena in onore di Sant'Anna;
domenica 23 luglio Sante Messe ore 7.30 -9.30-11-19
martedì 25 luglio ore 21 solenne Processione in onore di sant'Anna con Santa Messa presieduta da S.R. Mons. Mariano Crociata.
Mercoledì 26 luglio ore 7,30 - 9.30 - 11 -19 santa messa
Programma della manifestazione:
venerdì 21 ore 21 Concerto Corali in Chiesa - ore 21,30 finale torneo di calcetto.
Sabato 22 ore 21 Casa del Bambino Pio XII aggiungi un posto a tavola.
domenica 23 ore 18 Cimitero ricordo "ragazzi del cielo" - ore 19 al termine della S Messa concerto Gospel con associazione La Vela - ore 21.30 revival spettacolo folcloristico della Ciociaria a cura della Pro Loco.
lunedì 24 ore 21 Piazza Indipendenza orchestre in tour liscio a cura Ass.ne Commercianti
martedì 25 luglio ore 22.30 Piazza Indipendenza Sfilata sbandieratori di Cori per le vie della Città
mercoledì 26 luglio ore 21,30 concerto di Michele Zarrillo in piazza Indipedenza a seguire estrazione della lotteria
da lunedì 17 a lunedì 24 ore18.30 Chiesa di Sant'Anna "novena in onore di Sant'Anna;
domenica 23 luglio Sante Messe ore 7.30 -9.30-11-19
martedì 25 luglio ore 21 solenne Processione in onore di sant'Anna con Santa Messa presieduta da S.R. Mons. Mariano Crociata.
Mercoledì 26 luglio ore 7,30 - 9.30 - 11 -19 santa messa
Programma della manifestazione:
venerdì 21 ore 21 Concerto Corali in Chiesa - ore 21,30 finale torneo di calcetto.
Sabato 22 ore 21 Casa del Bambino Pio XII aggiungi un posto a tavola.
domenica 23 ore 18 Cimitero ricordo "ragazzi del cielo" - ore 19 al termine della S Messa concerto Gospel con associazione La Vela - ore 21.30 revival spettacolo folcloristico della Ciociaria a cura della Pro Loco.
lunedì 24 ore 21 Piazza Indipendenza orchestre in tour liscio a cura Ass.ne Commercianti
martedì 25 luglio ore 22.30 Piazza Indipendenza Sfilata sbandieratori di Cori per le vie della Città
mercoledì 26 luglio ore 21,30 concerto di Michele Zarrillo in piazza Indipedenza a seguire estrazione della lotteria
Pontinia capitale laziale dei rifiuti: La Provincia trasforma Mazzocchio in una discarica
Per qualcuno (non certo per i cittadini) i rifiuti sono una ricchezza, fonte di speculazione. In via Costa poi pensano sempre a noi e ci gratificano con la monnezza. Tanto sanno che dalla Trasversale alla 54 "viva la Francia, viva la Spagna anche con puzze e veleni, nessuno si lamenta, basta che si magna. A Pontinia siamo molto ma molto fortunati: La Provincia di Latina trasforma Mazzocchio in una discarica. https://laziosociale.com/2017/06/30/la-provincia-trasforma-mazzocchio-in-una-discarica/
Sono nel più totale sconforto i cittadini e i lavoratori della frazione Mazzocchio, a Pontinia. Dopo giorni di protesta per i miasmi provenienti dalla Sep, che ha visto aumentare a dismisura il numero di rifiuti organici conferiti nel proprio impianto dopo lo stop imposto della Regione Lazio a Rida Ambiente il 15 giugno scorso, quest’oggi è stata diramata dalla Provincia una determinazione con cui si rende noto la “conclusione positiva con prescrizioni della conferenze dei servizi per l’autorizzazione per impianti di trattamento e recupero rifiuti non pericolosi”.
In pratica la Provincia, dopo il silenzio assenso di Regione Lazio (direzione del governo del ciclo integrato dei rifiuti e ufficio valutazione ambientale) del comune di Pontinia, della Asl di Latina e il parere favorevole del comando vigili del fuoco e del settore ecologia e ambiente della stessa Provincia, nonché del parere favorevole ma con prescrizione dell’Arpa Lazio, ha autorizzato la creazione di un nuovo impianto che apparterrà a una società nominalmente diversa ma che fa comunque capo alla proprietà Sep e che costruirà i suoi impianti in un’area di proprietà dello stesso entourage, accanto all’impianto già esistente che quindi risulterà ampliato.
Si tratta di un impianto di quasi 15 mila metri quadri, nove mila dei quali a cielo aperto. All’interno della struttura troveranno posto un impianto di triturazione, uno di spremitura, impianti mobili di movimentazione e impianti di aspirazione aria ambiente. Un impianto autorizzato a recuperare 125.200 tonnellate di rifiuti all’anno non tutti dei quali però verranno avviati a compostaggio (trattato dalla Sep).
“Dove andrà a finire la perdita di processo? Quali depuratori verranno utilizzati? E’ previsto lo spandimento di materiale e nel caso di che materiale parliamo? – sono le domande dei componenti del comitato che proseguono – Perché tutti tacciono? Perché nonostante le nostre denunce e l’aria irrespirabile di questi giorni invece di venire a controllare le istituzioni autorizzano un ampliamento di fatto dell’azienda che ci sta pian piano uccidendo? Nel giro di poche settimane c’è stata una concentrazione di rifiuti nella nostra zona, un’azione che sembra mirata a concentrare qui, in questa frazione, i rifiuti organici che sono stati nel frattempo tolti ad altri. Tutto per arricchire un impero che però sta rendendo invivibile la nostra vita quotidiana. Noi non stiamo facendo una battaglia a un’azienda – sottolineano i cittadini -. Potrebbero lavorare qui tutti i rifiuti che vogliono, il nostro unico obiettivo è che lo si faccia rispettando la legge e senza rendere l’aria irrespirabile e la nostra vita impossibile, cosa che invece in questi anni è sempre accaduta. Invece di ampliare sarebbe il caso di controllare cosa sta accadendo per darci almeno delle rassicurazioni. La Sep ha sempre creato problemi all’aria lavorando 200 tonnellate al giorno. Ora con l’aumento a 250 degli ultimi giorni la cosa si è fatta ancora più insostenibile. Con l’ulteriore aggiunta di 400 tonnellate al giorno cosa dobbiamo aspettarci? ”.
“Non siamo esperti in materia – concludono i membri del comitato – ma quello che vediamo è un’attenzione verso questo territorio che sembra sempre più destinatario di immondizia proveniente da ogni parte della provincia e della regione. Su di noi incombe anche la delibera 199 del 2016 che ipotizza l’ampiamento delle discariche già esistenti e gli ultimi eventi sembrano andare proprio in quella direzione, cosa che a noi spaventa non poco.”