sabato 5 ottobre 2013

Roccasecca è uno dei territori interessati dal progetto per la futura centrale a biogas Una comunità esclusa

Casconi dall’opposizione richiama il presidente del Consiglio I l Consiglio Comunale, allargato ai Comuni di Priverno, Maenza, Prossedi, Roccagorga e Pontinia, fissato alla serata del 3 ottobre a Farneto con l’ordine del giorno «Linee guida per un biogas corretto nell’area Lepini-Ausoni-Agro Pontino» è stato, dopo un’attenta verifica, revocato ai sensi all’art. 2 comma 3 del regolamento da parte del presidente del Consiglio del Comune di Roccasecca dei Volsci, Luigino Mandatori. Premessa doverosa, questa, secondo il consigliere di minoranza Antonio Casconi. Infatti, il consiglio comunale di Roccasecca non è stato mai né informato né convocato su questo argomento che, pure è stato oggetto di incontri tra Comuni dove risulta non abbia mai partecipato un rappresentante dell’amministrazio - ne. Veniamo alle altre considerazioni. La prima è che la politica, intesa come schieramento di partiti, non deve entrare in queste scelte che vanno fatte invece in base a ben altri criteri. «E molto grave - ha detto Casconi -che nel mio Comune non si sia discusso affatto di questo impianto come penso si possa dire per gli altri Comuni, e che, seppur convocati, non hanno avuto uno straccio di documentazione per giungere consapevolmente ad una posizione condivisa». Dovrà essere il territorio - secondo Casconi - che propone, dopo averlo condiviso con la popolazione, i rappresentanti delle categorie, e anche con i Comuni limitrofi, agli enti superiori quali Provincia, Regione e Ministero la realizzazione di un impianto che risponda effettivamente alle necessità del territorio. Biosgna pertanto intervenire - «tutti insieme» presso le agenzie che possono appoggiare «questa battaglia di democrazia» E sono l’Anci, i rappresentanti in Provincia, Regione, parlamento, compreso quello europeo. Casconi ha rilevato, dal canto suo, la non rispondenza ad una utilità del territorio anche se si tratta di smaltire rifiuti; la verifica della compatibilità con le attività produttive caratteristiche tipiche della nostra zona; la necessità di non sottrarre territori coltivati o destinati a pascolo per impiantare produzioni per l’ali - mentazione dell’impianto. M . P. Latina Oggi 4 ottobre 2013

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